Recensione Jeeg robot d'acciaio

Corri e va, per la terra, corri e va, tra le stelle tu che puoi, diventare Jeeg....

Recensione Jeeg robot d'acciaio
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Kotetsu Jeeg

Con un ritardo tipico della Dynamic, a marzo 2001 finalmente abbiamo potuto trovare nelle edicole e librerie l'attesissimo fumetto di Kotetsu Jeeg (Jeeg robot d'acciaio). A detta della stessa casa editrice c'è stato un successo enorme, come d'altronde era preventivabile essendo questo uno dei robot nagaiani più amati nel nostro paese. La versione che ci viene presentata è quella curata da Go Nagai e Tatsuya Yasuda e consiste di due numeri da 200 pagine circa, nella consueta veste con sovracoperta a colori a cui la Dynamic Manga ci ha ormai piacevolmente abituato. Speriamo a questo punto di vedere presto il prossimo e ultimo numero. Ma Jeeg non ha bisogno di lunghe presentazioni, la maggiorparte di noi ricorda sicuramente le imprese del mitico robot d'acciaio viste in TV quattro lustri fa! E quindi vediamo subito se questo fumetto è in grado di accontentare tutti i fan!

Build Change!

Leggo voracemente le prime pagine e...ma come? Hiroshi un cyborg? Ma dov'è la campana? E i guanti? Possibile che sia così rincitrullito da ricordarmi tutto male? No no, non sono i miei neuroni impazziti: la storia del manga è parecchio differente da quella dell'anime, o perlomeno cambia completamente l'incipit. Infatti il protagonista viene massacrato dopo poche pagine dai risorti spiriti Haniwa, e così il dottor Shiba, suo padre, lo trasforma in un cyborg per consentirgli di portare a termine la vendetta e difendere il genere umano. Inoltre lo stesso dottore riesce a trasferire la propri anima dal suo corpo morente al computer del centro di ricerca potendo così consigliare ed aiutare il figlio. Ma le differenze finiscono qui: Hiroshi gira ancora in moto e ad accompagnarlo c'è sempre Miwa, pronta in ogni istante, a bordo del Big Shoter, a lanciargli i componenti per formare Jeeg!!! Insomma ritroverete perfettamente lo spirito del cartone che eravate soliti vedere anni or sono, e non potrete non rimanere soddisfatti e compiaciuti quando vedrete la sequenza della trasformazione o quando Jeeg si aggencerà i Mach Drill sulle braccia perforando i nemici. Certo la storia è dichiaratamente più "leggera" rispetto ad altre opere del Maestro: non ci si sofferma molto sulla psicologia dei personaggi e la trama è in fin dei conti il susseguirsi di piccoli episodi scollegati (un po' come nell'anime insomma...). Tuttavia con questo non voglio assolutamente dire che siamo di fronte a qualcosa di "brutto": il manga di Jeeg Robot saprà sicuramente catturarvi, vuoi per la sua originalità (è il primo robot magnetico!), vuoi per il character e mecha design che si scosta rispetto agli altri robottoni del genere, oppure soltanto perché consente di rivivere momenti che si credeva dimenticati. Un'ultima nota: il tratto, pur conservando il classico stile nagaiano, con i suoi pro (ineguagliabile nel rendere credibili situazioni forti e le espressioni dei personaggi) e contro (è un po' spartano), mi è sembrato in generale un po' più pulito rispetto al solito.

Jeeg robot d'acciaio Jeeg è stato il primo robot magnetico e la sua particolare struttura (ovvero una serie di parti che si uniscono grazie alla forza magnetica) era senz'altro qualcosa di mai visto all'epoca, e tutto sommato conserva la sua originalità anche nel panorama moderno. Da qui il suo successo, ma d'altronde tutto quello che nasce dalla matita di Go Nagai possiede qualcosa di magico. In definitiva un bel fumetto, nonchè un pezzo di storia, non leggerlo sarebbe davvero un peccato...