Speciale Ghost Sweeper Mikami

Mikami l'acchiappafantasmi, un manga ed un anime dalla storia travagliata ma non per questo immeritevoli d'attenzione

Speciale Ghost Sweeper Mikami
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Ghost Sweeper Mikami

E' destino comune di molti editori arrivare ad un certo punto della propria esistenza in cui si sente la necessità di domandare cosa si desidera vedere pubblicato.
Alle volte si tratta di una necessità per sopravvivere, altre volte, semplicemente un modo come un altro per guadagnare punti tra i lettori.
Dopo aver quindi atteso a lungo la promessa, i fan di Kappa Magazine, videro finalmente stampate sulle pagine della loro ammiraglia preferita (e unica) le tavole esageratamente sexy di Office Rei, primo di una lunga schiera di manga che ebbero in quel periodo come elemento comune della trama il paranormale, gli spiriti e qualsiasi altra cosa che non facesse parte della vita di tutti i giorni.
Office Rei, scelto per l'appunto dal pubblico, fu il favorito in una lista di possibili pubblicazioni star comics divulgata attraverso le diverse testate, e i Kappa Boys non sembrarono affatto essere felici della nuova pubblicazione: pensiero comune era che i lettori italiani si fossero infatti lasciati convincere troppo facilmente dalle prosperose protagoniste di Office Rei, senza sapere neppure di cosa parlasse. Fu così che un solo mese più tardi fece capolino nelle edicole e nelle fumetterie una nuova testata a nome Star Comics: i kappa boys la presentarono dicendo di voler fare un passo indietro, e riproporre con la stessa intraprendenza di un tempo e seguendo i propri gusti, serie al pubblico pressochè sconosciute ma che avevano quel qualcosa di speciale che gli permettesse di resistere nel tempo.
Nel novembre del 1997 apparve dal nulla il primo albo di Ghost Sweeper Mikami, di Takashi Shiina, il mondo degli acchiappafantasmi non sarebbe mai potuto essere più divertente.

Il Fenomeno

Il nome di Mikami e quello di Shiina non erano comunque del tutto nuovi, Ghost Sweeper Mikami già godeva di una certa popolarità in patria da diversi anni, fin da quando le sue prime tavole, che esordirono in Shonen Sunday nel lontano 1991, raggiunsero gli indici di gradimento delle opere di Adachi, Kazuhiro Fujita e quelli dell'intramontabile Ranma1/2.
Nonostante l'autore non avesse precedenti che lasciassero presupporre un certo periodo di tirocinio sotto un sensei, la sua bravura lasciò letteralmente di stucco i fan giapponesi facendo scintillare così il suo nome, accanto a quelli dei grandi autori del Sol Levante.
Quello che rendeva tanto speciale Mikami era l'assoluta originalità; in effetti, se si deve paragonare quest'opera a un qualche altro tipo di manga, viene spontaneo notare le similitudini con i più famosi personaggi partoriti da Rumiko Takahashi, ma inseriti in un contesto completamente nuovo, quello dell'occulto e degli spiriti maligni, ed esasperando le situazioni al limite dell'incredibile.
C'è da dire che Shiina ebbe l'idea giusta al momento giusto, in quanto in quel periodo andavano di moda nelle pubblicazioni giapponesi le atmosfere cupe e l'inserimento in queste di demonii mitologici delle tradizioni orientali.
Ghost Sweeper Mikami, abbreviato GS Mikami però andava oltre, e non limitandosi ai più comuni spiriti nati nel periodo edo, andava a "profanare", se ci è consentito il termine, anche gli stereotipi più famosi della cultura occidentale, come i vampiri o i geni del male, sempre però disegnandoli sotto una chiave tutt'altro che paurosa, bensì esilarante e irrispettosa su qualsiasi spaventevole legame potessero avere nell'immaginario collettivo.

Mikami, la Trama ed i Personaggi

La storia inizia fin da subito con una carica invidiabile.
Mikami è una ragazza giovane ed attraente, è un personaggio che esercita sugli altri un fascino del tutto particolare, grazie al rosso fuoco dei suoi capelli e alle sue forme generose; ricorda molto da vicino una Jessica Rabbit, ma ben più determinata e ligia all'azione (e sopratutto alle sue parcelle) diventa tanto bella e desiderabile quanto detestabile perfino dai suoi stessi colleghi.
Mikami è infatti una famosa acchiappafantasmi, e quella in cui viene catapultato il lettore nel primo episodio, è proprio una delle sue normalissime giornate di lavoro.
Mikami, nonostante il suo mise "bodikon", quindi caratterizzato da vestiti aderenti e minigonne molto eleganti, è seguita a vita dal suo fido assistente (anche se sarebbe meglio definirlo "cavia"), il talentoso Tadao Yokoshima il quale, portabandiera della depravazione giovanile direttamente accanto al ben più famoso Ataru Moroboshi, finisce sempre per ritrovarsi vicino a una dolorosissima e ingloriosa morte più di quanto non lo desideri.
In effetti, l'unico motivo per cui Yokoshima si trova in queste avventure, è che farebbe qualsiasi cosa pur di vedere la sua datrice di lavoro nuda... ma per perdere letteralmente il controllo delle sue azioni, gli basta anche solo vedere una caviglia nuda di mikami o di qualunque altra bella ragazza.
Sarà questo il motivo che lo spingerà ad accettare ogni incarico alla sola paga di 250 yen al giorno (poco più di venti euro-cent) metendo a repentaglio la faccia, l'onore, la vita.
E sarà sempre questo il motivo per il quale Yokoshima verrà a conoscere il fantasma della piccola Okinu, lo spirito di una giovane fanciulla che in periodo edo era stata data in pasto a un vulcano perchè ne diventasse la dea protettrice.
Okinu, non ricordando come raggiungere il Nirvana e la pace celeste, chiederà aiuto a Mikami, la quale gli promette un esorcismo a prezzo di favore non specificato... ma che conoscendo la persona con cui si ha a che fare si aggirerà intorno ai trenta milioni di yen.
Naturalmente Okinu non ha soldi, quindi è costretta a lavorare con Mikami nella speranza di raggiungere la cifra utile.
C'è da aggiungere che Okinu non ha nel modo più assoluto coscienza del cambio monetario degli anni novanta, quindi la sua paga, di soli 30 yen per lei era qualcosa di insperatamente elevato.
Questo dovrebbe dare un quadro complessivo dei personaggi:
Mikami, attraente, tirchia, approfittatrice;
Okinu, bella, morta, e ingenua;
Yokoshima, impossibile da definire... depravato, la cosa più lontana a un uomo che si possa immaginare.

Ma l'avventura continua

Dopo i primi episodi, in cui i nostri tre eroi sventano piccole scaramuccie del mondo paranormale come esorcizzare personalità devastate, inseguire navi fantasma, irrompere negli spogliatoi femminili di una scuola cercando di scongiurare la minaccia di uno spettro allupato, la trama inizia a vedere l'inserimento di nuovi personaggi, altrettanto irresistibili, tra cui la piccola Meiko Rokudo, una giovane acchiappafantasmi di famiglia nobile, che esercita il proprio controllo mentale su dodici Shikigami, dei piccoli demoni dalla potenza tanto devastante da terrorizzare perfino Mikami.
Quasi in contemporanea apparirà anche il famigerato scienziato pazzo Dr. Caos, in passato il più grande alchimista e genio del male che mai sia esistito, ora ridotto a un vecchio rimbambito a cui scappa sempre di andare al bagno nei momenti meno opportuni. Il Dr. Caos mira alla vita eterna, e vede in Mikami un giovane corpo, dotato di grandi poteri, per proseguire la propria esistenza nei secoli. Il vecchio si fa accompagnare nei suoi malvagi piani di conquista dal droide Maria, una ragazza robotica dalla forza direttamente paragonabile a quella degli shikigami di cui sopra, se non di più.
Ma la carellata di buffi personaggi non termina certo qui, arricchendosi di volta in volta di nuove personalità, come il Padre Karasu, ben più dedito agli esorcismi "comuni" e ad aiutare il prossimo, il bellissimo vampiro Pito, o la acerrima rivale di Mikami, Emi Ogakawaka, altrettanto terribile e affascinante, tanto che Yokoshima lascerà di propria iniziativa la sua vecchia padrona per seguirne una che, almeno all'inizio, sembra essere ben più generosa e "umana"
Con il tempo i personaggi conquistano i lettori, le situazioni si fanno sempre più esilaranti e perfino lo sprovveduto Yokoshima, che già prende posto nel cuore dei fan di Ataru Moroboshi, scopre di possedere qualità latenti da acchiappafantasmi e, sebbene venga trattato come una pezza da piedi, finisce con il diventare insostituibile per la sua acida datrice di lavoro.
Sempre più simile a un'opera di Rumiko Takahashi, Ghost Sweeper Mikami segue la stessa formula vincente di episodio in episodio, deidcandosi solo verso la fine a "miniserie" che diano uno spessore più alla trama che ai personaggi.
I volumi, ristampati più volte in Giappone, solo dopo due anni dalla pubblicazione del primo episodio hanno goduto di una riuscitissima trasposizione animata, che rende giustizia allo stile personalissimo dello stesso Shiina, grazie a disegni caratterizzati da silohuette sottili e alle volte antiquati, ma animati in modo egregio.
Nel 1994, poi, a soli tre anni dalla sua comparsa, Mikami viene ulteriormente riconosciuta come serie di successo: il 20 agosto, in concomitanza con l'uscita dell'ultimo film di Ranma1/2, viene proiettato nei cinema giapponesi il divertentissimo film di GS Mikami, da noi reperibile dal catalogo Dtynamic Italia sotto il nome Ghost Sweeper Mikami, la resurrezione di Nosferatu in questo film, in cui appaiono tutti i personaggi che hanno resa famosa questa serie, la vera chicca è Luigi Rosa, che dona a Yokoshima una voce che riproduce in modo imperdibile l'ebeità del personaggio ideato da Shiina.

Mai tornare indietro...nemmeno per prendere la rincorsa

Purtroppo Ghost Sweeper Mikami, se nel primo anno di pubblicazione era riuscito a restare con le vendite al pari delle altre opere, perde decisamente punti dal 1999 in poi.
Mikami in Italia non è mai stato apprezzato come ci si aspettava, nonostante la sua indubbia qualità e le numerose onorificenze ricevute in patria.
Purtroppo nell'Aprile del '99 pur dopo diversi mesi in cui le pagine di Mikami furono portate a duecento a volumetto, la nostra acchiappafantasmi, i suoi compagni, il genio esilarante di Shiina sono costretti a dare l'arrivederci ai loro lettori, segnando così sette mesi di assoluto silenzio.
Fu un momento che il K.B. Massimiliano de Giovanni stemperò con un "se non fossimo alla Star Comics questo sarebbe davvero un brutto momento" - un pò ironica come frase - che andava a pennello in un' atmosfera triste e di rabbia come quella che era diventata l'angolo della posta di GS Mikami.
Purtroppo le case concorrenti seguivano una politica aziendale ben diversa da quella che aveva sempre caratterizzato i Kappa Boys, quella di importare di tutto interrompendolo senza rimorsi qual'ora non vendesse.
Certo può sembrare una scelta come minimo sensata, qual'ora si debba pensare al guadagno e alla sopravvivenza, ma i Kappa Boys erano sotto il nome della Star Comics, quindi ancora al sicuro da un possibile "fallimento" e nelle condizioni di vedere oltre il denaro concentrandosi sulla loro passione.
Ciò che infatti più portò all'adattamento delle proprie regole editoriali le opere manga della Star Comics, sarà proprio il vedere interrotte così tante serie e l'abbandono di così tanti personaggi importanti.
Venne quindi data la notizia che comunque Mikami sarebbe tornata da lì a sette mesi, come numero speciale, ma da allora in poi non sarebbe stato più un mensile, ma un trimestrale.
Il tempo passò, e mentre più serie venivano prese e interrotte dalle concorrenti, Mikami venne ripresa sette mesi più tardi, e avvenne una cosa insperata: il primo speciale di Mikami vendette più di quanto ci si aspettò, e portò alla realizzazione di un secondo numero nel tempo di un solo mese.
La serie venne interrotta poi una seconda volta, e ripresa nel giugno del 2000 con una formula trimestrale.
Nonostante le continue interruzioni, la serie proseguì regolarmente fino al dicembre del 2001, con la promessa che sarebbe poi stata ripresa appena ve ne fosse stata la possibilità.
Oggi Mikami festeggia la sua ventisettesima vittoria contro qualsiasi previsione e malelingua, torna con la sua spavalda risata negli scaffali delle fumetterie, a testimoniare ancora una volta di essere un "osso troppo duro" per potersene liberare facilmente.
Torna Mikami, a deliziare le sue lettrici e i suoi lettori più affezionati, con le sue forme perfette e il suo cinismo; torna lo sguardo innocente di Okinu, l'attraente Emi, la distruttiva Maria, tornano le risate inquietanti del Dr Caos, le deformazioni facciali di Tadao Yokoshima, torna lo stile cupo, graffiante, irresistibile delle macabre chine di Takashi Shiina, ancora sul palco a testimoniare il motto di un altro "grande dimenticato":
Mai tornare indietro... nemmeno per prendere la rincorsa.
Bentornata Mikami, grazie Kappa Boys.