Intervista Intervista a Paolo Cellammare

Il fotografo cosplay per eccellenza si racconta

Intervista Intervista a Paolo Cellammare
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Intervista a Paolo Cellammare

Paolo Cellammare è il guru fotografico del cosplay non solo italiano, ma probabilmente mondiale.
E' IL cosphotographer per eccellenza, e dell'eccellenza ne ha fatto un marchio di fabbrica. Di casa in quel di firenze, dove lavora in mamma Rai, è fotografo per vocazione e passione. Da tempo obiettivo ufficiale di cosplay.com, ha immortalato alcuni tra i piu' bei cosplay di sempre.
Il suo storico sodalizio con Francesca Dani ha portato entrambi ad un livello di professionalità sicuramente innovativo (non saprei quale altro termine utilizzare visto che alla fin fine il cosplay non è un hobby che in sè non ha radici professionali) a cavallo del nuovo millennio.
In partenza per il SOFA 2009 (http://www.sofa2009.com/) a Bogotà in Colombia con la bella Francesca, dove terrà un seminario sulla fotografia in ambito cosplay: il Kensei l'ha intercettato!!!!!

AG: Piccola introduzione personale. Quando hai iniziato, perchè e soprattutto in che modo il cosplay è entrato nella tua vita e ha incontrato la passione per la fotografia.


PC: Grazie Alex per l'introduzione fin troppo lusinghiera. Mi fa piacere che venga riconosciuto il mio impegno e la mia professionalità. Negli anni ho lavorato duro insieme a Francesca per portare la fotografia di cosplay ad un livello che potesse colpire anche l'immaginario del pubblico di massa.
Tutto iniziò quando conobbi Francesca Dani, quasi 10 anni fa, al tempo la mia passione per la fotografia era marginale rispetto al mio interesse verso il cinema. Avevo già realizzato qualche cortometraggio e colsi la possibilità di poter aiutare Francesca fotografandola per il suo sito come un occasione per migliorare il mio occhio per l'inquadratura, e la mia abilità nell'utilizzo di luci e colori, insomma vedevo la fotografia come una buona palestra per migliorare anche come regista.
Poi piano piano mi sono appassionato sempre più alla fotografia ed alle sue innumerevoli possibilità creative, facendola diventare il mio lavoro e la mia principale ambizione. Quindi posso dire che la mia
passione per la fotografia sia nata grazie al cosplay.


AG: Si dice che per un fotografo ogni set fotografico sia un viaggio. Ti sei mai imbarcato in un viaggio da cui non riuscivi a tornare? Cè mai stato un soggetto (femminile o maschile, animato o inanimato, in costume o in abiti
normali) da cui non riuscivi a staccare l'obiettivo?


PC: Mi fa un po'ridere questa domanda... perchè mi torna in mente un ragno gigante che vidi sull'isola di Miyajima in Giappone che aveva catturato nella sua tela una libellula enorme e la stava mangiando... sono stato tipo 10 minuti lì a fotografarlo da ogni angolazione... Però tornando in topic, mi viene in mente un aneddoto... All'ultima edizione di Lucca Comics, l'ultimo giorno, poco prima di andare via, stavo parlando con dei ragazzi in cosplay, vestiti da soldati della Umbrella Corporation di Resident Evil, e la cosa strana era che io ero dall'altro lato di una recinzione che dava quasi l'idea che fossi imprigionato e loro fossero i miei secondini, la situazione era insomma interessante, ma avevo già messo via accuratamente tutta la mia attrezzatura ed ero pronto ad andare via dopo una giornata estenuante.
Quando all'improvviso dietro di loro passa un ragazzo vestito da zombie, i due si guardano, non si conoscevano, e mi chiedono di fargli una foto insieme, beh quella è stata la scintilla che mi ha fatto passare la pigrizia e tirare fuori tutto di nuovo ed improvvisare uno shooting. Dopo poco lo zombie aveva chiamato un altro suo amico zombie, avevo dato il mio flash remoto ad un passante per dare un controluce e mentre scattavo notavo che le foto stavano venendo incredibilmente bene, dando l'effetto di scatti tratti dal film, e quindi più scattavo più mi esaltavo...
Insomma è venuto fuori un grande shooting, dalla più improvvisata delle situazioni.




AG: Cosa "cerchi" in una fotografia?

PC: Quello a cui di solito miro è chiamato dagli anglosassoni "wow effect", cioè qualcosa che abbia un forte impatto e stupisca l'osservatore alla prima occhiata.
Contemporaneamente perseguo l'originalità, che ritengo fondamentale perchè solo così posso ottenere degli scatti che rappresentino la mia personale visione e il mio stile.


AG: e in una bella donna in fotografia?

PC: Sensualità e carattere, deve esprimere sicurezza ma anche dolcezza a seconda del costume che indossa e posare con disinvoltura. Poi ci penso io ad esaltare i particolari che rendono bella ogni diversa donna

AG: Quanto tempo dedichi generalmente alla preparazione di un servizio fotografico (che riguardi un cosplay o meno) ? O per te l'improvvisazione fà parte della natura stessa di un buon rullino?

PC: Io di mia natura sono molto calcolatore, chi mi conosce sa che di solito ho sempre da parte un piano B e calcolo tutte le possibili alternative, o almeno ne do l'impressione anche quando non l'ho fatto e sono nella più terribile delle situazioni. Però devo dire sebbene pianifico al dettaglio gli shooting più complessi, mi capita anche molto spesso di abbandonarmi alla più totale improvvisazione, con risultati a volte anche migliori (vedi l'aneddoto che ho raccontato prima). Quindi dipende dalla situazione, per certi lavori la pianificazione è imprescindibile ma cerco di lasciare comunque una discreta libertà all'istinto creativo dell'ultimo momento e al lampo di genio che può
impreziosire il lavoro in maniera insapettata.


AG: Cè uno scatto o un portfolio a cui sei particolarmente legato? e perchè.

PC: Ce ne sono alcuni sicuramente, ricordo con piacere il set di foto che scattai con Francesca in un piccolo castello abbandonato arroccato su una montagna dell'Isola d'Elba che fa parte del DVD che abbiamo realizzato per il decimo anniversario della sua carriera di cosplayer. Ci arrampicammo per mezzora su delle rocce al limite dell'impraticabilità portandoci con noi tutta l'attrezzatura e una volta arrivati in cima non sapevamo come entrare in questa piccola fortezza dato che il ponte levatoio che collegava una gradinata con la porta principale non era più lì da chissà quanto. Disperati, poco prima di arrenderci mi infilai in un piccolo buco nel muro che attraverso una specie di granaio conduceva all'interno in cima castello, dove potevamo godere di un panorama incredibile e di un ambientazione eccezionale... come si può vedere anche nei video di backstage del DVD. Un esperienza indimenticabile!


AG: Per un fotografo come te che si è occupato anche di modeling sets che differenza c'è , se c'è differenza, tra una modella e invece una cosplayer....a livello sia scenico che squisitamente fotografico intendo.


PC: Beh le differenze ci sono, bisogna considerare che una cosplayer è pur sempre una modella non professionista che generalmente si trucca e si acconcia da sola.
Avendo lavorato anche nella moda con modelle e truccatrici professioniste mi rendo conto di quanta sia la differenza e di quanto sia molto più facile per un fotografo ottenere ottimi scatti in un ambiente professionale. Con questo intendo notare quanto la passione e dedizione dei cosplayer sia importante per riuscire ad ottenere delle grandi foto.
Per quanto riguarda lo stile, uno shooting di modeling tipo glamour da molta più libertà al fotografo, mentre quando si tratta di scattare cosplay è importante anche mantenere una certa attinenza verso la serie ed i personaggi, sia nella scelta della location sia nello stile degli scatti, ma questo non vuol dire che sia necessariamente un limite ma può anche essere uno spunto per creare qualcosa di molto particolare ed interessante, e perchè no, di raggiungere l'agognato "wow effect".

AG: Paolo secondo te come è cambiato il mondo del cosplay italiano in questi anni? Sono cambiati i protagonisti, è cambiato lo stile, cè maggiore "interesse" e quindi viene vissuto come un'impegno serio e non più amatoriale... ?

PC: Sicuramente negli anni li livello qualitativo è cresciuto enormemente, grazie anche alla qualità delle foto pubblicate su Cosplay.com e su riviste come CosMODE, che da poco ha aperto i suoi confini oltre il giappone pubblicando anche una versione USA. Molti fotografi e cosplayer hanno accettato la sfida e si adoperano per creare scatti molto particolari ed artistici, portando il cosplay oltre gli incontri alle fiere. Io spero vivamente che la prossima frontiera per il cosplay possa essere il video, non inteso come riprese delle scenette ma come piccoli cortometraggi realizzati nello stile delle serie da cui sono ispirati i costumi. Già online si iniziano a vedere sigle ricreate e lavori veramente molto carini, spero che sia solo un inizio, anche se so bene che il livello di impegno per realizzare qualcosa del genere è molto più ingente.


AG: E' d'obbligo: la cosplayer italiana piu' bella che tu abbia mai fotografato.

PC: Beh questa è una domanda scontata... Francesca Dani :) Il prototipo della cosplayer, viso d'angelo, corpo incredibile, una grandissimo talento stilistico e realizzativo e soprattutto una grande testa che le ha permesso negli anni di farsi un nome rispettato ed amato da tutti quelli che lavorano in questo ambiente, nonchè enormi schiere di fans.


AG: la cosplayer straniera.

PC: Ricordo con molto piacere lo shooting del Quinto Elemento che feci a Julia Cretens (www.jiajem.com) a Las Vegas, cosplayer non famosissima ma molto promettente e carina, senza dimenticare ovviamente Ginny Mc Queen ed Adella. Ma non nego che prossimamente vorrei esplorare di più il suolo europeo, un po' di "continentalismo" non guasta


AG: Io credo che Nadia sia veramente eccezionale. tu hai iniziato con lei una nuova collaborazione da qualche tempo:è l' "erede naturale" di Francesca?

PC: Nadia è una delle mie più care amiche e adoro lavorare con lei, penso che sia capace di creare dei costumi eccezionali e non si tiri indietro di fronte a nessuna sfida, anzi sembra quasi che nella scelta dei costumi da fare voglia sempre innalzare il livello ed aumentare la difficoltà ogni volta. Questa sua ambizione la porta a scontrarsi
sempre con veri e propri "giganti" uscendone sempre vittoriosa!
Fotografarla è sempre un privilegio e spero di scattare con lei ancora molte volte anche se non c'è un sodalizio artistico come con Francesca.



AG: da cosa è dipesa la scelta di abbandonare per anni il palcoscenico italiano e lavorare all'estero?

PC: La popolarità che Francesca aveva raggiunto in questo ambiente ci ha portati presto in giro per il mondo, e spesso le date degli eventi si sovrapponevano con quelle degli eventi più importanti in Italia come Lucca Comics, inoltre se a questo aggiungiamo la voglia poi di staccare la spina per un po' ci siamo ritrovati a preferire di rimanere in disparte verso l'ambito italiano per un po', cosa che ha forse creato intorno a Francesca un aura mitica visto che tra le nuove "generazioni" di cosplayer in pochissimi l'avevano mai incontrata.
Io invece per mia attitudine preferisco rimanere in disparte e lavorare a shooting privati, ma non disdegno mai un bel weekend a Lucca

AG:Stante che qui da noi il cosplay è arrivato tardi, all'estero la situazione qualè? Dimostriamo anche in questo frangente di essere una spanna indietro ad altri paesi? (nota velatamente polemica)

PC: Beh, io non direi che in Italia sia arrivato tardi, bene o male il nostro paese è stato uno dei primi ad accogliere la cultura "manga" già dagli anni 80, ed in questo siamo molto avanti ad altri paesi, ed il cosplay è venuto di conseguenza.
Ovviamente quello che si vede in Giappone è incredibile, e le riviste che pubbilcano, come il già citato CosMODE, lasciano a bocca aperta per la qualità delle foto e dei costumi, ma stiamo pur sempre parlando della patria del cosplay!
Negli Stati Uniti, d'altro canto, la situazione è diversa solo formalmente, il cosplay viene vissuto un maniera più simile a noi, quindi più incentrata sulle fiere e sulle interpretazioni, che sulle foto come in terra nipponica. E poi le dimensioni del paese permettono alla "nicchia" dei cosplayer di radunare comunque masse enormi alle fiere più importanti e di avere quindi un peso mediatico maggiore anche se alla fine pur sempre di una minoranza si tratta.
In America Latina invece questo fenomeno sta nascendo negli ultimi anni e si sta diffondendo a macchia d'olio. Paesi come Brasile, Messico, Chile, Perù e Argentina stanno già radunando folle di cosplayer, che, sebbene in buona parte ancora inesperti, non mancano di elementi di spicco, non dimentichiamo ad esempio che i brasiliani hanno vinto per ben 2 volte il World Cosplay Summit (superando l'Italia di una vittoria anche lì come nei mondiali! Dannazione!!!)
In questi paesi i cosplayer di spicco europei, americani o giapponesi sono visti come vere e proprie star, e io e Francesca abbiamo vissuto esperienze indimenticabili, accolti in maniera veramente eccezionale.


AG: cosa vedi nel tuo futuro, dal fotografo nascerà il regista?

PC: Beh come avrete capito dal regista è nato il fotografo, ma il regista non è morto, parallelamente alla fotografia sono sempre impegnato anche nell'ambito video, visto che lavoro presso la Rai come montatore e curo vari progetti video, tra cui ovviamente quelli pubblicati su Francescadani.com. Lavorare in questo ambito è sempre stata una mia passione e non penso proprio che me ne tirerò fuori facilmente, anche perchè le idee in cantiere sono fin troppe.


AG: Quando torniamo assieme in quel di KabukiCho, magari per sfidare qualche yakuza a SF (o a chi beve piu' sakè)?

PC: Beh, direi che la sorte l'ho già sfidata abbastanza volte, ma probabilmente la prossima estate un'altra capatina ce la farò, e tu?

Io e Stefano siamo già lì!!!!


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Si ringraziano, oltre a Paolo Cellammare per l'intervista e le foto:
Kyle Johnsen di http://www.cosplay.com
NadiaSK http://www.nadiask.com
Francesca Dani http://www.francescadani.com