Recensione I Nuovi Vendicatori - Riunione

Mimo e Occhio di Falco (Ronin) di nuovo insieme in questa miniserie che profuma di passato.

Recensione I Nuovi Vendicatori - Riunione
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Capita sempre più spesso che, per far aumentare la tiratura dei propri albi, gli autori si inventino saghe che stravolgono lo status quo dei nostri eroi o addirittura arrivino a farli morire in circostanze eroiche. Come ben sanno gli affezionati lettori Marvel tutto cambia per poi tornare (quasi) tutto uguale. Molte volte chi viene eliminato ricompare anni dopo con un ritorno in pompa magna. I motivi per “uccidere” un personaggio, più o meno, amato dal grande pubblico sono molteplici: il suddetto può non avere più niente da dire dopo anni e anni di pubblicazione, può aver perso di attrattiva e quindi risultare inutile (triste ma vero) o a volte serve solo a stupire e a rendere quel comics, negli anni a venire, uno dei più ricercati e rari.
Ovviamente non tutti tornano dall’oltretomba, un esempio lampante sono Gwen Stacy, brutalmente lanciata dal ponte di Brooklin da Goblin e Capitan Marvel, morto per colpa di un cancro inoperabile causato dallo scontro con Nitro.
Naturalmente in tutti questi anni alla Casa delle Idee hanno trovato dei piccoli escamotage per farci rivedere questi personaggi in azione: per la biondina tutto pepe sono sbucati svariati cloni (e ancora sono in giro) e per il nobile Marvel, durante l’invasione Skrull, un mutaforma si è sostituito a lui.
Ed è proprio con la fine dell’invasione dei verdi alieni che prende il via questa miniserie raccolta in un solo volume.
Fra i tanti eroi rapiti (poi tornati nel finale) c’è Bobbi Morse alias Mimo defunta moglie di Clint Barton/Ronin (un tempo conosciuto come Occhio di Falco).
Come andranno le cose tra i due? Cosa avrà subito Bobbi durante gli anni di esilio su di un altro pianeta? Riusciranno i due a tornare la coppia affiatata di un tempo?

C'eravamo tanto amati

Come introdotto in “Sospetto” (Dark Reign 0#A, tranquillamente trascurabile) le cose tra Clint e Bobbi non vanno proprio bene, o almeno non quanto vorrebbe l’ex-arciere di viola vestito. Per anni tormentato dalla tragica morte della moglie non si è mai dato pace e anche se ci sono state altre donne nella sua vita, lui non l’ha mai dimenticata. Inaspettatamente, come tutti i miracoli, scoprire che Mimo è ancora viva e ritrovarla dopo tanti anni incolume e bella come un tempo, rende Ronin l’uomo più felice della terra. Dopo questa scoperta è pronto e convinto a rimettere in piedi un matrimonio che a suo tempo stava andando in rovina. Purtroppo però non ha fatto i conti con l’oste.
La signorina Morse non è proprio della stessa idea, anzi è molto dura nei confronti del povero Vendicatore che, dal canto suo, fa di tutto per tornare insieme. Certo non è facile, dopo tutti questi anni, fare ritorno sulla terra e scoprire quante cose sono cambiate, quanti amici ci hanno lasciato e sapere che ora le redini del mondo sono in mano a Norman Osborn (per chi ancora non lo sapesse: Goblin/Iron Patriot).
Ed è per questo motivo che ,con degli ex-agenti S.H.I.E.L.D (anche loro rapiti dagli Skrull), ha formato il gruppo antiterroristico W.C.A. (World Counterterrorism Agency), una squadra slegata completamente da ogni organismo governativo.
Durante l’ultimo sopralluogo in una base segreta dell’A.I.M. (seguita sempre a ruota dal buon vecchio Ronin) scopre che stanno producendo una delle più pericolose “bombe sporche” di sempre. Il problema è che questa pericolosissima arma è stata portata in Spagna, esattamente a Saragozza, dove si terrà una speciale cerimonia per le più brillanti menti scientifiche del mondo. L’A.I.M. ha intenzione di far detonare la bomba proprio li, mostrandosi al mondo come una delle più grandi potenze chimiche di sempre. Il W.C.A. ha a disposizione solo due giorni di tempo per disinnescare e sventare questo assurdo piano. Senza pensarci su troppo Mimo prende il giusto indispensabile e parte per l’Europa, ma questa volta è lei che fa i conti senza l’oste. Barton, una delle persone più testarde del M.U., non è disposto a mandare da sola la sua ex-partner (togliendo volentieri l’ex). Partiti per la Spagna, provvisoriamente Ronin entra a far parte del gruppo spionistico.
Come ai vecchi tempi si ritrovano a combattere fianco a fianco, spalla a spalla per la sopravvivenza e la salvaguardia di un mondo troppo spesso in pericolo... e chissà che magari la gelida Mimo non si sciolga un po’ dando una seconda possibilità al nostro affranto eroe?

CARTA D'IDENTITA'

Barbara “Bobbi” Morse era l’agente 19 dello S.H.I.E.L.D; durante una, delle tante, missioni da lei svolte incontrò Occhi di Falco. E fu colpo di fulmine. I due, poco tempo dopo, si sposarono e lei entrò a far parte dei Vendicatori. Insieme al novello marito diedero vita ai Vendicatori della costa ovest. Purtroppo però la felicità non durò molto. Bobbi fu rapita da Phantom Rider che la drogò e ne abusò sessualmente. Riuscita a fuggire si vendicò buttando il rapitore giù da un burrone. Da li in poi le cose per la giovane coppia andarono sempre peggio, fino alla decisione (di Barbara) di divorziare.
Quando le cose sembrarono tornare alla normalità Bobbi fu colpita a morte da una palla di fuco scagliata da Mefisto indirizzata a Clint, salvandogli la vita.
Barbara Morse è stata creata nel 1971 da Gerry Conway e Barry-Windsor-Smith su Astonishing Tales n.6.

Come ai vecchi tempi?

L’idea di riunire due personaggi a loro tempo molto amati dai lettori è su carta una mossa intelligente. Purtroppo però quello che poi è il risultato finale non è così convincente ed entusiasmante come doveva essere. Jim MacCann (What if? House of M, Dark Reign: New Nation) confeziona una trama altalenante e sbilenca che alterna idee azzeccate e coinvolgenti ad altre inutili e noiose.
Tutto ruota intorno al ritorno di Bobbi e all’incontro/scontro con Clint e fin qui nulla da eccepire, se non fosse per la banalissima storia della bomba chimica nascosta in Spagna che è solo un mero espediente per raccontarci una storia lunga quattro capitoli.
Fortunatamente la parte del leone nella trama lo fanno i ricordi della bella Mimo vittima del rapimento Skrull.
Verremo a conoscenza di questi fatti tramite piccoli flashback che culmineranno in un unico e grande chiarimento nel capitolo “La fiamma del peccato” (il migliore dei quattro). Scoprire cosa è successo, quando e come è davvero entusiasmante e riesce a coinvolgere nella lettura (al contrario della trama portante), chiarendo così tutte quelle piccole cose rimaste in sospeso con la morte del personaggio. Un'altra cosa che può far storcere il naso è l’eccessiva “zerbinaggine” di Ronin in questa storia, completamente succube della ex-moglie si fa continuamente mettere i piedi in testa e trattare come un peso morto senza (quasi) mai tirare fuori il suo vero carattere (che come sa bene chi conosce il personaggio, è una vera testa calda).
Anche Cap faceva fatica a ragionarci molto spesso... invece qua lo troviamo totalmente annichilito, davvero uno snaturamento fastidioso.
Altro punto a sfavore di questa mini sono i disegni dello spagnolo David Lòpez (Catwoman, Countdown to final crisis), il suo lavoro proprio non convince. Lo stile che adotta è poco dinamico e molto plastico, non si prova mai una sensazione di dinamismo vero e proprio nel guardare le sue tavole; probabilmente complice la colorazione (Alvaro Lòpez) poco convincente e bruttina. Quello che si evince è una non completa attitudine al fumetto supereroistico, con questo non vogliamo dire che Lòpez non sia un bravo cartoonist (se lavora per Dc e Marvel un motivo ci sarà), ma solo che poco si adatta il suo stile in un lavoro del genere (un po’ come Manara con gli X-men). Nota positiva sono le bellissime cover della sorprendente Jo Chen (Runaways, Buffy The vampire slayer) contenute all’interno del suddetto volume.

I Nuovi Vendicatori - Riunione Un centro mancato per Occhio di Falco e compagnia bella. Una spy story che non convince e che non riesce ad appassionare del tutto, proprio perché la trama principale è la parte più debole dell’opera. Aggrava la situazione una realizzazione tecnica (disegni e colori) decisamente poco sorprendente. Davvero un peccato per questa mini che in molti aspettavano. Come al solito per i completasti (o collezionisti che dir si voglia) l’acquisto risulterà obbligato (anche per via degli “anni perduti” di Mimo che sono la parte migliore), per tutti gli altri è una storia tranquillamente trascurabile o da leggere se proprio non si ha nient’altro sotto mano.