Recensione Legend of Basara

Passione, Sentimento e Odio

Recensione Legend of Basara
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  • Legend of Basara

    Agli inizi del 21° secolo la razza umana, nonostante tutte le sue conoscenze e le migliorie apportate alla vita comune dai prodigi tecnologici, ebbe un inspiegabile crollo.
    Durante questo periodo, gli uomini dovettero adattarsi a una nuova concezione del vivere: nessuno considerava più la tecnologia e in breve se ne perse quasi ogni traccia; allo stesso modo la natura: la maggior parte delle terre divennero aride e si trasformarono in sconfinati deserti all'interno dei quali l'acqua veniva considerata il bene più prezioso esistente.
    Ma, in uno scenario tanto apocalittico, la nostra attenzione si sposta solo alla penisola nipponica (da cui prende il titolo l'intera serie), dove l'improvviso crollo di conoscenze e di tecnologie aveva fatto letteralmente arretrare il normale proseguio dell'evoluzione del paese, facendo riaffiorare dalle pieghe del tempo comportamenti, costumi e culture tipici del passato periodo Edo. Inoltre, dalle sabbie del deserto si era sollevato un sanguinario tiranno, che stringeva nella morsa del suo pugno il destino di quelle terre e di tutti i loro abitanti.
    Questa storia ha però inizio molti anni più tardi, dopo la forgiatura delle quattro sacre spade, e più precisamente un secolo dopo, nel piccolo villaggio di San-In. Un giorno qui nacquero due gemelli, il maschio, Tatara, e la femmina, Sarasa.
    "Questo bambino" - disse il saggio Nagi - "è il figlio del destino: crescerà, diventerà forte e un giorno libererà tutti noi, tutte le terre segnando l'inizio di una nuova Era, quella di Tatara, il bambino prescelto."

    Uno shojo particolare

    Devo dire che quando iniziai a guardare questo anime, non potevo certo immaginare che potesse risultare tanto coinvolgente.
    Ma andiamo ad esaminarlo con più attenzione: Legend of Basara, di Yumi Tamura, altro non è che uno Shojo manga: la serie completa è raccolta in 27 volumi, di cui, ahimè, solo i primi cinque sono stati onorati da una trasposizione animata.
    E proprio di quest'ultima ci troviamo a parlare oggi: si tratta di una serie da 13 episodi, che raccontano l'evolversi della vicenda sopra citata.
    Il villaggio di San-In, sotto il controllo del Re Rosso, deve subire un duro colpo prima di quanto ci si possa aspettare: Tatara, infatti, da tempo ha avvertito l'imminente invasione del villaggio da parte delle armate del Re Rosso, e in una radiosa mattinata informa sua sorella Sarasa delle sue decisioni:
    "Ad ogni costo io dovrò presto lasciare questo villaggio, e mentre sarò lontano, tu dovrai proteggere i nostri genitori e la gente del villaggio"
    Sarasa non poteva ancora capire come il suo "si" a quella strana richiesta avrebbe influenzato la sua vita; a pochi giorni da quella discussione, infatti, Tatara viene imprigionato dalle armate del Re e ucciso per decapitazione nel circo della capitale.
    Nonostante questo, il nome di Tatara ormai si era fatto tanto potente da continuare a persistere anche dopo la morte del ragazzo; il Re, per nulla preoccupato delle sue scelte strategiche, continuò ad invadere nuovi territori, incluso il Villaggio di San-In.
    Muovendosi con le sue truppe, non poteva però certo immaginare che il ragazzo da lui ucciso aveva una sorella gemella, nè che questa ragazza si sarebbe caricata sulle sue spalle il compito di continuare a far vivere il fratello e la sua leggenda.
    Sarasa, nonostante l'importante perdita, prende il posto e l'identità di Tatara e, ingannando il Re, decide di fingersi "il figlio del destino" per liberare le genti dal dominio del Re Rosso.

    La natura ambigua dell'amore

    A grandi linee la trama sembra essere abbastanza scontata, ma non ci si deve dimenticare che la storia di Yumi Tamura è pur sempre uno shojo, e in quanto tale punta tutte le sue attenzioni ai sentimenti.
    In questo caso è interessante vedere come non parla di semplice amore, ma anche di rancore e vendetta, e molta, molta rabbia.
    Tutte le scene nel loro lento evolversi si caricano di una teatrale drammaticità, senza dubbio un punto a favore per l'opera completa.
    Mentre Sarasa attraversa il deserto, cresce, diventa un'altra persona, in tutto e per tutto si trasforma nell'ombra di suo fratello.
    Yumi Tamura stempera questo clima di tensione con delle oniriche nottate nelle frequenti sorgenti termali incontrate durante il viaggio: qui Sarasa non solo può tornare con gran sollievo ad essere una ragazza abbandonando tutte le sue paure e le sue ferite allo sciacquio dell'acqua, ma vive anche una relazione con un misterioso ragazzo della sua età, che pare seguirla di oasi in oasi. Shuri, (questo è il nome del giovane) diventa per Sarasa una spalla a cui appoggiarsi nei momenti in cui il suo carico emotivo si fa troppo pesante; Shuri sembra comprenderla in tutto e per tutto, poichè esattamente come lei sembra quasi provare gli stessi sentimenti di rancore e di rabbia verso la vita e un'altra persona.
    Mentre Sarasa abbandona le terme dando le spalle al ragazzo, quest'ultimo raccoglie il suo mantello rivelando agli spettatori la sua identità, il Re rosso.

    Amore e Odio

    La storia vede quindi i due rivali scontrarsi senza sosta tra le varie mete del viaggio di Tatara, seguendo dapprima le vicende di Sarasa. Nell'attraversare sempre più villaggi devastati dalle armate rosse e nel conoscere sempre più gente assetata di vendetta o di semplice libertà, precipita in un oblio di disperazione e rabbia; inizia a comprendere la natura quasi demoniaca del Re Rosso, che uccide per puro divertimento senza nessun rancore, ma allo stesso tempo la trama si sposta di volta in volta nella capitale dell'impero, mostra allo spettatore le decisioni strategiche del Re Rosso e la sempre più desiderosa ricerca del giovane Tatara per poterlo finalmente sconfiggere, e culmina infine, con una innaturale confidenza, nelle acque termali di oasi sparse, nelle quali Shuri e Sarasa, nel suo vero aspetto di ragazza, si incontrano e si affezionano l'uno all'altra.
    L'atmosfera, quasi sempre allegra per la presenza di uno Shuri scanzonato, degenera ad ogni incontro svelando non solo i sentimenti dei due, ma portandoli anche a fidarsi reciprocamente e confidarsi tra loro i propri problemi.
    Le loro storie si intrecciano e ci illudono al volte che tutto possa risolversi con la pace, mentre lentamente, in verità, la mano dell'impero di Shuri serra la sua presa avvicinandosi sempre più al suo obbiettivo, Tatara.

    Se questo però non bastasse, la Sensei Tamura si è ancora riconfermata un'ottima scrittrice, continuando a includere nella serie personaggi carismatici, buoni e cattivi, caratterizzandoli con una storia e degli scopi, a volte sogni.
    Spesso infranti dal sibilo di una freccia dalla punta avvelenata, che sempre più sostengono un'atmosfera tesa, pesante e difficile, ma in definitiva piacevole, a cui si aggiungerà anche la corsa contro il tempo a Kyushu durante il terremoto, braccati da Shidou e dai suoi uomini.
    I sentimenti di tutti i personaggi vengono svelati dall'autrice quasi come fossero un regalo da parte sua allo spettatore, ma se ne viene prontamente privati ogni volta per colpa del conflitto tra le diverse fazioni, che non fa che aumentare il desiderio reciproco di vedere il proprio avversario morto fomentando così la sete di vendetta di ambo le parti e gettando nuovo rancore nei personaggi.

    Legend of Basara La raccolta di tutti i tredici episodi di questa splendida serie si completa di due dvd venduti in un unico cofanetto. Impreziosito poi da uno special bonus della durata di un minuto e mezzo circa dedicato al più Moe dei personaggi di Legend of Sabara, il piccolo Shin-Bashi, nel secondo DVD troviamo inoltre due speciali documenti, rispettivamente uno dedicato al making of dell'anime, e l'altro dedicato al making of di una tavola da parte dell'autrice. La qualità video e audio è sempre ottima, ma altrettanto non si può dire purtroppo dell'opzione sottotitoli, che presenta alcune incertezze negli ultimi episodi. La serie resta comunque ottimamente realizzata e davvero interessante, tanto da sentire la mancanza del manga dopo aver raggiunto l'ultimo episodio. L'animazione si attesta in media su buonissimi livelli, soprattutto l'intera parte relativa a Sakura Island, senza mai presentare incertezze o cali nel design, che rispecchia molto fedelmente le forme taglienti utilizzate dall'autrice per i personaggi maschili del manga, e che accentua quelle morbide e graziose dei personaggi femminili. Alla fin fine, Legend of Basara si presenta come un ottimo acquisto se piace il genere shojo misto a una buona dose di azione: consigliato quindi, anche se può rimanere alla fine un senso di "mi pare manchi qualcosa", e probabilmente questo è il suo più grande difetto, a cui però noi non possiamo nulla dato che gli episodi seguenti non sono mai stati disegnati. A questo punto bisognerebbe proporsi all'acquisto in modo più cauto, comunque con la coscienza che Legend of Basara resta un prodotto di pregevole fattura e uno shojo originale, che a tratti sa perfino essere coinvolgente come nessun altro.