Recensione New Dominion Tank Police

Recensito l’anime di una delle opere minori di Shirow

Recensione New Dominion Tank Police
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Dominion Tank Police

Un nome, una garanzia. Il primo è Masamune “Ghost In The Shell” Shirow, la seconda quella di aver sempre sottomano un’opera cyberpunk di primo livello quando si legge/vede qualcosa del quarantenne maestro. New Dominion Tank Police è la seconda parte dell’adattamento in OVA del manga Dominion Tank Police. La prima serie di OVA non ci aveva affatto delusi: nell’ambiente tipico di Shirow, nel quale azione e sparatorie non sono equazione di vacuità, era sfoggiata una acuta dialettica su temi filosofico-etici quale la natura dell’uomo (buona o meno? malvagia di suo o corrotta dal mondo?), ma anche sociali (cosa deve prevalere: la necessità di sicurezza nelle strade o l’esigenza di non avere una polizia autoritaria e militarizzata?).
Eravamo, insomma, rimasti estremamente soddisfatti nel vedere come dalla movimentata azione emergessero temi universali per noi sempre in primo piano. Sarà il suo seguito all’altezza ?

Leona Ozaki e il suo tank Bonaparte

Giappone, città (immaginaria) di Newport, anno 2016 (ma il manga fu scritto in piena epoca cyberpunk, quando si era abbastanza certi che, tempo un ventennio, ci sarebbe stata un trasformazione del mondo molto più radicale di quella ora realmente in atto). Nel caratteristico pianeta devastato dall’esplosione dell’informatizzazione che predilige Shirow, tra nubi tossiche che incombono sui cieli delle metropoli, politici corrotti e paure dei terroristi, ci troviamo a seguire le avventure di Leona Ozaki, ex-recluta della polizia corazzata di Newport che, dopo aver fatto il suo apprendistato in Dominion Tank Police, è qui un membro effettivo e ben accetto dello sgangherato reparto. Al suo fianco, prima di chicchessia, il piccolo carro-armato Bonaparte, che Leona ama morbosamente alla follia, e poi tutti gli altri, dal suo compagno di ronda col quale sembra aver intessuto una relazione un po’ più che amichevole, al maschio capitano Brenten, un tipo rude molto divertente da vedere sullo schermo.

Solo divertimento? Aspettavamo di più!

Il seguente è un discorso che abbiamo spesso fatto nei nostri articoli: quando si guarda un anime ci si può accontentare dicendosi che alla fine è un prodotto per bambini, o, e questo dovrebbe accadere doppiamente se c’è in mezzo la firma di Shirow, si deve esigere tanto quanto esigeremmo da un qualunque altro media? Il tutto per dire a cuor leggero che questo New Dominion Tank Police non è davvero niente di che. Usiamo un raffronto col suo predecessore per evidenziarne le carenze, verificatesi e per spreco di occasioni e per mancanza di un buon materiale su cui lavorare come era nel primo la tormentata storia di Buaku. Per occasione sprecata ci riferiamo ovviamente al fatto che l’autore ha lasciato cadere nel vuoto - ma sarebbe meglio dire in un’insipida comicità degna di un telefilm - il dilemma inscenato nel primo Dominion tra una polizia deterrente ma anche autoritaria o una di stampo meno militaristico ma proprio per ciò meno efficace. E come, d’altro canto, non rimanere insoddisfatti anche della trama che ci presenta su un piatto di argento quel che di peggio (almeno per i nostri gusti) sa offrire Shirow, ovvero intrighi politici che lui stesso definisce “degni di un film di serie B”, e non ci fa neppure odorare da lontano alcune delle sue interessanti speculazioni filosofiche?

Fortunatamente a tenere a galla l’anime rimangono i comparti audio e video, che in questi casi rivestono grande importanza.
Le musiche - elettroniche stile anni ‘80 - sono un eccellente accompagnamento e davvero salvano l’anime da un meritato naufragio infondendogli quel brio di cui, essendosi proposto come prodotto da intrattenimento, non poteva proprio fare a meno; decisamente gradevoli sono pure le animazioni delle quali dicono già tutto i dati anagrifici del prodotto: Chara-design derivato dalla matita di Masamune Shirow, animato per una modesta serie OAV dei primi anni ‘90.

Edizione DvD

Dopo un lungo periodo di latitanza dal mercato seguito alla messa fuori commercio dell’edizione Polygram in VHS, New Dominion Tank Police riappare sui cataloghi grazie alla Panini Video, che lo propone in una confezione da due DvD. Buona traccia video in 4:3; tracce audio italiana e giapponese in 2.0 DD. Il doppiaggio è riciclato ma anche supportato dai sottotitoli che permetteranno ai puristi di godersi l’anime in lingua originale e con un adattamento più fedele. Visto il prezzo non male neppure gli extra: un booklet con la biografia di Shirow e, nei due dischi, trailer e qualche altra curiosità.

New Dominion Tank Police Prendendo come termine di paragone lo stranoto Ghost In The Shell possiamo esemplificare dicendo che New Dominion Tank Police sta a Dominion Tank Police come le serie televisive di G.I.T.S stanno ai film realizzati da Oshii: tanto nei primi prevale l’intrattenimento quanto nei secondi la volontà di elevarsi a qualche riflessione di stampo filosofeggiante. A chi accordare il vostro gradimento sta ora a voi!