Speciale Berserk

Il capolavoro di Miura, analizzato in tutto e per tutto!

Speciale Berserk
Articolo a cura di

Il Manga

Ricordo ancora quel giorno di 5 anni fa. Dovevo andare in montagna in treno e avevo bisogno di qualcosa da leggere per il viaggio.
Nell'edicola della stazione il mio occhio cadde sulla copertina di un fumetto, la avevo vista gia' parecchie volte ma non mi aveva mai ispirato granche'. Tinta violetto, disegno non proprio irresistibile, colorata non troppo bene. Dato che non c'era nulla di meglio ho comprato quel primo numero... e' incredibile se ci penso adesso, sono un distratto per natura , ho acquistato nella mia vita di appassionato di fumetti decine e decine di testate, se mi chiedeste quando ho comprato il primo numero di qualunque altra opera farei fatica a ricordarmi il periodo o avere una immagine anche vaga delle circostanze. Eppure ho una visione nitidissima di quel giorno d'estate, mi ricordo la faccia dell'edicolante, il modo in cui ero vestito, riesco a ricordare perfettamente la posizione della carrozza in cui mi ero seduto e poi la mia mano che si accinge a sfogliare le prime pagine di quel fumetto acquistato con cosi' scarsa convinzione. Sulla copertina stampigliate 7 lettere: Berserk...
Bene signori quello che e' successo in seguito a quel primo numero per me e' storia, comprai il secondo, che in vero non mi affascino' a livello del primo e poi il terzo. Fu proprio con il terzo numero (da qui in avanti faro' sempre riferimento alla prima stampa) che esplose la mia passione per Berserk. La ambientazione, il modo che aveva l'autore di tratteggiare gli scorci medioevali, la cura per un design delle armi e delle armature per la prima volta credibile, e poi il protagonista. Fu amore a prima vista per quel guerriero vestito di nero, cinico, a tratti crudele, privo di un occhio e con un braccio meccanico. Sicuramente aveva avuto un passato terribile (e non vi dico la soddisazione nel vederlo pian piano svelato), mi incuriosiva.
E' dunque con questo spirito che io mi accingo a parlarvi di Berserk, fumetto di Kentaro Miura che recentemente ha goduto anche di una trasposizione a cartone animato, almeno per quanto riguarda una sua parte. Cerchero' di essere quanto piu' equilibrato e obbiettivo possibile, ma sara' difficile :).

Capolavoro

Per creare una buona casa ci vogliono delle solide fondamenta, questo deve essere quello che ha pensato il buon Miura quando ha cominciato a dare vita al progetto Berserk. Ed in effetti il fumetto ha una struttura narrativa piuttosto insolita. Nelle prime pagine ci troviamo ad un punto delle vicende piuttosto avanzato e, dopo aver messo un bel po' di carne al fuoco la narrazione si interrompe per dare inizio ad un lunghissimo flashback. Un flashback che ci portera' a conoscere il passato del protagonista, del guerriero nero, di Gatsu. E quando parlo di basi solide parlo proprio di questo flashback. Gli accadimenti che in esso vengono descritti sono a mio parere uno dei punti piu' alti che la narrativa a fumetti giapponese abbia raggiunto. Nei 19 anni di cui veniamo resi spettatori assistiamo alla nascita di Gatsu, alle vicende terribili che lo vedono protagonista, alla sua crescita fisica e mentale.
Teatro delle vicende e' sono le Midlands, terre sospese in un tempo e in un luogo non ben precisato che ricorda il medioevo europeo. Un medioevo oscuro e inquietante, insanguinato da una terribile guerra.
E saranno proprio i cambi di battaglia i luoghi dove il protagonista Gatsu vivra' la sua infanzia. Nato dal cadavere della madre (e gia' qui si capisce che e' un fortunello) verra' adottato da un mercenario, Gambino, da cui imparera' l'arte di brandire una spada quando alla sua eta' i coetanei ancora sono attaccati alle gonne delle madri. Il susseguirsi delle vicende lo porteranno ad unirsi alla squadra dei falchi, famosa banda mercenaria delle Midlands il cui capo e' Grifis, personaggio ambiguo e affascinate con cui Gatsu stringera' una forte amicizia. Ma la serenita' non e' certo un clima ideale per Berserk e la trama prosegue in un susseguirsi di colpi di scena, un un crescendo di momenti di apparente calma e cupo orrore, fino all'epilogo del lungo Flashback in cui Gatsu si vedra' tradito da chi riteneva piu' caro. Perdera' cio' a cui e' piu' attaccato e subira' la perdita dell'occhio e l'amputazione del braccio.
Nel narrarvi queste vicende mi sono volontariamente tenuto sul vago, la trama di Berserk e' un autentico capolavoro e non vorrei mai rovinare qualcosa a quelli che ancora non hanno avuto modo di leggerlo. Ma la trama e' solo un tassello, cio' che a mio parere contraddistingue Berserk da qualunque altra opera a fumetti e' la complessita' dei personaggi. Ed e' proprio sull'opera di cesello che riguarda i caratteri dei suoi protgonissti che Miura lavora piu' che su qualunque altra cosa. Il risultato e' una schiera di protagonisti e comprimari credibilissimi, tutti con le proprie storie alle spalle, storie che li segnano plasmandone i caratteri, le manie, le abitudini e le debolezze. Sono proprio le debolezze a renderli "vivi", a far si' che ci si affezioni a loro. Quando parlano non sono sempre nel giusto, alcuni sono meschini, hanno paura, insomma provano una serie di emozioni cosi' reali che riescono a rendere il lettore piu' di un semplice spettatore delle vicende, lo rendono protagonista partecipe. E questa caratterizzazione e' curatissima anche nei comprimari, nei personaggi di secondo e terzo piano, che danno quindi vita a un mondo vero e pulsante. E qui mi sa che la mia obbiettivita' sta cominciano a farsi benedire, ma se lo avete letto sicuramente sarete d'accordo con me.
Al momento in cui vi scrivo in Giappone sta per uscire il ventunesimo Tankobon, e la narrazione pare stia proseguendo verso la sua conclusione, sto attendendo con ansia, non ho la minima idea di come potra' finire, mai come in questo caso il finale e' incerto, e sinceramente sono curioso di sapere cosa ci risevi l'autore per il "botto finale".
Per quanto riguarda il disegno, assistiamo con il procedere delle tavole a una drastica evoluzione sia del tratto che dello stile. Se nei primi numeri non si puo' certo dire che ci troviamo davanti a un capolavoro grafico (anche se gia' dall'inizio si puo' apprezzare la cura nelle strutture e nelle armature), con il tempo assistiamo ad una autentica trasformazione, gli oggetti acquistano spessore e tridimensionalita' i visi e i corpi migliorano di tavola in tavola, e nel corso di 6 tankobon ci troviamo davanti a un fumetto disegnato in modo esemplare, con una cura nei particolari elevatissima, segno di una passione nel lavoro caratteristica dei migliori autori.
Per concludere Berserk e' una delle opere meglio scritte, disegnate e sceneggiate che io abbia mai letto, alcuni passaggi sono commoventi, altri fanno ridere, altri ancora fanno arrabbiare, solo gli autentici capolavori sanno regalarmi sensazioni cosi' complesse. Leggetelo e anche per voi qualunque altra opera dovra' scontrarsi con questo autentico colosso.

Anime

Berserk ha avuto in terra natia una evoluzione nei consensi, simile per certi versi a quello che ha avuto in Italia. E' partito in sordina, partorito dalla mente di un autore il cui nome non era noto al grande pubblico. Poi, grazie al passaparola tra i lettori entusiasti il suo successo e' cresciuto, cresciuto sempre piu'.
La rivista su cui e' serializzato in Giappone e' "Young Animal", della Hakusensha. Non appartiene dunque al duopolio Shueisha Kodansha, case che detengono i diritti delle serie e degli autori piu' blasonati, e il fatto che si sia fatto notare cosi' tanto non puo' che essere per i suoi innegabili meriti. E cosa accade a una serie che fa cosi' successo in Giappone? Bravi! Ne fanno la trasposizione animata ^_^. E cosi' nel 1997 i cittadini della terra del sol levante hanno avuto il piacere di ammirare le gesta del Guerriero nero anche sulla loro TV.
L'anime prende in considerazione solo la parte del Flashback, parte che nel '97 si era conclusa.
Lo svolgimento ripercorre abbastanza fedelmente la trama del manga. Qualche modifica e' stata apportata per far si' che questa prima parte fosse visibile senza quello che accade dopo il flashback. Per questo motivo alcuni momenti sono leggermente diversi, altri omessi. In generale c'e' stato un leggero addolcimento di alcune scene soprattutto per quanto riguarda quelle di sesso.
Vedere Gatsu e compagnia in movimento comunque e' una gioia per gli occhi, anche grazie a una regia che in alcuni momenti e' ispiratissima. Anche il design dei personaggi e' ben curato, riuscendo bene a rendere i personaggi di Miura. Questo fatto immagino non debba essere stato affatto semplice, a causa dell'incredibile numero di linee e particolari di cui sono composti i personaggi disegnati dall'autore.

Realizzazione

Capitolo a se' per la colonna sonora. Tralasciano il brano che accompagna la siglia (Tell me Why) davvero bruttino a mio parere (ma solo tuo! NdRadox), le canzoni che fanno da sfondo all'azione sono molto belle e di atmosfera. Un sound che ricorda le atmosfere celtiche, ricchi di flauti di pan e percussioni, il clima Fantasy-medioevale guadagna molto da queste sonorita' . Il numero delle tracce non e' elevatissimo e le canzoni si risentono spesso nel corso del cartone ma sono molto coinvolgenti, Forces in particolare e' bellissima, mi piacerebbe avere un bel portatile da utilizzare nelle partite di D&D, sarebbe indicatissimo!
Se avete letto il manga vi posso dire che la serie termina con l'eclisse.... Senza la scena in cui i sopravvissuti scappano. Bene direte voi ma come e' possibile? E in effetti il finale per chi non ha letto il manga e' assolutamente devastante, un mio amico ci e' rimasto malissimo, si vocifera gia' che in Giappone stiano per dare vita alla seconda serie, la cosa e' plausibile ma mi pare difficile dato che, per far tornare le cose in questa prima parte hanno eliminato molti elementi di raccordo, Pak per citarne uno.

Berserk Attendo comunque con ansia, finora nulla che abbia riguardato Berserk mi ha deluso e, anche se ho preferito decisamente il manga, questa serie animata e' comunque un magnifico prodotto.