Recensione .hack//SIGN

.hack//SIGN - Enter the World

Recensione .hack//SIGN
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Hack//Sign

Ipotizziamo il più commerciale dei prodotti. Immaginiamo un'idea di base dalla quale vengono tratti videogiochi, fumetti, serie televisive ed OAV. Probabilmente stiamo pensando tutti ai Pokemon o ad altre serie del genere, allo sfruttamento di un marchio fino all'osso, e ci siamo fatti tutti l'idea che una commercializzazione spinta non vada di pari passo con una buona qualità.
.Hack (si legge dot hack) è la proverbiale eccezione che conferma la regola.
Se la domanda è dunque "può un prodotto smaccatamente commerciale mantenere una buona qualità?", la risposta appare chiara a chiunque abbia potuto visionare .Hack //Sign. La risposta è "sì".

Enter The World

La serie tv in 26 episodi .Hack //Sign è solo un pezzo facente parte del complesso mosaico denominato Project .Hack: un videogioco in 4 capitoli, una serie tv, una serie di OAV, un manga, questi i volti di una creatura che ha un unico cuore, il videogioco online "The World".
E' infatti questo fittizio gioco di ruolo il motore della vicenda: in un non meglio precisato futuro prossimo, milioni di giocatori hanno un account nel mondo di The World, quello che potrebbe sembrare il classico rpg online; guerrieri, maghi, mostri e tutto il classico armamentario del genere nel più grande videogioco di massa della storia. Ma "The World" nasconde dei segreti ben celati, segreti inaccessibili per i comuni giocatori... Eppure, basta una variabile impazzita per far sì che il muro di bugie cominci inesorabilmente a sgretolarsi.
Nel caso della serie tv .Hack //Sign, portata in Italia da Terminal Video, la variabile impazzita ha il nome - meglio, il nickname - di Tsukasa. Un personaggio come tanti altri, un ragazzo o forse una ragazza che nel mondo virtuale possiede come alias un comunissimo personaggio. Un wavemaster, nel caso specifico.
Eppure, da giorni Tsukasa non riesce a fare il logout, cioè a sconnettersi da The World. Come se non bastasse, il suo personaggio sviluppa un'abilità che non è nemmeno prevista dal sistema: un mostro "guardiano" lo protegge durante i combattimenti, un'entità apparentemente senza controllo che non distingue tra amici e nemici, colpendoli con uguale ferocia.
Chi è Tsukasa nel mondo reale, e cosa gli è successo?

Join Party

A questo malinconico ed enigmatico giocatore si interessano presto i personaggi chiave della vicenda: Bear, Mimiru, lady Subaru, Sora... Persone comuni che dietro un monitor e un controller impersonano vite non meno reali delle loro stesse esistenze. Persone in grado di vivere, emozionarsi, soffrire in un mondo finto. E del quale non sanno tutto.
La vicenda di Tsukasa ha qualcosa a che vedere con l'artefatto chiamato "Key of the Twilight"? Chi è il misterioso personaggio dalle fattezze di Uomo Gatto? Cosa rappresenta la bambina sospesa a mezz'aria che Tsukasa vede in un luogo imprecisato del World?
Queste le domande che si sollevano durante la visione del primo dvd, contenente 4 episodi e un discreto numero di extra.
Va subito detto che la visione non è per niente preclusa a chi non ha seguito le vicende di videogioco ed oav (entrambi disponibili in Italia), nonostante vadano perse gustose autocitazioni e riferimenti. Chiunque può immergersi nel mondo di .Hack //Sign, una serie tv atipica interamente costruita su dialoghi, musiche ad atmosfere suggestive.
Si troverà infatti spaesato chi cerca un anime dal ritmo serrato e dai frenetici combattimenti, questa serie è su tutto un'altro livello, più intimo e sicuramente più lento. Ma anche più affascinante, per chi avrà la pazienza di addentrarvisi.

Get weapons

Sono le musiche il vero punto di forza di //Sign, brani avvolgenti ed intensi che non lasciano mai lo spettatore. Non c'è un genere preciso al quale possa appartenere la bellissima colonna sonora di quest'anime, ma volendo provare a descrivere certe canzoni, si potrebbe dire che si avvicinano al genere celtico... rielaborate ed adattate però al mondo informatico di The World.
Non è azzardato dire che la colonna sonore di questo anime sia una delle più belle mai scritte per una serie televisiva, insieme a quelle di Cowboy Bebop.
Noi di Animeye consigliamo caldamente l'ascolto della OST, ed eventualmente l'acquisto: raramente se ne sentono di così ben realizzate.
L'altra colonna portante della serie sono i dialoghi, ricchi di spunti di riflessione particolarmente interessanti sui vari piani di lettura dell'anime. I personaggi/giocatori si interrogano sulla loro esistenza ludica e su quella reale, sull'idea apparentemente folle che la prima possa prescindere dalla seconda, come nel caso di Tsukasa, e sui dilemmi che comporta l'interpetare un alter ego in un mondo sì artificiale, ma non per questo del tutto fittizio.

Wear Armor

Ottimi i disegni e le animazioni, che muovono fluide i personaggi ideati visivamente da Yoshiuki Sadamoto, uno dei più grandi Character Designer attualmente all'opera, nonchè disegnatore dei personaggi di Evangelion. I colori sono netti, brillanti, puliti, e l'impatto visivo è notevolmente gradevole. Qualche incertezza sporadica nella costanza del segno o in qualche animazione più artificiosa non sminuisce la godibilità di questo //Sign, che si conferma almeno in questi primi episodi un prodotto di pregevole fattura.
Il doppiaggio è di buona qualità, con tutte le voci perfettamente accoppiate ai rispettivi personaggi e i dialoghi ben recitati: a prescindere da quelle che sono le voci dei doppiatori giapponesi, nella versione italiana ogni character ha la voce che ci si aspetterebbe, come nel caso di Sora che ha una voce subdola quanto egli stesso. Considerando quanto replicare le stesse accoppiate voce/personaggio della versione giapponese fosse improbabile, bisogna ammettere che il risultato finale si avvicina molto al migliore possibile.

.Hack Tirando le somme, questo primo dvd di .Hack //Sign convince. Animeye non sa dire con sicurezza se la serie manterrà le buone qualità mostrate per tutta la durata dell'anime, ma ci sentiamo di consigliare almeno la visione di questi primi episodi a chi non si lascia spaventare da ritmi lenti e atmosfere oniriche. L'ideale sarebbe poter seguire tutti gli aspetti della vicenda, inclusi i retroscena raccontati nella serie di OAV "//Liminality" (dei ragazzi vanno in coma durante una sessione di gioco a The World), incentrata completamente nel mondo reale e quindi parallela a //Sign. Eppure l'anime è costruito abbastanza bene da non soffrire come prodotto a se stante, e risulta godibilissimo. Per ora, ha le basi per rivelarsi una delle migliori proposte di questo 2004 animato italiano. Welcome to The World.

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