Recensione In una lontana città

Hiroshi ed il ritorno ai 14 anni...

Recensione In una lontana città
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Un autore "europeo"

Jiro Taniguchi, autore de In una lontana città, è uno dei mangaka più acclamati dal pubblico adulto, in quanto in grado di rappresentare pacifiche realtà, storie di vita quotidiana dal sapore diverso, quasi sognante. Ed è proprio un sogno, una realtà onirica, quella che vede protagonista Hiroshi, un signore di 48 anni che si ritrova a vivere per una seconda volta lo spensierato periodo dei suoi 14 anni.
Prima di entrare nel merito di questa storia, occorre specificare che lo stile di Taniguchi è molto vicino a quello del fumetto europeo, dall’autore molto studiato ed apprezzato, che ne ha intriso profondamente il genere e il disegno. Tra le opere arrivate in Italia troviamo piccoli capolavori in “L’arte di Bocchan”, “Allevare un cane”, “L’Olmo e altri racconti” e molti altri fumetti che rendono la produzione di Taniguchi molto vasta e soprattutto molto variegata nel genere, dato che riesce ad abbracciare il western con la fantascienza, con lo sport e con gli spice of life (racconti di vita). Indubbiamente la capacità di questo autore sta nel trattare vari generi con una posatezza, un modo di raccontare con le vignette ed i disegni, tipico di un giapponese “europeo”. Difatti egli è in grado di mescolare sapientemente elementi che derivano dal mondo fumettistico occidentale e da quello orientale.
In una lontana città è un fumetto che può rappresentare bene le capacità ed i pregi di Taniguchi.

La semplicità di una famiglia

Ambientato in una Tokyo di fine millennio, questo fumetto ci catapulta in un Giappone post guerra mondiale, ancor prima della vera rivoluzione che lo ha portato ai "fasti" attuali. Hiroshi è un signore di 48 anni, totalmente dedito al lavoro e, con l’età, assuefatto alle gioie che una famiglia può dargli. Di ritorno dal lavoro, dopo essersi ubriacato con i colleghi, finisce per sbaglio sul treno che lo porta alla sua città natale. Arrivato sul luogo decide di andare a visitare i posti a lui cari ed in particolare finisce di fronte alla tomba della madre. Lì avviene l’evento fulcro di questa storia: Hiroshi sviene e, al suo risveglio, si ritrova nel corpo e nella vita di quando aveva appena 14 anni, ma con la coscienza del suo attuale essere quarantottenne. Hiroshi ricomincia a vivere ogni avvenimento di quel periodo e, complice il diverso peso di responsabilità, di doveri, apprezza molto più di quanto aveva fatto all’epoca: il vivere in una famiglia così allegra e spensierata. Nonostante tutto, la vita che sta vivendo subisce dei piccoli cambiamenti in quanto riesce meglio di prima nello studio, nello sport e anche nei rapporti interpersonali. Quell'anno però è particolare: proprio quando egli aveva 14 anni, il padre di Hiroshi, dopo una vita dedita alla moglie e al lavoro, scompare misteriosamente non facendo più avere sue notizie alla famiglia.
Il ragazzo decide, quindi, di scoprire tutta la verità attorno ai suoi genitori, ma anche quella intorno al padre che senza alcun motivo apparente decide di scappare da casa. Questo, insieme a un principio di innamoramento verso Nagase Tomoko, diventeranno gli obiettivi di quella seconda possibilità di rivivere la sua adolescenza. E lo porteranno ad apprezzare di più una realtà, a volte scontata, come quella della famiglia.

Disegno ed edizione

Il disegno di Taniguchi è famoso per esser quasi maniacale nei dettagli e, difatti, durante la lettura non è possibile non perdersi nella cura che mostra verso gli sfondi, verso le più piccole cose come una tazzina in credenza, tanto che egli stesso ha affermato che “la definizione dei dettagli diventa parte del racconto, quando costruisce una scena”. Il disegno risulta così curato in modo particolarmente dovizioso e preciso, rendendo questo racconto un graphic novel a tutti gli effetti e innalzando anche il fumetto ad una forma d’arte. In questo racconto si possono, quindi, ritrovare tutti gli elementi tipici della sua cultura europea e giapponese, proprio come evidenziato ad inizio dell’articolo.
La possibilità di rileggere nuovamente questo fumetto ci è data dalla Rizzoli che ha deciso di pubblicare in libreria, grazie alla collaborazione della Cononino Press, questo piccolo capolavoro di Jiro Taniguchi. Il volume si presenta come un volume di circa 408 pagine in bianco e nero, curatissimo nei particolari, però con un ribaltamento all’occidentale. Va specificato che questo ribaltamento, come anche l’adattamento, è molto curato, soprattutto per la supervisione diretta dell’autore. Questa nuova edizione riproposta dalla Rizzoli si presenta in un volume unico, a dispetto dei due usciti qualche anno fa proprio per la Cononino Press.

E che cosa rimane...

La storia di Hiroshi è una di quelle che si potrebbe catalogare nel mondo onirico: avere la possibilità di rivivere i propri 14 anni e avere anche la possibilità di cambiare ciò che si è vissuto. Jiro Taniguchi, però, non si limita al sogno, ma aggiunge ad ogni pagina anche una morale, un insegnamento che potrebbe indurre a riflessioni dopo la lettura: il valore di una famiglia, il valore di apprezzare le più piccole cose come lo studio o lo sport, tutte cose spesso fatte con noncuranza o non attribuendo il reale valore che hanno nella nostra vita. Indubbiamente per leggere questo fumetto bisogna esser predisposti verso questi tipi di storie: qui non ci sono combattimenti o eventi veloci che rendono la lettura adrenalinica, bensì piccoli eventi quotidiani che scorrono tra le pagine, ma che sono in grado di catturare l’attenzione del lettore. I disegni, tipici giapponesi, soprattutto nella realizzazione dei volti, risultano molto poetici, invece, nei paesaggi. Oltretutto, il disegno risponde in maniera funzionale al tipo di storia trattata. I motivi per cui questo graphic novel può esser considerato meritevole di lettura sono molti: una storia semplice, ma ricca di insegnamenti, passando per un disegno estremamente curato e ricordando anche il background culturale di questo artista.

In una lontana città In una lontana città è un fumetto che può esser catalogato a tutti gli effetti come graphic novel, ossia un romanzo a fumetti. Si tratta di un’opera incisiva e che, se letta con la giusta predisposizione, può catturare il lettore. La possibilità, offerta dalla Rizzoli, di poter acquistare questo volume di così ampio formato appare quindi imperdibile per coloro che vogliono cimentarsi in una lettura più impegnata e matura, ma che al tempo stesso vogliono immergersi in una storia tutt’altro che complicata, ma così vicina alla realtà di tutti i giorni. Ci si abbandonerà ad una lettura in cui il gusto è il sapore di ogni pagina, non il quello di sapere cosa succederà dopo...