First look Mass Effect: Evolution

Istantanee dall'universo Mass Effect: la genesi dell'Uomo Misterioso

First look Mass Effect: Evolution
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Un pilastro essenziale nell'universo di Mass Effect non è un videogioco. Nemmeno una trasposizione cinematografica. Piuttosto che essere un poderoso romanzo, è un fumetto suddiviso in quattro volumi.
Appena dodici mesi dopo Mass Effect Redemption, l'editore a stelle e strisce Dark Horse rimette insieme la squadra formata da Mac Walters, sceneggiatore capo di Mass Effect 2, John Jackson Miller, autore di Star Wars: Knight Errant, e Omar Francia, per un nuovo fumetto capace di indagare i molti risvolti oscuri dietro l'assalto alla Normandy e la morte del comandante Shepard.
Mass Effect: Evolution è tuttavia ancora più ambizioso nel taglio narrativo rispetto al videogioco, a partire dalla scelta del protagonista: l'Uomo Misterioso.

Il prezzo della presunzione

Per tutto Mass Effect 2 non si mostra mai di persona, comunica attraverso una rappresentazione olografica. Distaccato. Qui sta tutta la potenza e il carisma del capo dell'organizzazione Cerberus, colei che porta in vita Shepard, qui tutta la ricchezza del finanziatore del progetto Lazarus.
Fornire l'adeguato background all'antagonista per eccellenza della serie (non solo in Mass Effect 2, ma anche nei romanzi Ascension e Retribution) è sembrato a Bioware un buon soggetto per una serie a fumetti: "proseguendo nel gioco - spiega Mac Walters - abbiamo realizzato che non avremmo rivelato troppo a proposito di lui nel presente, ma possiamo guardare nel suo passato e comprendere come sia diventato tale e finanche da dove proviene Cerberus e come tutto ha avuto inizio". Evolution va davvero indietro nel tempo, prima che gli eventi del videogioco abbiano principio, nel momento in cui gli umani hanno i primi contatti con gli alieni turian. La scoperta dei pericoli che la galassia nasconde. La prima guerra tra le due razze.
Il fumetto si apre proprio su una scaramuccia tra alieni ed esseri umani, uno scontro a fuoco senza esclusione di colpi. La situazione volge in favore dei nostri conterranei, i quali riescono a catturare uno di loro bloccandolo alle spalle.
L'istinto è quello di rivaleggiare sull'inerme nemico tutte le colpe perpetrate dalla sua razza, ma il buon senso presto prende il sopravvento e con esso la buona ragione di lasciarlo in vita. Per sconfiggerlo, anzitutto bisogna conoscerlo, bisogna comprenderlo. La sola violenza non è sufficiente per vincere questa guerra: "se vuoi solo uccidere turian, arruolati nell'esercito" è il duro rimprovero.
Ritroviamo sin dalle prime pagine di Evolution la grande maturità della scrittura di Mass Effect, la magniloquente vicinanza al dramma bellico, alle sue incognite dietro ogni angolo. Lo stile grafico si modella di conseguenza attraverso una penetranti gestualità, minacciosi cipigli e violenti corpo a corpo. L'ispirazione dai comic marveliani è onnipresente, lambisce una stesura uniforme del colore, esagera le espressioni del volto, abolisce un ordinato schema delle vignette.

Mass Effect: Evolution Chi è l'Uomo Misterioso? Come è diventato tale? Da dove deriva tutto il suo potere e la sua persuasività? Come vede il mondo? Da quale parte sta in questa fottuta guerra? Domande a cui Mass Effect 2 non ha dato una risposta e forse nemmeno le fornirà il terzo capitolo: perchè come osserva lo sceneggiatore Mac Walters “non c'è modo di esplorare ciò in un videogioco, altrimenti non sarebbe misterioso!”. L'opportunità data da un mezzo di fruizione passiva come il fumetto invoglia Bioware a trattare tale personaggio secondo ampie sfaccettature, affidandone il compito alla squadra già al lavoro su Mass Effect Redemption. Le prime pagine di Mass Effect: Evolution lasciano ben sperare in un'opera affascinante raccontata su altri tre volumi. Restiamo in attesa di conoscere la sua conclusione e comprendere maggiormente la psiche di questo etereo antagonista...