Recensione Fullmetal Alchemist #26

È in corso la battaglia finale per salvare il mondo intero.

Recensione Fullmetal Alchemist #26
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La serie originale sta per terminare e la tensione è arrivata oramai alle stelle. Molti misteri non sono stati svelati ed è evidente la voglia di raccontare tutto in pochi volumi (ne manca soltanto uno e qualcuno di voi si ricorderà sicuramente il caso LOST). Il battaglia decisiva è al punto di svolta e tutte le pedine hanno fatto la loro mossa. Le chimere, gli alchimisti, i ribelli e naturalmente i fratelli Elric con i loro amici. Un volume che segna l'avvicinarsi della fine della saga, cercando di non smorzare la tensione e l'emozione che ha accompagnato i precedenti venticinque volumi.

Il sacrificio

Il padre ha usato ogni grammo della sua forza per trasmutare tutti gli abitanti di Amestris in una colossale pietra filosofale, e unire il “Dio” a se stesso. In questo modo la sua forza è diventata imparagonabile rispetto ai cinque sacrifici, che intanto sono partiti al contrattacco. Hohenheim infatti, grazie ad un piano studiato minuziosamente nel corso della sua immortalità, riesce a strappare le anime rubate al piccolo uomo nell'ampolla. In questo modo i poteri del nemico si sono indeboliti e i due fratelli sfruttano l'occasione senza perdere un'attimo di tempo. Scar intanto sta combattendo contro Bradley, sfruttando ogni singola fonte di energia per distruggerlo. L'ira di Wrath è davvero grande, come lo è la sua arroganza e prepotenza nei confronti degli esseri umani. Lui è probabilmente l'homunculus che rievoca la parte peggiore dell'umanità.
Il racconto è caratterizzato secondo la classica struttura della serie, con dialoghi non troppo lunghi e delle scene d'azione che lasciano letteralmente senza parole, anche se ogni tanto si fatica nel comprendere bene tutto quanto. Le scene di combattimento possono tenere testa all'anime, naturalmente ad un livello contenuto. Il coinvolgimento emotivo dato dal numero 26 è davvero grande e persiste durante tutta la lettura, anche se si sente la voglia o la necessità di far finire in fretta la serie.

Fuoco e Acciaio

Dal punto di vista narrativo, il manga viaggia ad una velocità forse troppo elevata, senza soffermarsi su alcuni particolari, che probabilmente verranno spiegati nell'ultimo numero, rischiando però di darvi troppa importanza, col timore però che non basteranno. Ogni tanto la frenesia di questi ultimi numeri ci lascia con l'amaro in bocca; si ha voglia di godere di quello che ci racconta la Harakawa. I personaggi appaiono oramai consapevoli dell'approssimarsi della fine, quasi fossero vivi e i disegni riescono a mostrare l'esasperazione sui loro volti. Perfino Alphonse è pronto a sacrificare il vero corpo, pur di aiutare il fratello e non perdere contro i nemici. Le tavole sono pulite come al solito, anche se un ulteriore aggiunta di ombreggiature non avrebbe guastato. Sono tuttavia piccolezze, visto che comunque questo penultimo numero si fa perdonare tutto.
Il manga è un continuo scalare di emozioni, che raggiungono l'apice proprio alla fine del volume, lasciando senza fiato. Il coinvolgimento emotivo forse non è paragonabile ai volumi precedenti, ma di sicuro il combattimento finale lascerà di stucco la maggior parte dei lettori.

Fullmetal Alchemist Manca davvero poco al termine di questa saga e davvero tante cose sono ancora rimaste da spiegare. Certamente il finale sarà un mix esplosivo di narrazione e azione che farà venire la pelle d'oca a tutti. Il ventisei è un numero che lascerà il segno nel cuore dei fan per l'importanza della battaglia per la salvezza di Amestris.