Recensione Lamù: Beautiful Dreamer

Contro il fraintendimento di uno dei grandi capolavori anni ‘80

Recensione Lamù: Beautiful Dreamer
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Lamù: Beautiful Dreamer è uno dei migliori prodotti di animazione anni ‘80, secondo alcuni il migliore sebbene altre opere sue coetanee godano di fama ben maggiore. Come tutti sanno in esso, più che il solito mondo di Lamù, viene messa in scena la visione del mondo di Mamoru Oshii. Il tutto sembra un inno all’eternizzazione dell’adolescenza e ciò parrebbe confermato dal fatto che Oshii - stando a quello che dicono i più esperti e al senso di solitudine da ostinato eterno bambino che si respira nelle sue opere (l’ultimo film The Sky Crawlers ne è un ottimo esempio) - ha sempre tenuto ciò come suo tema prediletto insieme alla ricerca dell‘Io, classico tormento adolescenziale che egli adorna con le sue aspre meditazioni. A nostro parere però, forse a causa del fatto di un Oshii giovane che non aveva ancora abiurato l’idea dell’Amore, in Beautiful Dreamer si celebra si la bellezza dell’adolescenza ma la si presenta come inferiore alla sublime abnegazione dell‘Amore, il che verrebbe confermato - oltre che da fattori interni all’opera che analizzeremo nel corso della recensione vera e propria - dalla piega del precedente film di Oshii su Lamù, Lamù: Only you. È infatti noto che Oshii sperava di riuscire a dire la sua su Lamù già in questa prima pellicola, solo che poi ne rimase insoddisfatto e cosi si rifece con Beautiful Dreamer. Qual è ora la sostanziale differenza tra Only You e la serie tv di Lamù se non che nel film troviamo - si veda il finale - un Ataru che soffre vere pene d’amore per la sua Oni?

Tutto chiaro fin qui, non resta che precisare, per i più sbadati, che con questa lettura si elimina anche l’idea che vorrebbe che precursore di Beautiful Dreamer sia l’episodio 42 della serie, nel quale, facciamo notare noi, si tratta a ben vedere solamente del mondo onirico, presentato come rimodulazione della realtà, e non dell’idea di eternizzazione dell’adolescenza o abnegazione amorosa che costituiscono invece il cuore di diamante di Beautiful Dreamer.

I fatti

I momenti in cui la libertà assume i suoi colori più belli sono probabilmente quelli in cui per la prima volta ci si ritrova quasi privi del controllo dell’autorità e anche in compagnia dei propri amiconi: un campeggio, qualche gita scolastica, o anche la preparazione d’un festival per la quale si rende necessario addirittura il pernottamento nella scuola (in Occidente sarebbe [o era?] più verosimile un’occupazione). In quest’ultima circostanza Lamù esprime il desiderio che quegli istanti durino per sempre, un desiderio che la maggiorparte dei nostri lettori avrà espresso in momenti analoghi e che quindi capirà facilmente.
Il casus belli è che ciò, tra l’incredulità generale, si realizza...
Tutta Tomobiki è astratta dal flusso del tempo, rimangono solo la compagnia di Lamù, Sakura e i genitori di Ataru, nella cui casa si finisce inevitabilmente per passare la notte. Gli edifici cadono in rovina, l’ambiente assume un aria desertica ma, in questo eden adolescenziale e avventuroso, i supermercati sono sempre ben forniti per i nostri eroi e i servizi principali (luce, acqua,...) continuano a esser disponibili.
È la festa di quelli che si voglion divertire, i quali accettano la situazione passivamente, facendo buon viso a cattivo gioco sebbene questo gioco in fondo li delizi (in particolare Megane, l’otaku del gruppo...). Sakura e Mendo invece, quelli in cui i germi della maturità hanno affondato le sciocche e aride radici, si arrovellano per uscire da questo paradiso.

Sul finale Mendo si rende dunque conto che è Lamù a portare la salvifica prosperità nei luoghi in cui si aggira, come fosse una specie di Urashima Taro vivificatrice del Palazzo Del Drago; ma Sakura fa la più acuta osservazione che fu una tartaruga a portare Taro al palazzo del drago, riuscendo ad identificare, tramite un abile stratagemma (il falso appuntamento galante), il creatore di questa tartaruga in Ataru stesso.
Il significato iniziale è quindi ribaltato: a sognare è Ataru che, facendo da fornitore di tartaruga (=Mujaki, traghettatore nel mondo dei sogni), sogna che Lamù sogni e fa di tutto per proteggere il sogno di Lamù. Innanzitutto crea un falso Ataru più conforme ai desideri di Lamù (=maritino e non Don Giovanni, per questo all'appuntamento con Sakura ci va PRIMA [=il pomeriggio] Mujaki e non l'Ataru del sogno) e quindi, quando capisce che nell’Ataru da lui creato - che è alla fin fine sempre Ataru - non è riuscito a sopprimere del tutto l'istinto don giovannesco (è lui infatti che elimina Shinobu dal sogno temendo che questa possa costituire una tentazione), si scontra apertamente con lui.
E per una riprova di questa tesi, opposta alla classica interpretazione del film, basterà rifarsi al minuto 68, in cui appunto Sakura accusa Ataru di essere il vero responsabile di tutto; al minuto 81 in cui Sakurambo precisa che per far finire il sogno è necessario che ATARU, non Lamù, si svegli; ma forse soprattutto al finale in cui l’Ataru del sogno interrompe anche il sogno di Ataru interrompendo di conseguenza anche quello di Lamù - ma è appunto una conseguenza, un effetto a catena.

Chi è il Beautiful Dreamer?

Se un folletto vi offrisse di realizzare o rendere senza risveglio un vostro sogno potreste chiedere di immortalare il periodo più bello della vostra vita, o, se questo è passato, di rievocarlo e quindi eternizzarlo. Si può fare di più: invece di rievocare un periodo - chessò, un’estate particolarmente graditavi - si può chiedere di fermare tutto sui giorni eccezionali di quel periodo, quelli in cui avete pensato e desiderato più intensamente che non finissero mai, ben coscienti che ciò potesse essere solo un desiderio ma irrazionalmente speranti di No.
Oppure potreste chiedere, se avete una donna che amate veramente, che questa splendida opportunità sia concessa a lei, anche ben sapendo che il mondo che verrà fuori sarà il mondo perfetto per LEI più che per VOI. E per fare questa seconda scelta ce ne vuole davvero molto di amore, c’è forse bisogno che quest’amore sia un vero Amore. Qualcun altro, un certo Soren Kierkegaard, la chiamerebbe una scelta etica in contrapposizione alla prima a cui darebbe l’appellativo di estetica.
Chi dei due il Beautiful Dreamer? Chiaramente il secondo sebbene a rigore l’appellativo beautiful competa più al primo sogno, mentre al secondo spetterebbe più l’appellativo di amoroso. Ma non ha l’amore - il vertice dell’etica quando reale - una sua validità e schiacciante superiorità anche da un punto di vista estetico?

Questa interpretazione risulterà forse inusuale agli otaku, quasi tutti abituati, come già dicemmo all‘inizio, a considerare Oshii il poeta della crescita infelice e della solitudine tetra e quasi penosa che a questa s’accompagna. Diranno forse che siamo stati dei ciechi a parlare in questo modo dell’autore che ha infuso molto di sé nei ragazzi soli fino alla morte di The Sky Crawlers e nel triste e solitario Batou della propria versione di Ghost In The Shell; noi non temeremo queste critiche avendo argomentato più che a sufficienza, ma esorteremo più che altro i tizi a dare un’occhiata a Gosenzosama Banbanzai, opera situata cronologicamente a metà tra i due periodi, in cui Oshii esprime contemporaneamente il desiderio di un’amata e il fallimento di questo, fallimento che finisce con un giovane adolescente che muore assiderato sotto la neve mentre rincorre una sfuggente amata.

Edizione DvD

Questo 2° film di Urusei Yatsura, come tutte le altre opere di questo universo, è in pubblicazione presso Yamato Video. La casa ce lo offre in due edizioni: una in dvd singolo, l’altra in box insieme al 1° e 3° film di Lamù. I contenuti speciali, più o meno irrisori (giusto una scheda personaggi e dei trailer), sono gli stessi in entrambe le edizioni, mentre il prezzo è paradossalmente più basso per l’edizione in dvd singolo. Infatti il singolo dvd, cosi come quelli degli altri due film presenti nel box, è in vendita sul sito Yamato a circa 7 euro e lo si può trovare facilmente per il web addirittura a 5 euro mentre per il box si devono sborsare oltre 40 euro. Niente da dire sulla traccia video, e nemmeno su quelle audio (una jap 1.0 DD e una ita sempre 1.0 DD) se non fosse per qualche piccolo errore di traduzione che comunque non comprometterà la visione. Complessivamente un’edizione, quella in dvd singolo, che ha un ottimo rapporto qualità prezzo.

Lamù: Beautiful Dreamer Lamù: Beautiful Dreamer è una delle opere migliori dell’animazione giapponese, con questa recensione speriamo di avergli reso il suo pieno splendore in parte velato dal fraintendimento dell’opera dominante nel web.