Recensione Rat-Man

Stavolta l'eroe inventato dal genio folle di Leo Ortolani va davvero oltre!

Recensione Rat-Man
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Flettiamo i muscoli e siamo nel vuotoooooooooooo

Flette i muscoli e si lancia nel vuoto per difendere i sogni notturni degli abitanti della città Senza Nome.
Ma riesce anche a scambiare dei gessetti per un nuovo tipo di antipasto mentre si fa accompagnare dalla sua inseparabile spalla, l'orso di peluche Piccettino, accudire dal fedelissimo maggiordomo, l'imperturbabile Arcibaldo, e corteggiare dall'ambigua fiamma di sempre, Cinzia Otherside. Tranquilli, non stiamo parlando ne di un uccello, ne di un aereo e tanto meno di Superman, stiamo semplicemente leggendo le avventure del Super Eroe più sfortunato di sempre: Rat-Man!
Rat-Man, all'anagrafe del fumetto battezzato come Deboroh La Roccia (capirete così fin da subito che il suo geniale creatore Leo Ortolani è un geologo), nonostante a molti di voi risulti essere un personaggio recente e fresco fresco, fece invece la sua prima comparsa su pagina nel lontano 1989, sulle pagine del secondo numero di Spot, un supplemento de l'Eternauta. Ma facciamo un breve riepilogo per i neofiti o per chi voglia avventurarsi nello spassoso mondo del Ratto.

La storia non è poi così noiosa

L'attuale storia editoriale del super eroe rattesco di divide in 3 pubblicazioni: Rat-Man (il bimestrale dove compaiono le storie inedite), Tutto Rat-Man (quadrimestrale di ristampe e Rat-Man Color Special (semestrale dal formato super eroistico dove compaiono le storie di Rat-Man a colori). Ma il segreto del suo successo è lungo e di tempo ne è passato da quella lontana e timida prima apparizione del 89 a cui seguono cinque anni di pubblicazione sulla fanzine Made in Usa per poi poi essere pubblicato dallo stesso Ortolani che si auto produce fino al fatale incontro con la Marvel Italia, era l'anno 1997. Come ogni super eroe che si rispetti anche il protettore mascherato di Città senza nome e il suo universo hanno una loro cronologia di tutto rispetto.
Ecco, molto in breve. le parti salienti: il primo super eroe in questo universo editoriale compare nel lontano 1927, ed è il Pipistrello, leader della prima squadra segreta.
Samuel Krik, capitano di polizia, nasce nel 1935 mentre Janus Walker nasce nel 1946, anno di composizione della prima squadra segreta che si scioglierà nel 1965. Un anno dopo a rimpiazzarli c'è il progetto rinascita del dottor Abbard che tra le sue file annovera Fulmine, Karpa, Spettro, Tresh e Nottolo.
Arriviamoo quindi al fatidico 2 ottobre 1967 quando allo sportello anagrafe di Città senza nome viene registrato un certo Deboroh La Roccia, il futuro Rat-Man. Lo sfortunato Deboroh perderà i genitori in un centro commerciale, durante una svendita e sarà riposto tra gli oggetti smarriti, ma dopo che nessuno lo avrà reclamato sarà spedito in un orfanotrofio. Il piccolo sarà quindi adottato dalla famiglia Walker e finirà per rimpiazzare Nottolo nel progetto Rinascita assumendo l'improbabile identità di Rat-Boy.
In seguito a complicate vicende il ragazzo ratto si fa uomo e diventa Marvelmouse, nel 1984 infatti un diciassettenne Deboroh (e mi raccomando, l'h) si trasferisce a Città Senza Nome dove, per guadagnare qualche soldo, combatte mascherato in un arena (proprio come l'Uomo Ragno agli esordi, già). Da lottatore perdente a super eroe sfigato il passo è breve, Deboroh infatti ha solamente bisogno di identificarsi nel suo nome e decide quindi di cambiarlo per diventare finalmente Il Rat-Man.
Da qui in poi sarà tutta un'altra cosa e l'Uomo Ratto, seguendo una strada tutta sua, ovvero ripercorrendo in maniera dissacrante le popolari storie di personaggi come Capitan America e Bat Man arriverà al suo meritato successo.

Siamo così giunti al numero 80 in questione della serie dedicata a Rat-Man.
La copertina è un omaggio all'Uomo Ragno.
Ricordate il numero in cui morì Gwen Stacy per mano del folle folletto verde (non il venditore di aspirapolveri porta a porta ma il Goblin)? Beh se non lo ricordate o non lo avete mai vista, vi basterà guardare la copertina di Rat-Man 80, dove ad assistere all'episodio tragico (cambiano i personaggi ovviamente) c'è proprio, in basso a destra, sul Ponte di Brooklin uno sconcertato Rat Man.
A questo punto della storia dovete sapere che Rat-Man ha lasciato la sua amata Città senza nome per andare nella città dei Super eroi per eccellenza, ovvero New York. Solo che uno volta approdato alla terra promessa, non trova quello che si aspetta anzi, viene stranamente accolto in una problematica comunità super eroistica dove “è successo qualcosa” ma non si sa bene cosa ance se tutto sembra essere legato alla recente scomparsa dell'Arrampicamuri. Ora l'Arrampicamuri, nel numero precedente, ha rapito l'unica persona che può riuscire a compiere il suo folle progetto: quello di distruggere l'intera deviata comunità super eroistica.
Sfortuna vuole che l'Arrampicamuri sia impazzito e abbia individuato come suo prescelto il povero Rat Man.
Rat-Man come avrete capito è più di una parodia o un semplice omaggio al mondo dei super eroi. È qualcosa di nuovo, qualcosa che mancava in Italia e che ne completa alla perfezione il genere.
Ortolani, deus ex machina della sua creatura poi, è un vero e proprio maestro nel buttare giù trame più o meno complicate, che siete liberi di non seguire per perdervi nelle tremila e passa gag di ogni numero, come ad esempio le cinque pagine dell'intenso dialogo tra l'Arrampicamuri e l'addormentato Rat man (gestite con un ritmo magistrale)
Ma non solo, perché il prode Leo è bravo a inserire omaggi espliciti e non di questo suo amato media (le nuvole parlanti), come a pagina 9 dove riproduce la prima copertina degli X Men oppure alle tavole 22 e 23 dove in due pagine onora il romanzo di Jonhatan Lethem, la Fortezza della Solitudine (storia di un'amicizia tra un ragazzo bianco e uno di colore nell'America degli anni 70 dove a far da fondo all'intera vicenda c'è l'amore per i fumetti della Dc Comics. "La Fortezza della solitudine" che da il titolo al romanzo è proprio il rifugio polare di Superman).
E ancora gli omaggi al Re Kirby nelle pagine 35 e 36 o il camuffato omaggio a Charles Schulz a tavola 41 con un improvvisato Charlie Brown dal maglione a strisce.
Perché il bello di Rat Man è proprio questo, essere stato concepito da un autore, Leo Ortolani, che i fumetti li ama e sì, che li prende in giro, ma li omaggia a modo suo, in maniera personalissima oseremo aggiungere, facendo di ogni numero di Rat Man una vera e propria amorevole enciclopedia del fumetto.

Rat Man Rat-Man, dove il confine tra genialità e follia è sottile come un sorriso. Una serie da leggere almeno una volta nella vita per capire, o non capire, come ci si sente ad essere un super eroe incompreso!