Recensione La Quinta Camera

Cravatte variopinte, camionisti, docce fredde, 4 amici e una stanza da affittare!

Recensione La Quinta Camera
Articolo a cura di

Testi di Mattia "Nini" De Poi.
Partire per un Paese straniero ed impararne la lingua penso che sia il sogno di molti di noi. Andare all'avventura e vivere tante esperienze che formeranno il nostro carattere e creeranno legami con amici di culture e tradizioni diverse dalle nostre pensiamo sia una delle cose migliori che si possa fare nella nostra vita. La quinta camera si presenta proprio come una raccolta di storie di studenti che, dalle più diverse nazioni del mondo, si trovano in Italia per imparare la nostra lingua e per apprezzare tutte le meraviglie del nostro Paese.
La quinta camera è un manga di Ono Natsume, autrice che potreste già aver sentito ed apprezzato per gli anime Ristorante Paradiso e House of five leaves. Per la prima volta un suo fumetto viene portato nel nostro Paese e per questo dobbiamo ringraziare la lungimirante J-pop.
La Ono è un'autrice a cui piace narrare la quotidianità delle piccole cose e del piacere di vivere la vita; in questo volume tutte queste caratteristiche risaltano subito all'occhio del lettore che si trova davanti una storia spensierata e malinconica allo stesso tempo.
La quinta camera è una raccolta di capitoli auto conclusivi usciti dal 2003 sul web e raccolti in volume solo nel 2006.

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Seguiamo le vicende di quattro uomini che vivono tutti nel medesimo appartamento, appartamento dove sono però presenti cinque stanze. Sarà appunto in questa quinta camera che si susseguiranno diversi personaggi, tutti studenti di una scuola di lingua italiana. Infatti il nostro racconto è interamente ambientato in Italia, in una città non specificata (che dovrebbe essere Bologna) e ogni capitolo del manga si incentra sia sugli studenti che occuperanno la quinta camera, sia sui quattro inquilini fissi dell'appartamento.
Nel primo capitolo facciamo la conoscenza di Charlotte, studentessa danese che ritroveremo in tutto il volume, e dei nostri quattro coinquilini: Massimo, padrone di casa e titolare di un bar; Luca il quale lavora al mattino facendo pulizie e poi intrattiene i passanti cittadini con la sua musica; Al, camionista che passa il tempo a casa a dormire per riprendersi dall'estenuante lavoro; e Cele, fumettista un po' eccentrico e appariscente.
I restanti cinque capitoli che compongono la storia si focalizzeranno ognuno su un diverso inquilino della casa oltre che mostrarci l'impatto che i diversi studenti stranieri avranno con il Bel Paese. A concludere il volume troveremo tre mini capitoli utili per apprendere meglio alcuni retroscena della storia principale.

Durante la lettura ci troveremo davanti diversi elementi della vita quotidiana dei protagonisti, dal lavoro al bar di Massimo, alle canzoni di Luca, fino alla festa di compleanno organizzata appositamente per Cele. In tutto questo il lettore sente, a tratti, di essere il "sesto" inquilino della casa, venendo coinvolto in quelle che sono tutte le vicissitudini dei protagonisti. Non mancheranno però approfondimenti sui sentimenti e quindi amori non corrisposti, matrimoni e fidanzamenti che ci faranno capire ed apprezzare ancor di più i nostri inquilini.
Durante la lettura capiremo anche quanto la Ono ami il nostro Paese, essa si rispecchia negli studenti della quinta camera, si percepisce. Nel ,infatti, 2001 trascorse circa un anno in Italia e fu rapita dallo stivale. É attraverso Akio, inquilino giapponese, che l'autrice ci mostra le differenze tra Italia e Giappone; queste sono evidenti se si parla di natale o di capodanno, ossia due festività che nei diversi paesi hanno un impatto ed un'importanza completamente diversa. E nell'opera non mancheranno questi paragoni.

Per quanto riguarda lo stile di disegno questo si presenta caricaturale (ma il termine adatto sarebbe "Metaforico") e fuori dagli schemi classici senza però trascurare l'espressività dei volti e la cura dei fondali. Tratto distintivo saranno i gli occhi sui quali l'autore pesa le espressioni dei personaggi.
Bisogna tener conto che tutti i capitoli sono stati pensati per il web, dove un disegno del genere può trovare più riscontro rispetto a quello classico da manga. Il disegno "tipo" della Ono è leggermente diverso e ricerca maggiormente il bello con personaggi più slanciati, quindi non fatevi spaventare dall'aspetto grafico.
L'edizione Jpop è classica ma le pagine del manga sono di color seppia, cosa che da un tocco di classe in più al volume. Unica pecca il fatto che la carta utilizzata non sia propriamente spessa e questo da un piccolo effetto "trasparenza" che potrebbe dar fastidio durante la lettura. È la stessa casa editrice che, direttamente dalla propria pagina Facebook, si scusa con i propri lettori per via dell'inconveniente dovuto: "all'inchiostro pantone, che è lo stesso dell'originale, e allo stile particolare del disegno, che lascia molto bianco sulle pagine".
Ma si tratta di un inezia che non influenzerà la lettura!

La Quinta Camera Ci troviamo davanti ad un piccolo gioiellino che vi incanterà con le sue atmosfere quotidiane e con personaggi molto ben caratterizzati. La speranza è che Jpop ci porti altri titoli di quest'autrice e solo col nostro supporto possiamo dargliene ragione. Un volume auto conclusivo che vi farà apprezzare ancor di più il nostro Bel Paese.

8

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