Recensione Pretty Guardian Sailor Moon

Il grande ritorno delle guerriere che vestono alla marinara.

Recensione Pretty Guardian Sailor Moon
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Pubblicato dal 1991 al 1997 sulla rivista Nakayoshi di Kodansha, il manga più famoso di Naoko Takeuchi, Bishoujo Senshi Sailor Moon (letteralmente “La bella guerriera che veste alla marinaretta”) è stato successivamente raccolto in 18 tankobon a partire dal 1992. La serie è composta da 52 atti, più 10 storie brevi che furono radunate nella miniserie di due volumi intitolata “Short Stories”.
Nel 2003, durante la messa in onda del drama “Pretty Guardian Sailor Moon” prodotto da Toei Animation, il manga fu ripubblicato nel formato shinsoban, sotto etichetta Kodansha Deluxe. La nuova pubblicazione è composta da 12 volumi di 240 pagine, cui se ne sono aggiunti altri due contenenti le storie brevi. Per questa nuova edizione sono state create delle nuove copertine (una sailor diversa per ogni numero), eliminati gli spazi dei “free talk”, cambiati alcuni dialoghi, modificati/aggiunti alcuni retini. Sono state ridisegnate tavole intere, le figure sono diventate più proporzionate e il tratto meno spigoloso. Infine, furono apportate delle correzioni (alla fine dei primi volumi della nuova edizione, l'autrice ammette che molto spesso non riuscì a completare le tavole come avrebbe dovuto ndr.).

Da fannullona a guerriera

Bishoujo Senshi Sailor Moon racconta la storia di una comunissima studentessa delle medie, Usagi Tsukino, una fannullona spensierata che ama mangiare e odia studiare. Un giorno incontra e aiuta una gattina nera con la fronte ricoperta da due cerotti. Una volta liberata la mezza luna celata sotto, l'animale riacquista la facoltà della parola e rivela a Usagi la sua missione: trovare le sue compagne combattenti, sconfiggere il nemico che sta attaccando la terra e cercare la loro principessa. Da qui in poi hanno inizio le avventure di Sailor Moon, la guerriera che veste alla marinaretta che combatte in nome della luna. Nell'arco della prima serie vengono introdotte di volta in volta le altre senshi: Mercury, Mars, Jupiter e Venus conosciuta inizialmente col soprannome di V. In ogni arco le protagoniste devono combattere contro un emissario di Chaos, il nemico che ha sempre cercato di ottenere il cristallo d'argento illusorio e brama di impossessarsi della Terra e di tutto l'universo.

Fusione di generi

L'idea di Sailor Moon nacque quando venne proposto alla Takeuchi di creare degli OAV di Sailor V: da qui scaturì un nuovo sottogenere dei maho shoujo, in cui vengono fuse le caratteristiche dei majokko (protagoniste dotate di poteri magici) con il genere sentai mono (che ha per protagonisti una squadra multicolore che lotta contro forze extraterrestri o demoniache per salvare la pace nel mondo). A differenza della serie animata, pensata per un pubblico maschile, Sailor Moon è un classico shoujo manga che racconta la storia d'amore tra i due protagonisti, Usagi e Mamoru, all'interno di una connotazione fantastica, tipica del genere maho. Il tratto della Takeuchi è poco delineato, molto etereo, a volte appena accennato; una caratteristica abbastanza comune nello stile di alcune mangaka di quel periodo, come Megumi Tachikawa e Nami Akimoto.
Le figure femminili sono allungate e non sempre rispettano le proporzioni anatomiche, in particolare le mani, i piedi e le gambe. Il tratto è molto particolareggiato, andando a migliorare sensibilmente durante lo sviluppo della serie. L'autrice fa largo uso di temi floreali, centrini e perline in particolare nelle tavole a colori. Leggendo il manga, si può notare la predilezione della Takeuchi nel disegnare elementi elettronici: il mini computer di Ami, la base sotto la sala giochi, il corpo di Hotaru e l'uso di tematiche scientifiche come nella storia breve dedicata alla principessa Kaguya, o nella terza serie. Quest'ultima influenza sicuramente, dipende dagli studi dell'autrice: una laurea in chimica con specializzazione in farmacia.

Amore e combattimenti

Bishoujo Senshi Sailor Moon arrivò in Italia nel 1995 grazie a Star Comics con il titolo Sailor Moon, la combattente che veste alla marinaretta. Nei primi 44 numeri, di una quarantina di pagine circa, fu pubblicato un capitolo alla volta e solamente dal numero 45, a causa di un crollo delle vendite, venne deciso di aumentare il numero delle pagine, portandole a 200. A differenza di molti altri manga di quel periodo, l'edizione era spillata, e conteneva rubriche a colori rivolte ad un pubblico giovanile, in cui venivano trattati telefilm e giochi, spesso completamente estranei all'universo creato dalla Takeuchi. Soltanto a partire dalla terza serie fu abbandonato l'adattamento usato per la serie animata, e vennero ripristinati i nomi originali; ci fu inoltre una maggiore attenzione agli errori di adattamento che avevano costellato le prime due serie. Le rubriche pian piano furono modificate, incentrandole su alcuni shoujo manga. Le storie brevi presenti nell'undicesimo volumetto vennero divise: il capitolo dell'Amante della principessa Kaguya fu pubblicato su quattro numeri di Kappa Magazine, mentre le altre trovarono spazio in un volumetto brossurato a parte. Quando finalmente Star Comics decise di ristampare il manga in un formato identico all'originale, i diritti furono bloccati dall'autrice a livello mondiale.
Nell'estate del 2010, GP Publishing riuscì ad aggiudicarseli. La nuova edizione italiana intitolata Pretty Guardian Sailor Moon consta di due formati: da edicola, a 4,50€, e da fumetteria, a 5,90€ con sovracopertina. Sedici numeri da 256 pagine in bianco e nero con tavole a colori iniziali che comprendono la versione shinsoban e la ristampa di Sailor V. L'adattamento è fedele alla versione originale con lettura all'orientale, le pagine a colori sono lucide, mentre quelle in bianco e nero sono caratterizzate da un bel bianco. La carta non mostra trasparenze, col dettaglio della sovracoperta che non scivola via, costringendo a rimuoveral. Inoltre sul suo sito, GP Publishing ogni mese pubblica delle note esplicative su alcuni termini, vista l'impossibilità di inserirle all'interno dell'edizione per volere dell'autrice.

Pretty Guardian Sailor Moon Le avventure di Usagi/Bunny, insieme a tutte le altre guerriere Sailor, hanno appassionato un'intera generazione, sia maschi che femmine. Finalmente dopo tanti anni possiamo godere di un'edizione cartacea al pari dell'originale giapponese. Un acquisto praticamente obbligato per tutti i nostalgici, che potrebbero portarsi dietro qualche "nuova leva" per far sì che riscoprano un'autentica pietra miliare.