Recensione Skyhigh Karma

L'incubo del Sangue e del Serpente

Recensione Skyhigh Karma
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Sequel della miniserie di due numeri intitolata Skyhigh, Skyhigh: Karma di Tsutomu Takahashi, a differenza del suo predecessore non è una raccolta di ministorie che hanno come comun denominatore Izuko, la guardiana del cancello dell'oltretomba.
Karma racconta la storia della una giovane attrice Mai Takamaru, figlia di una famosa cantante, che cerca di farsi strada nel mondo dello spettacolo giapponese. Sebbene si tratti di una ragazza spensierata che all'apparenza sembra molto ingenua e fra le nuvole, Mai è molto più matura di quel che sembra e nasconde un segreto: quando dorme fa un incubo ricorrente su un profondo abisso dentro al quale si trova un gigantesco serpente e moltissimo sangue. Ma questi incubi assumono tutt'altro peso quando dopo un incidente stradale a Mai viene fatta una radiografia alla testa che sgomenta i suoi medici curanti: nella lastra si vede una mano che agguanta il cranio di Mai! L'unica spiegazione possibile non è ricercabile nel campo medico ma in quello parapsicologico: la giovane è stata maledetta dalla nascita da uno spirito così potente che è un miracolo che sia ancora in vita.
Nel proseguo della storia scopriremo chi, come e perché ha maledetto la giovane, quale opzioni ha per salvarsi e quale sarà il suo destino e quello delle persone che la circondano.

Affrontare la vita col sorriso

Il manga è stato serializzato su Weekly Young Jump in Giappone e pubblicato in Italia dalla Planet Manga. I due volumi che compongono la serie costano 7 € ciascuno. Il prezzo, molto alto, è giustificato in parte dall'utilizzo di una carta discreta, molto bianca, che contribuisce a risaltare le tavole di Takahashi, ma tutto ciò viene poi perso dalla stessa qualità della carta e della stampa che permettono di vedere le tavole della pagina successiva/precedente, senza nemmeno sfogliare l'albo. Il manga è dotato di una sovracopertina realizzata con una carta molto leggera e delicata, che in apparenza dà l'impressione di essere leggermente plastificata. Se prendiamo in mano il volumetto facendo pressione solo sulla sovracopertina, questa non trattiene il manga ma scivola vai, quindi state attenti a come maneggiate i volumi. Il fronte della sovracopertina italiana riprende quello originale a differenza del retro che in entrambi i casi omette la piccola immagine presente nell'edizione giapponese: nel primo volume la palla di carta con cui giocava Katou Imaru, e nel secondo, il serpente la forma con cui spesso si manifesta. Anche le bande laterali hanno assunto un design leggermente diverso, vi è stato aggiunto del sangue che cola, mentre la cover rigida ha ripreso l'aspetto della pelle di un serpente. Un appunto di diniego che si può fare alla casa editrice italiana è l'aver omesso le tavole a colori iniziali, per una tale cifra, avrebbero potuto inserirle.
Per quanto riguarda il lettering dei rumori, è stato fatto un buon lavoro, sebbene siano stati tradotti spesso è stato mantenuto il lettering originale e in alcuni casi in cui sono stati tradotti, le lettere hanno mantenuto il design della scrittura di Takahashi.
Veniamo alla traduzione e all'adattamento italiano. Il livello è buono, mi compiaccio addirittura per la scelta di tradurre i mantra recitati dai personaggi, nelle ultime pagine non sono molto d'accordo per la traduzione di alcune frasi, il cui significato non è proprio stravolto ma cambia comunque la percezione di quanto vien detto e in un tale manga, tali differenze possono tendere a far cambiare alcune interpretazioni. Non si tratta di passi fondamentali quindi non vale la pena di far grossi polveroni in merito.

Da short a storia lunga

Devo dire la verità, se non era per il fatto che dovevo fare la recensione, non penso che mi sarei interessata al seguito di Skyhigh. La miniserie aveva avuto successo e l'idea è molto interessante ma la raccolta di storie brevi non mi aveva particolarmente entusiasmato nonostante io sia una fan di Takahashi che seguo dai tempi di Jirashin.
Quale errore avrei fatto. Arrivata alla fine di Karma, non posso non ammettere di essermi appassionata alla storia di Mai e di Katou Imaru e di essermi perfino commossa per la scelta coraggiosa della protagonista, un'anima pura e tanto rara. Grande punto di forza di quest'opera è la caratterizzazione di madre e figlia, il loro rapporto indissolubile che resiste a delle prove che avrebbero spezzato la volontà di molti, (lo sappiamo che è un fumetto ma è quello che pensiamo ndr.), un insieme di personaggi secondari non troppo scontati e sopratutto lo stile di Tsutomu Takahashi. Sebbene le tavole non abbiano una composizione particolare, le vignette d'altro canto presentano interessanti punti di vista che potremmo definire cinematografici. Lo stile dell'autore con gli anni si è più addolcito nelle linee dei volti, ora meno spigolosi e più arrotondati. Viene comunque mantenuto un gran uso delle linee che permettono di dare più gravità alle scene che ci troviamo di fronte. C'è da dire che il disegno di Takahasmi si può apprezzare appieno grazie al bianco delle tavole, con una carta un po' più scura (riciclata nei più dei casi ndr.) non darebbe lo stesso effetto.
Un particolare che mi ha molto colpito in tutta l'opera è il modo in cui l'autore ha disegnato gli occhi di Mai. Molto spesso la protagonista ha questo sguardo sorpreso, quasi spiritato, che la fa sembrare molto sciocca. Uno sguardo che mi dà quasi lo stesso effetto è quello di Sen nel film d'animazione Sen to Chihiro.

Skyhigh Karma Decidere se comprare questo manga può risultare una scelta difficile, molto difficile. Anche se non avete letto la prima miniserie, non perdete moltissimo nella compressione di questo sequel. Il prezzo è sicuramente un ottimo deterrente, ma sopratutto il fatto di avere delle pagine quasi trasparenti, è un difetto davvero odioso che non permette di godersi appieno la lettura. E avere un difetto simile per un albo da 7 € fa storcere naturalmente il naso. La storia è molto buona e ben sviluppata, davvero un'ottima lettura. Poi trattandosi di una miniserie, alla fine il costo totale non è molto esagerato e perciò potrebbe far comunque gola ai fan di Takahashi. Il mio consiglio? Prendete l'albo tra le mani e cominciate a sfogliarlo, se la stampa non vi dà problemi e potete permettervelo, compratelo, altrimenti fatevelo prestare da qualche conoscente perché la storia merita davvero.