Recensione Pretty Guardian Sailor Moon

Le guerriere sailor sono tornate, più belle e aggressive che mai!

Recensione Pretty Guardian Sailor Moon
Articolo a cura di

Inutile indugiare, Sailor Moon ritorna e più in forma che mai.
La dynit ha immesso sul mercato una serie di tre cofanetti contenenti le mirabolanti avventure della paladina che ha folgorato l'Italia negli anni 90. In sostanza, chi è che non conosce le guerriere Sailor; come non si può aver sentito parlare di un tale successo mediatico fra il pubblico femminile e non.
Giusto per la cronaca ecco un breve refresh.
Usagi Tsukino (Bunny) è una quattordicenne goffa, svogliata e con poche qualità di spicco. Un bel giorno, una gatta (Luna) le conferisce i poteri magici con i quali lei, e le sue successive amiche, dovranno sconfiggere il regno del male, il quale, con l’intento di risvegliare il signore oscuro, brama l’energia vitale umana. La trama principale si snoda fra una serie di puntate rispondenti al solito canovaccio: giorno nuovo, minaccia nuova che per quanto collaudato e semplice fa sempre la sua egregia figura conferendo un’aura di stabilità alla serie e un’importanza ancora maggiore alle puntate di rilievo che non seguono tale stilema. Ogni episodio infatti si sviluppa, in primis, mostrando una nuova attività, gioco, spettacolo ed altre varietà di intrattenimenti in cui Bunny si deve confrontare. Tali attività sono, puntualmente, opera del regno delle tenebre e di enorme attrazione per le persone della città, le quali, sedotte con l’inganno, divengono così schiavi delle forze del male. Questo in sostanza il metodo preferito per sottrarre agli uomini le energie vitali necessarie al risveglio del Sommo Signore. Sailor Moon, smascherato l’inghippo, con l’aiuto della gatta Luna e delle combattenti Sailor (che verranno introdotte col procedere della serie) si adopera per salvare l’umanità da tali minacce.

Temi, spunti e storia

Terminato il sunto riepilogativo, iniziamo ad analizzare ciò che l’anime vuol trasmettere al suo pubblico.
A prescindere dal potentissimo brand ed appeal verso le giovani spettatrici, bisogna quindi notare una certa tendenza, non velata, ma nemmeno approfondita, di “denunciare” i mali ed i problemi che affliggono l’umanità e la società moderna, sempre più raggomitolatasi nella massa, dove la personalità individuale tende ad essere annichilita del tutto. Spesso infatti gli individui vengono attratti da cose superficiali, materiali ed effimere (gioielli, moda e quant’altro) divenendo così schiavi delle forze oscure interpretabili come la staticità e la monotonicità dell’essere umano. Questo aspetto non è da sottovalutare, in quanto, visto il pubblico giovane a cui è ed era rivolta la serie, funge da ottimo rigenerante inconscio per la società del domani. Non possiamo esimerci dallo spendere alcune parole d’encomio verso una serie che ha in sostanza varato il genere delle eroine, che ha reso celebri le “dress trasformation” ed è stato in grado di generare un fenomeno di massa in Italia e nel mondo; insomma che ha fatto, e continua a fare, da metro di paragone per il genere.

I box

La versione italiana propostaci dalla Dynit consta di 4 DVD racchiusi a libro in un cofanetto. Il tutto è corredato dal primo booklet e da una maxi-card in PVC. L’edizione è indubbiamente curata nei minimi particolari, analizziamola nel dettaglio. Il booklet risulta interessante, semplice ed accattivante, orientato ad un pubblico non necessariamente adulto; i materiali con i quali è redatto sono di ottima fattura come le scelte cromatiche ed argomentative.
Vengono infatti descritte nel dettaglio tutte le puntate presenti nel cofanetto, analizzate nel dettaglio le guerriere Sailor e mostrati i consueti schizzi preparatori. I DVD presentano svariati extra, che faranno felici soprattutto gli appassionati; infatti troviamo le sigle di chiusura ed apertura in versione integrale giapponese, gli spezzoni fra prima e seconda parte per ogni puntata e le anticipazioni della puntata successiva in lingua originale (rimosse nella versione televisiva italiana). Sono state prese in esame ambedue le versioni in ogni loro aspetto; discutiamone i pro ed i contro. Indubbiamente il doppiaggio giapponese è come sempre di ottima fattura, come pure le sigle e le anticipazioni. I sottotitoli sono ben studiati, curati ed adattati alle esigenze anche di un fruitore occasionale.
La versione italiana TV è proprio come ce la ricordavamo: meravigliosa! Stiamo parlando infatti degli anime di una volta, dove il doppiaggio era senza dubbio di spessore (a nostro modo di vedere superiore a quello giapponese) e la sigla di testa, in special modo la prima, è una pietra miliare della nostra infanzia e dell’animazione giapponese in Italia, cantata negli anni d’oro della grande Cristina D’avena. In definitiva questa nuova edizione non è etichettabile se non come “must have” per i fans di Sailor Moon e del genere in quanto pietra miliare, e come ottimo pezzo da collezione per tutti coloro che amano e collezionano anime di ogni sorta.

Pretty Guardian Sailor Moon In conclusione, non possiamo che ringraziare sentitamente Dynit per aver riportato alla luce una pietra miliare dell’animazione giapponese con una serie di cofanetti ben curati. Sailor Moon è comunque stato un eccezionale fenomeno di massa di qualità, che ha gettato le basi dalle quali sono nate le moderne eroine, che in tutta sincerità non ci fanno impazzire. L’anime è sempre lo stesso, provvisto di un ottimo carisma ed una buona tecnica capace ancora di dare i brividi a coloro che ci sono cresciuti e lo hanno apprezzato in tenera età. Non di meno è consigliatissimo a tutti coloro non abbiano ancora avuto un’esperienza diretta con il suddetto genere, nel quale sapranno certamente riconoscere doti quali comicità, sentimento ed intrattenimento.