Speciale Giant Robot

Giant Robot, l'anti robot!

Speciale Giant Robot
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Giant Robot

Se mi si chiedesse di classificare Giant Robot, non saprei sinceramente con che genere paragonarlo. In effetti sembra, ad un primo approccio, nascere come una qualsiasi serie di super-robot, ma quasi subito, a partire dalla prima puntata, devia di continuo in tutta una sequenza convulsa di sotto-filoni: dall'ecologista-pacifista all'anime umoristico; dall'anime d'azione al mecha-anime. In effetti, la versione che recensisco non è la prima, ma una sorta di rivisitazione, non modernizzata o aggiornata, ma quasi totalmente diversa dall'originale da cui trae la matrice robotica. La versione primordiale, che sulle spalle ha quasi vent'ani se non più, è caratterizzata dal fatto che era una serie "dal vero", ossia una serie con personaggi in carne ed ossa e i mega-robot alla "Godzilla", ossia delle tute indossate da attori.
Stranamente, questa serie (e parlo del nuovo anime) di Giant Robot, ha a sua volta generato OAV di successo, nonché uno spin-off il cui protagonista principale è tal Gin-Rey, sensuale membro femminile del cast originale.

La Storia

Siamo in un futuro, al solito troppo distante per essere domani, ma troppo aggiornato per essere ieri. In questo ipotetico futuro è avvenuta una immane catastrofe (ma che premesse originali...trovate?). Uno scienziato, nel tentativo di originare una fonte energetica alternativa e rinnovabile con ciclo infinito, durante uno degli esperimenti condotti da lui e dal suo staff tecnico, impazzisce e, in una sorta di delirio d'onnipotenza, porta l'esperimento sino ai limiti più estremi, rasentando la distruzione dell'intera umanità, e limitandosi a far sparire quasi un continente (quale?). Questo episodio verrà ricordato spesso nell'anime come la "tragedia di Bashtrlle" (si legge "Balstaadt"). Si salvano in pochissimi dall'incidente, e tra questi vi sono alcuni collaboratori del professore, i quali hanno avuto la buona idea di fuggire prima che fosse troppo tardi. Ma i loro giorni continueranno ad essere contati, in quanto depositari del sapere necessario per arrivare alla costruzione del Sisma-Drive, ossia l'oggetto del desiderio del professore. Il Sisma-Drive nient'altro è che una sorta di pila, esattamente come quelle che abbiamo noi. L'unica differenza tra le nostre pile e questa, è che il Sisma ha una durata eccezionalmente lunga, ma è anche, contemporaneamente, altamente instabile. Non instabile nel senso di "pericoloso", ma nei termini della sua durata nonché fragilità. In realtà, gli aiutanti del professore, visto cosa aveva portato lo studio del Sisma-Drive, lo hanno poi completato, ma depotenziandolo, per evitare altre immani catastrofi. E qui salta fuori il problema. Non sono solo loro a conoscere le vere potenzialità del Sisma-Drive, ma lo è pure l'organizzazione criminale più potente del pianeta, la Big Fire (BF per gli amici). La BF vuole portare a termine l'esperimento del professore, cercando di costituire un Sisma-Drive che sia effettivamente di durata infinita. Questo non per trarne un vantaggio diretto, ma bensì uno indiretto, dato dalla futuribile caduta dei prezzi delle fonti energetiche concorrenziali, che si troverebbero a dover essere regalate.
In tutto questo bailame di trama, spunta un ragazzino, depositario dell'eredità del padre: un gigantesco robot (da cui, ovviamente, il titolo...) che pare un'incrocio bislacco tra la sfinge di cui ha in parte il volto ed il copricapo, nonché lo sgraziato corpo alla "bibendum", l'omino della Michelin. In realtà, questo automa sproporzionato, apparentemente goffo e chich, altro non è che il contenitore per preservare al suo interno l'energia che sarà l'alternativa alla Sisma-Drive, e cioè l'energia atomica, cosa che per altro lascia più che atterriti tutti quelli che ne vengono a conoscenza, reputando questo tipo d'energia, antiquato e pericoloso, alla stessa stregua, se non più, del Sisma-Drive.

I Personaggi

Daisaku Kusama: Per chi ha letto lo Speciale Gundam, basti sapere che è l'esatto contrario di Amuro (alias Peter Rey). Coraggioso, intraprendente, determinato e, non fosse abbastanza, ardito, in quanto pilota il suo Giant Robot, non da una comoda cabina, ma bensì urlando dei comandi vocali al suo orologio-trasmettitore, mentre penzola da una scaletta metallica che fa da basetta sul viso del robot (Folle!!!). Robot, che, per latro, pur grande e grosso, vola...

GIANT ROBOT: sebbene sia una macchina, in particolari situazioni sembra essere animato di spirito proprio, tanto che anche i suoi alleati rimangono attoniti mentre, per esaurimento di energia, continua a combattere, pur di difendere il proprio padroncino (uno pseudo effetto Evangelion?). La sua frase tipo (perchè parla, pure!) è: "GRRRRRR" o "MHHHHH". Poliglotta, insomma.

Gin-Rey: è il caposquadra di una sezione speciale dell'interpool, ufficialmente presieduta da GO-GAKUJIN. I suoi cooleghi sembrano adatti più ad una puntata di Lupin III che altro. Lei è una sorta di Fujiko "depotenziata" e politicaly-correct. Mostra la coscia si, ma poi schiaffeggia chi mostra di apprezzare, in quanto maleducato. Usa arti marziali che neppure un ninja di Iga conosce. Molti cuoricini nipponici batterono per lei, fino a spingere i creatori a generare lo spin-off a lei dedicato, che si spinge più soll'erotismo-soft e sulla commedia che altro.

GO-GAKUJIN: una via di mezzo tra l'ascetico Prete Samson di Go-Ko ed il Professore, inteso come la classica figura di leader delle serie coi megarobots GoNagatici (Goldrake, Mazinga-Z, Il Grande Mazinga, etc...). E' uno dei più potenti membri degli "Esperti di Giustizia", la sezione speciale dell'interpool, preposta a contrastare le nefandezze della Big Fire.

I personaggi si sprecano, tra buoni e cattivi, e quindi mi limito a citare solo altri 2 "buoni" degli "Esperti di Giustizia", che hanno una parte non secondaria, sin dal primo episodio:

TETSUGYU: rozzo e gradasso, è l'equivalente di Boss, il ciccione delle serie di Go Nagai. E' costantemente in lite con chiunque e per qualsiasi cosa, specie per Gin-Rey, di cui è innamorato.

TAISOU SHINKOU: è una figura che ricorda molto Go-Ko, il principe delle scimmie (antesignano di Goku), anche per l'aspetto fisico ed il vestiario. Forse la somiglianza è voluta. E' amato da Gin-Rey, ma il suo carattere da lupo solitario, non lo fa stravedere per lei.

I NEMICI: La Big Fire è una megacorporazione del crimine, il cui unico scopo è quello di dominare il mondo tramite la dipendenza alla nuova forma d'energia, anche al costo di portare l'umanità sulla soglia di una nuova tragedia di Bashtrlle.
Indovinate con cosa vogliono annientare i buoni? Indovinato, con dei robottoni! Anche questi sono antropomorfi ma chic, giganteschi ma goffi, letali ma fallibili.

L'ambientazione

La cosa che più mi ha intrigato e colpito, sin dalle prime scene, è l'ambientazione. Siamo nel futuro, è vero, ma è un futuro dalle linee rotonde, secche, fumose, tipo ani '20-'30. I robot nemici sembrano una serie dei transformer applicata ad oggetti vintage: dal treno a vapore alla radio a galena. Non si risparmiano le valvole e gli stantuffi, prediletti ai chip ed ai computer. Vi sono perfino robot che vanno a carbone.
Anche la base mobile dell'interpool è consona all'ambientazione: trattasi di un enorme dirigibile che, giusto per restare a tema si chiama "Greta Garbo", come la mitica attrice degli anni d'oro del cinema in bianco e nero.
Una cornice da cappa e spada, ma moderna. I tempi di reazione dei buoni , se confrontati coi rapidi e devastanti attacchi dei Big Fire, risultano più che biblici, anche se, con fatica, poi prevalgono (quasi) sempre.
Numerose e prevalenti, rispetto l'azione robotica, sono le scene le scene di puro corpo a corpo, in cui si sfidano con atteggiamento neo-romantico con arti marziali e colpi d'energia, i vari rivali, e portando spesso il ricordo di questo vecchio nostalgico a serie come Jet Mars se non Cyborg 009.

Un consiglio: se lo guarderete per la prima volta, non partite col presupposto di paragonarlo ad altre serie, in quanto rovinereste tutto il gusto della visione.