Speciale Alan Moore, primo impatto

Comincia il viaggio dentro alla mente e alle opere del demiurgo cosmico del fumetto made in Usa

Speciale Alan Moore, primo impatto
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L'uomo, l'autore, dietro a tutto

Più potente di Superman, più scaltro di Batman, è l'uomo che ha messo completamente a nudo la psiche degli eroi in calzamaglia, mostrando al mondo il lato più oscuro dei super eroi con super problemi.
Ha indagato, inoltre, sul mistero di Jack lo squartatore e ha vendicato la morte della democrazia occidentale rievocando lo spirito perduto di Guy Fawkes.
Guardate lassù, eccolo splendente nell'olimpo del fumetto: è proprio lui, Alan Moore!
(l'uomo che odia i punti esclamativi)

Esordi senza gloria

L'uomo che ha regalato al cinema “Watchmen”, “From Hell”, “V for Vendetta” e “La leggenda degli uomini straordinari”, nasce in Inghilterra, per la precisione a Northampton, nel 1953.
Ma possiamo dire che Alan è uno scrittore di fumetti prestato al cinema?
Sarebbe troppo riduttivo affermarlo, come vedremo Moore è anche romanziere, cantautore e, siori e siore: mago!
(Quando ci vuole vuole il punto esclamativo)

Figlio della classe operaia, il padre era un operaio nella locale fabbrica di birra e la madre lavorava in maniera saltuaria in una stamperia, all'età di 17 anni viene espulso da scuola per un traffico illecito di Lsd (in un intervista si è autodefinito come “il più inetto spacciatore di Lsd nel mondo”). Una volta cacciato da scuola fu costretto a entrare nel mondo del lavoro, partendo ovviamente dagli scalini più bassi, tanto che nel suo curriculum si trovano infatti esperienze come tosatore di pecore, portiere, addetto alle pulizie e magazziniere.
Mente ribelle e anticonformista, vegetariano convinto, adepto alla magia e spirito anarchico, Alan scopre il mondo del fumetto negli anni 60, in piena Silver Age; legge “Superman” e “i Fantastici Quattro” ma si appassiona anche a personaggi lontani dal duopolio fumettistico Marvel/Dc, come The Mighty Crusades, i supereroi della Charlton (la casa editrice di Blue Beetle per intenderci) e lo Spirit di William Eisner.
Fa capolino, per la prima volta, dall'altra parte della pagina nel 1969 sulla rivista Cyclops, dove una sua illustrazione viene usata per la pubblicità di una libreria specializzata in fantascienza. Dopo diversi lavori decide seriamente di tentare l'avventura professionale nel mondo del fumetto.
Si dedica così a realizza le sue prime strisce: Anon E. Muse, pubblicata su Anon, giornale di Northampton; St.Pancreas Panda, su Back Street Bugle, rivista di Oxford e Three Eyes McGurk and his Death Planet Commandos.
I primi guadagni dai suoi lavori a fumetti li ottiene con un'illustrazione per il New Musical Express mentre le sue prime entrate fisse si concretizzano con Roscoe Moscow su Sounds, un settimanale musicale, dove pubblica sotto lo pseudonimo di Curt Vile per la cifra di 35 sterline alla settimana. Seguono altre strisce come The Stars My Degradation e Maxwell tha Magic Cat, realizzata per oltre sette anni sotto l'altro pseudonimo di Jill Deray.
A questo punto, vista la crescente necessità economica dovuta alla nascita di sua figlia e la sua lentezza nel disegno, decide di passare prevalentemente alla sceneggiatura fumettistica.
Grazie all'amico di sempre, Steve Moore approda alla filiale made in Uk della Marvel, lavorando su testate licenziatarie come Star Wars e Dr.Who. Contemporaneamente comincia anche a collaborare con la popolare rivista underground di fantascienza “2000Ad”, realizzando episodi di Tharg's Future Shocks e Ro-Jaws' Robo Tales.
Era il 1982 quando approda sulle pagine di una nuova rivista chiamata “Warrior”, che darà alla luce niente poco di meno che “Marvelman” e un certo “V for Vendetta”.

I primi successi

Moore comincia ad affilare la sua arte tagliente sulle pagine di Marvelman (diventato poi Miracleman per evitare problemi legali con la Marvel Comics), un vecchio personaggio che vanta lo status di primo vero super eroe britannico, molto simile al Capitan Marvel della Dc. Ed è da queste prime timide pagine che comincia il revisionismo super eroistico Mooreniano; non più storie buoniste e ingenue ma a riempire le pagine dei suoi comic book arrivano ondate di tinte cupe e realistiche, praticamente è qui che vengono piantati i semi per un altro suo futuro capolavoro “Watchmen”. Ma, come abbiamo visto, Warrior vide nascere la ribellione di “V for Vendetta”.
Moore dalla giovinezza turbolenta, deluso dalla rigidità delle autorità e dall'abuso di potere si appresta così a prendersi la sua personalissima rivincita sull'Inghilterra conservatrice di Margareth Thatcher, attraverso quello che sa fare meglio, ovvero raccontando una storia. L'Inghilterra Tatcheriana, nella visione di Moore, diventa quindi un distopico governo fascista, corrotto fino al midollo, impietoso e forte con i deboli e i diversi e moralista nella sua apparenza più pubblica quanto più deviato nelle sue sfere private. Dall'oscuro passato di questa nazione decadente emerge V, il protagonista, un'idea celatasi dietro la maschera di Guy Fawkes, storico cospiratore giustiziato a Londra nel lontano 5 novembre 1605. Proprio come Fawkes, anche V si ripropone di far esplodere il parlamento inglese per ridare alle genti d'Inghilterra l'insperata libertà.
Nonostante il grande successo della pellicola basatasi sulla sua graphic novel Moore si è dissociato dal film affermando che: “la mia storia si basa in maniera specifica su fascismo e anarchia. Nel film le parole Fascismo e Anarchia non compaiono mai. Tutto è stato trasformato in una critica alla presidenza Bush da gente troppo timida per inscenare una satira politica nel loro paese.” Moore per questo motivo ha richiesto la rimozione del suo nome dai titoli di coda.

Sotto l'ala della Distinta Concorrenza (round 1)

Nel 1983 su iniziativa di Len Wein, il padre artistico di Wolverine e Swamp Thing, approda alla Dc, per lavorare proprio alle avventure della cosa della palude. Moore si dimostra scrupoloso all'inverosimile e scambia continuamente fax con i disegnatori americani per esporre le sue idee sul personaggio, che cambia così origine: la cosa della palude non è più un essere umano mutato ma è il rappresentante della forza della natura, seguono quindi delle scrupolose rappresentazioni grafiche ideate da Moore con l'inserimento di insetti o altri animali come inquilini del suo corpo. Perfezionismo assoluto, dalla cura dei dialoghi (basta con frasi di tre parole e punto esclamativo!), per storie profonde che vanno a pescare i loro significati nei più piccoli dettagli pretesi da Moore, come le lunghe descrizioni anatomiche. Moore sembra aver imparato la lezione Dc della gloriosa testata Green Arrow / Green Lantern di Denny O'Neal e Neal Adams: come loro infatti, riscrive le sorti di personaggi ai limiti delle realtà editoriali e li sconvolge calandoli nei mali del mondo reali come il razzismo, le preoccupazioni ambientaliste, la violenza e la discriminazione sessuale.

Ha dapprima distrutto per poi reinventare il personaggio, spaziando dalla tematiche sociali fino all'horror e al fantasy puro, inserendolo a fondo nella cultura della Louisiana, luogo dove la serie era ambientata. Ma la palude si rivela terreno fertile per la nascita di un altro grande personaggio della Dc Comics. Dalle pagine di questo titolo “minore” nasce infatti un certo John Costantine, futuro protagonista della serie Hellblazer. Eh sì, il papà di Costantine, possiamo dire che Alan Moore è il padre di Costantine!
Attraverso l'uso del mago inglese in soprabito Moore fa evolvere notevolmente la serie di Swamp Thing, tanto che porterà la Dc a pubblicare, per la prima volta, un suo albo senza l'autorizzazione del Comics Code Authority: il numero 29 (Amore e morte).
Da questa sfrontata decisione vengono piantati i semi per la nascita di un altro grande evento editoriale, la divisone per mature reader della Dc comics, la linea Vertigo, nata grazie allo zampino di Moore stesso.
Su Swamp Thing viene inoltre rivisitato il lato oscuro del cosmo Dc e viene rilanciata una serie di personaggi mistici e oscuri, fino ad allora troppo bistrattati o sottovalutati, come Deadman, Dr. Occult, Zatanna e lo Straniero Fantasma.
In questo stesso periodo Moore si vede costretto ad abbandonare il lavoro su Warrior, lasciando così, almeno per il momento, V for Vendetta senza un finale (la pubblicazione delle avventure del vendicativo V saranno terminate 5 anni dopo). A compensare la perdita del lavoro indipendente c'è la grande considerazione che la Dc Comics ha di Alan in quel periodo, gli viene così assegnato il compito di scrivere storie per “Tales of the Green Lantern Corps” e per il più importante degli eroi Dc, Superman, a cui Moore dedica due storie di altissima qualità: Per l'uomo che ha tutto e Che cosa è successo all'Uomo del Domani (per chi fosse interessato queste storie sono state recentemente ristampate in un volume della Planeta De Agostini).
Moore fu la testa di ponte per la british invasion nei comics americani.
Visto il successo di pubblico e di critica dello scrittore inglese la Dc si convinse ad assumere altri “scrittori di sua maestà”, fecero così il loro ingresso nel mondo del fumetto Usa, autori come Grant Morrison, Jamie Delano, Peter Milligan e Neil Gaiman.

Quis custodiet ipsos custodes?

Fiumi d'inchiostro sono stati versati e si verseranno su quello che è considerato, assieme a V for Vendetta, il capolavoro di Alan Moore: Watchmen.
In origine si sarebbero dovute riscrivere le origini dei grandi personaggi della Dc ma per evitare ogni tipo di complicazione si optò per il rilancio di alcuni personaggi della Charlton Comics, gloriosa casa editrice che dopo il fallimento vendette le sue licenze alla Dc. Moore si pone come obiettivo quello che già gli era riuscito su “Saga of the Swamp Thing” ma stavolta non è costretto a limitare la sua creatività su un solo personaggio; sulle pagine di Watchmen ha la possibilità di distruggere e demolire il concetto stesso di super eroe che fino ad allora aveva regnato stagnante negli albi a fumetti. Dopo questa graphic novel le cose non saranno più le stesse per gli eroi in costume, che cominceranno a essere mostrati un po' in tutti gli albi, non più come eroi granitici ma come essere umani flagellati da troppi vizi e contornati di qualche virtù e coinvolti, loro malgrado, nella morale e nella politica della nazione americana.
Se avete presente Rinascita di Devil, il Nuke di Miller potrebbe benissimo essere considerato come il figlio del Comico.

In collaborazione con le matite di Dave Gibson, divisa in dodici capitoli, per la bellezza di 400 pagine e vincitrice del premio Hugo, prima graphic novel ad aggiudicarsi un premio letterario: questa è la saga di Watchmen ambientata sullo sfondo di una Guerra Fredda dove incombe perennemente il pericolo di una guerra nucleare. I suoi tormentati eroi generazionali si trovano coinvolti in una crisi senza precedenti e sono quindi costretti o a cooperare con il governo americano o ad agire per conto loro ponendosi fuori dalla legge. L'autore barbuto scava a fondo nella personalità dei vari personaggi, mostrandoci il vero senso dell'eroismo e il cinismo più spietato che possa celarsi dietro ad una maschera.

Curiosità

Nel 2005 l'opera venne inserita dal Time nella lista dei migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 a quella data. La lista fu curata da critici letterari come Lev Grossman e Richard Lacayo.

Animeye Biographies E non è finita qui! La vita, le opere e il genio creativo del controllore dei controllori continua nella seconda parte dello speciale che Everyeye ha dedicato ad Alan Moore, alla scoperta di un maledetto genio!