Recensione I Wish You Were Here - Complete Edition

Uomini o armi? Ma c'è il tempo di chiederselo quando la Terra è in pericolo?

Recensione I Wish You Were Here - Complete Edition
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Un virus, e poi?

Cosa c’è di meglio di un bel virus, possibilmente mortale e per il quale non esiste alcuna cura, per creare un succoso prodotto di intrattenimento, da gustare al sicuro nelle proprie case, seduti comodamente, magari con ingenti scorte di pop-corn, in soffici divani? A soddisfare il nostro gusto perverso per le catastrofi inevitabili ormai hanno imparato un po’ tutti: registi, game designer e, non da ultimi, anche i maestri dell’animazione giapponese. E poi si sa, quando l’uomo è messo di fronte a qualcosa di più grande di lui, in grado di far crollare tutte le proprie certezze, qualcosa che, oltre agli amici, gli porta via la speranza e la fiducia nel domani, allora, nella sua fragile impotenza, non può fare altro che rifugiarsi nel caldo abbraccio di un suo simile e lì, solo lì, trovare la forza di combattere, o morire, o entrambe le cose.

Molto di più!

Si può facilmente dedurre quanto poco rosee siano le prospettive di Yuji Tamiya, il nostro giovane protagonista: sulla Terra si sta diffondendo, in maniera sempre più estesa e capillare, un pericoloso virus di probabile origine aliena, il cui orribile effetto sugli esseri umani è quello di mutarli in deformi creature assetate di sangue, che non esitano ad attaccare ferocemente coloro che, fino a pochi minuti prima, rappresentavano i loro compagni ed amici. Purtroppo, data la particolarissima natura dell’agente patogeno, sviluppare un vaccino è risultato fino ad ora impossibile, e l’unico rimedio alla sua diffusione è l’eliminazione fisica di tutti gli infetti, anche nel tentativo di mantenere all’oscuro la popolazione civile, onde evitare di provocare un’ondata di panico che, con ogni probabilità, si rivelerebbe incontenibile. Ad opporsi a questi mostruosi ex-esseri umani sono, da una parte, i MOB, unità robotiche mobili, comandate a distanza, dalla buona potenza di fuoco ma che si rivelano inefficaci contro nemici in numero considerevole, e dall’altra i NOA, un corpo speciale di soldati equipaggiati con futuristiche nanomacchine capaci, muovendosi attraverso i capillari sanguigni per poi riaffiorare sulla pelle, di trasformarsi in una vera e propria armatura in caso di necessità, così come di aumentare le prestazioni fisiche dei soldati, in termini sia di potenza che di agilità. E proprio di questo corpo speciale fa parte Yuji Tamiya, un combattente tra i più dotati, ma che col passare del tempo si rivela sempre più insofferente, messo a dura prova com’è dalle morti in servizio di compagni ed amici, che si fanno, con l’aumento dei contagiati, sempre più frequenti. La notizia dello sviluppo di una nuova arma, che secondo le indiscrezioni dovrebbe risultare efficace anche nei casi in cui gli stessi NOA non fossero in grado di intervenire, non fa che aumentare la sua inquietudine: in cosa consiste questa alternativa, e come mai, se il suo utilizzo sarebbe così risolutivo, ancora non viene impiegata? Parallelamente al tormentato Yuji, anche una giovane ragazza, poco più che una bambina, sembra essere preda dello sconforto: da sempre vissuta in solitudine, isolata da tutto il resto del mondo, eccezion fatta per le occasioni in cui dovevano essere effettuati dei test su di lei, la piccola I viene presto colpita da quel ragazzo sempre così arrabbiato che vede passeggiare nel cortile sul quale si affaccia la finestra della sua camera. E non passa molto tempo prima che i due trovino l’occasione di incontrarsi... Com’era fin troppo prevedibile, Yuji e I entrano subito in empatia, trovando l’uno nell’altra un sollievo, seppur breve, alle angosce delle rispettive coscienze. Si, perché la piccola I altri non è che la famosa arma tanto sbandierata, ma che non riesce mettere in atto il proprio potenziale distruttivo per paura di nuocere a delle vite umane, quelle vite che ancora si celano dietro alle mostruosità provocate dal virus. Ma l’apparente equilibrio è in realtà molto instabile, e un’insidia ancor più pericolosa delle altre è in agguato dietro l’angolo: durante una missione Yuji viene a contatto con l’agente patogeno che, contrariamente alle altre volte, non viene neutralizzato dalle nanomacchine presenti nel suo corpo ma, all’opposto, sviluppa un’immunità ad esse e si fa strada, inesorabilmente, all’interno dei suoi tessuti. Inutile dire che questo nuovo virus rischia di decimare, se non di eliminare completamente, l’intera squadra NOA, finora gli unici in grado di arginare la diffusione dell’M-34 tra la popolazione civile. Come si comporteranno i vertici dell’organizzazione che si occupa degli studi sul virus nei confronti di questa nuova minaccia è difficile da prevedere, ma è chiaro che, parallelamente, il ruolo di I si farà sempre più determinante ai fini della salvezza dell’umanità. Ma sarà proprio il rapporto con Yuji, l’unica persona a cui I sia legata da un affetto sincero, a risultare decisivo in questa disperata situazione. In fin dei conti, è quanto di prezioso abbiamo da proteggere che ci fornisce le risorse e le energie per combattere, è quando abbiamo qualcosa da perdere che capiamo il vero valore di ciò che è in nostro potere fare.

Bravi ragazzi!!!

Wish U Were Here rappresenta davvero una piccola perla nel panorama dell’animazione giapponese: pur essendo un prodotto con già qualche anno alle spalle, infatti, la realizzazione tecnica si attesta decisamente su buoni livelli, e anche l’approfondimento psicologico dei personaggi è ben sviluppato, nonostante il poco tempo concesso dai soli quattro episodi di cui la serie è composta. D’altra parte, non a caso la regia è stata affidata a Seiji Mizushima, già celeberrimo per Dai-Guard e Spirited Away, ed è ottimamente supportata dal character design di Takaharu Matsumoto e dal mecha design di Kanetake Ebitaka. Originalissime le armature dei guerrieri NOA, mentre una nota di demerito può essere forse imputata alle unità MOB, interamente realizzate in computer grafica, il cui impiego in effetti è sempre più diffuso tra gli anime di nuova generazione. I risultati, però, sono spesso poco riusciti: anche in questo caso lo stacco tra fondali ed elementi in computer grafica è ancora una volta un po’ troppo evidente, seppur non arrivando a risultare veramente fastidioso. Al contrario, l’impiego della grafica computerizzata è certamente adatto a rappresentare la proiezione olografica della potenza mentale di I: un’aggraziata sagoma femminile, irradiante una benefica luce dai colori cangianti, capace di stagliarsi implacabile davanti al nemico e di annichilirne la potenza distruttiva, è animata perfettamente e in maniera molto fluida, producendo un effetto davvero suggestivo. Dal punto di vista della trama, come già detto il soggetto di base non è certo originale, ma tutto sommato la cosa non rappresenta un problema: il ritmo della storia è veloce ma non frenetico, con una piacevole alternanza tra scene d’azione e di dialogo, che ci permettono da una parte di apprezzare le straordinarie abilità di combattimento dei soldati NOA, e dall’altra di comprendere le relazioni tra i vari protagonisti, tratteggiate in maniera efficace. Dai dialoghi tra Yuji e i compagni di squadra traspare qualcosa di più del semplice rapporto tra colleghi di lavoro: i soldati NOA sono l’unica famiglia rimastagli, ed è facile immaginare quanto le loro vite siano per lui preziose. Anche la particolare relazione che lega il nostro giovane combattente ad I, una relazione fatta di piccoli gesti, di sguardi, di corrispondenze, è descritta in modo appropriato: in compagnia di I, l’irruenza di Yuji viene decisamente smorzata, mentre la solitaria ragazzina trova finalmente l’occasione di uscire dalla propria gabbia e di sperimentare l’affetto di una vera amicizia. Se si aggiunge che anche i comprimari risultano convincenti, e resistono alla tentazione, in questi casi sempre dietro l’angolo, si scadere facilmente nello stereotipo o nel caricaturale, si può sicuramente concludere come questo Wish U Were Here rappresenti un prodotto davvero soddisfacente.

...E brava ShinVision!

Ultimamente ShinVision sta proponendo diversi DVD che raccolgono un’intera serie, proprio come questo Wish U Were Here Complete Edition. Rappresentano senz’altro un prodotto interessante: sebbene questa edizione sia stata “epurata” da molti degli interessanti extra presenti in quella classica, ha dalla sua il prezzo decisamente accessibile, anche considerato che l’intera serie è contenuta in un singolo DVD. Sulla qualità video niente da eccepire: il formato video 1.78:1 assicura un’ottima resa visiva, e l’audio è pulito e nitido. Peccato per la presenza del solo Dolby Surround 2.0, di sicuro un 5.1 sarebbe stato più efficace, specie per le scene di combattimento, ma è davvero un difetto da poco. Anche il doppiaggio è ottimamente realizzato, quindi promuoviamo questo prodotto a pieni voti.

I Wish You Were Here In definitiva, questa Complete Edition è un’ottima idea: la qualità dell’anime non è in discussione, e in più il prezzo è decisamente allettante, per cui se siete amanti dell’azione e nel contempo non disdegnate qualche digressione sentimentale (mai comunque troppo sdolcinata), vi consigliamo di approfittare dell’offerta. Come se non bastasse, la serie è stata curata dallo studio Gonzo, già da anni celebre per le sue produzioni di indubbia qualità, quindi non c’è nessun ragionevole motivo che potrebbe distogliervi dall’acquisto!