Speciale Gundam

Tutto, ma proprio tutto, su Gundam, il robot che ha fatto storia

Speciale Gundam
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RX-78 Storia della fine di un'epoca

Verso la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80, in Italia si scatenò un'invasione che sembrava non avere fine. Erano arrivati i cosiddetti "cartoni animati giapponesi" (ora universalmente riconosciuti come "anime"), così chiamati con disprezzo dai genitori i cui figli venivano giornalmente rapiti da questi nuovi programmi.
Quest'invasione pareva non finire mai, soprattutto per quanto riguarda il filone, poi denominato, dei super-robots. Montagne d'acciaio che si spostavano con la grazia propria degli esseri umani, tramutandosi in docili macchine al servizio del bene, sotto i comandi di piloti, spesso poco più che ragazzi.
Ma il filone iniziò a perdere colpi. Non ricordo bene come e quando, ma a poco a poco, i "robottoni" furono rimpiazzati da squadre o singoli supereroi più o meno calzamagliati o armaturati, che sembravano delle pallide brutte copie dei pluridecorati eroi alla "Marvel" (del resto è risaputo, e forse non è proprio un luogo comune, ma una realtà, che se ai giapponesi riesce bene una cosa, è copiare, anche se loro lo chiamano "perfezionare"...de gustibus...).
Mentre la speranza in nuove serie andava via-via abbandonando gli orfani di padre robotico, una tenue (e neanche tanto) luce tornò ad illuminare i loro tetri pomeriggi fatti oramai di "Gatchman" e co. . Il suo nome è una sigla, RX-78, per gli amici, GUNDAM. Ora, tengo a precisare, vista la alta considerazione che i ragazzi d'oggi hanno per la serie Gundam Wing, che questo RX-78, sebbene ne sia il "nonno", è assai più credibile e realistico. Non esistono nella serie tv, se non in maniera fisicamente giustificata, colpi d'arma che eliminano orde intere di nemici...ed è proprio questo che caratterizza questa serie da tutte le altre precedenti serie robotiche: il realismo. Un realismo tale da portare a pensare che, in fondo, quei 14 metri di gundamium potrebbero anche esistere.
Scordatevi di vedere in GUNDAM le spade-che-compaiono-dal-nulla, o missili-a-ripetizione-infinita-che-escono-dalle-dita oppure ancora, magiche-convocazioni-di-fulmini-e-tornadi. Conoscete Go-Nagai? Bene, cancellatelo dalla memoria insieme alle sue fanta-macchine. In GUNDAM, quando si muore, si muore. Gli innamoramenti non sono di natura eterno-mistica. Le munizioni, finiscono. I buoni non si distinguono nettamente dai cattivi. Uccidere un "cattivo" non alza il morale ma bensì porta il pilota in angoscianti crisi moral-esistenziali. Un giro di boa insomma, rispetto alle meccaniche delle trame "buoniste" dei precedenti "cartoni animati giapponesi", che, pur essendo stati messi moralmente all'indice, a confronto di ciò sembrano dei cartoni della Disney. Io, personalmente, ho avuto a suo tempo l'onore, di vedere dei genitori seguire nascostamente degli interi episodi, avvinti dalla trama...eh, bei tempi...

Perchè usare un robot per vincere una guerra?

Ma "cosa esattamente è GUNDAM? Bisogna sapere che, a monte di tutta la serie stanno delle teorie fanta-scientifiche, nel vero senso del termine.
Innanzi tutto, i tempi. Per dare più credibilità alle vicende, si ambienta il tutto in un futuro abbastanza remoto, ma nemmeno troppo. Il pianeta Terra è sconvolto da gravissimi problemi ambientali. La desertificazione è giunta fino al vecchio continente. Pochi fortunati scappano su delle colonie orbitanti dette side. Ma l'attuale regime politico, la Federazione Terrestre (una sorta di "ONU evoluta"), ha anche un altro problema da fronteggiare, il neo autoproclamato, principato di Zion, una coalizione degli stati non aderenti e di alcune multinazionali, i quali, vedendo il predominio politico della Federazione come una sopraffazione, ne vogliono assumere il comando, inutile a dirlo, con la forza.
La tecnica con cui hanno il via le ostilità è di tipo terroristico. Dei sabotatori levano dalla loro orbita parecchi side, facendoli precipitare sulla terra. Una specie di "effetto torri gemelle", con la differenza che quì sono le "torri" stesse a schiantarsi. Le vittime non si contano. Questo, più il clima politico già bollente sono la scintilla che fa scoppiare la guerra di un anno. Ma chi e con cosa combatte questa guerra? E quì viene il bello. Gli Zion sono dotati di unità belliche denominate Mobil Armour Zac (in origine, Zaku), una sorta di robot giganteschi (18/20 m circa) con postazione di guida mono o biposto. Ciò consente loro di muoverse delle devastanti armi da guerra con estrema agilità e di conseguenza colpire i bersagli con la tecnica del "tocca e fuggi".
Ma cosa aveva portato alla creazione di questi mezzi? Anni prima, un certo dottor Minowsky aveva studiato il comportamento di determinate particelle subatomiche (poi dette "particelle Minowsky"), le quali avevano una straordinaria capacità: rendere pressoché invisibili i mezzi che le generavano, nei confronti dei radar. Ma, come tutte le scoperte, portò alla creazione di applicazioni marginali, sempre più complesse. In particolare si studiò l'applicazione delle particelle nei confronti di unità dette "RB-79 / Ball", una specie di sfera con arti mobili, in seguito dotata di un cannone da postazione da 180 mm (avete presente la navicella di "2001 - Odissea nello spazio"? uguale! Più un cannone sopra!).
Ci si accorse presto che le particelle Minowsky erano più efficaci su mezzi di stazza medio-piccola ed il progetto fu quasi interamente abbandonato. "Quasi interamente", in quanto da questo progetto erano nate le "ball", che erano degli ottimi veicoli di difesa. Questo fu l'inizio che dette luogo al ragionamento:"...ma se fossero di forma umanoide, oltre che nello spazio sarebbero ottimi per qualsiasi ambiente..." e quì nasce il progetto Gundam/Zac, in quanto non è pienamente definibile "chi ha copiato da chi" (una autocritica dei giapponesi?). Fatto stà che, quando gli Zac sono operativi al 100%l, i pochi modelli di Gundam sono ancora tutti dei prototipi (l'RX-78-2, in particolare, è il prototipo di un esemplare da costruire in serie che non verrà, però, mai più realizzato se non nella meno sofisticata e più economica versione "RGM-79 / GM").

Noi giapponesi non copiamo, prendiamo solo spunto

Se vi guardate i primi episodi di Gundam, essendo pienamente consci degli anni in cui furono realizzati ('75/'78....a cosa credevate si riferisse la sigla RX-78?), vi accorgerete subito di strane "coincidenze" tecnico-concettuali provvenienti da altri contesti, in particolare da Star Wars che, nel '77 era al suo primo episodio (il futuro IV° capitolo dell'intera esalogia). Innanzi tutto, il Mobil Suit (Armatura mobile) bianco, il Gundam RX-78-2, è dotato non di una ma bensì due spade laser, che nella versione originale in inglese erano dette "laser sabre" (sciabola laser), la stessa denominazione e forma originale della spada Jedi.
Quello che possiamo individuare nella serie come l'"acricattivo" (che poi non lo è poi molto, tanto da guadagnarsi all'epoca l'ammirazione di molte ragazzine), è un certo Char Aznable, alias Casper Zem Daikun, detto Stella Rossa per via del suo Mobil Armour, appunto, rosso. Tralasciando che carattere romantico+mezzo rosso=barone rosso, salta subito agli occhi che sto tipo porta (costantemente) un elmo alla Dart Vader, non fosse per il colore metallizzato e la bocca scoperta (ci si fa persino la doccia a momenti...).
La controparte, il..."buono", possiamo dire, è un tal Amuro Rey, ribattezzato con un occidentale Peter Rey. E' un borghesotto con ideali pacifisti inespressi, cui è affidato il comando del Gundam . Assume il comando per...diciamo "fortuna", in seguito ad un'improvvisata visita al padre (scienziato sviluppatore del progetto Gundam) sul posto di lavoro, proprio durante un attacco, in quanto si presume (meriti genetici?) che in quanto figlio di suo padre, lo sappia guidare. E quì mi ritorna in mente Luke Skywalker che deve guidare un x-wing per la prima volta e fa lo "sborone", raccontando che lui su Tatooin, con il Landspeeder dava la caccia a delle tampegane spaziali di due metri (contento lui...) e simultaneamentemi viene in mente Shinji Ikari che viene messo alla guida del prototipo, Eva-01, proprio mentre va a trovare il padre...i giapponesi non conoscono vergogna! Si copiano tra loro!
E le similitudini non finiscono qui, basti pensare alla già citata navetta di "Odissea nello spazio".
In ogni caso bisogna dire che i giapponesi, quando copiano, lo fanno sempre da ciò che è collaudato, guadagnando punti con trovate non necessariamente nuove ma valide.

I protagonisti: Uno, Nessuno, Centomila

"...sono Peter Rey, comandante del robot...", era detto nella storica sigla italiana dell'anime, quasi a lasciare intendere che Peter fosse il protagonista. Ma non è proprio così, perchè il protagonista se proprio lo vogliamo indicare, non esiste, in quanto questa è una opera corale (ed anche quì un richiamo a Star Wars, che ha inaugurato il genere "Space Opera").
I personaggi principali sono molteplici e da entrambe le parti, anche se si sente sncora il forte richiamo di non approfondire più di tanto i profili dei "cattivi", se non per quanto riguarda i "capi". A onor del vero, bisogna anche dire che vi sono alcuni "comprimari" di Zion, che hanno la loro bella caratterizzazione, anche se troppo da "barbari guerrafondai", un po' alla Klingon.
Così conosciamo un indeciso ed inesperto Capitano Noah Bright, che si trova a dover gestire una intera nave spaziale unica nel suo genere e con a bordo tre gundam prototipi (avete mai guidato la Ferrari nuova di qualcuno? Penso sia la stessa sensazione...). Poi ci sono gli altri piloti del Guncannon e del Guntank, ripettivamente Kai Shiden, Hayato Kobayashi e Ryu Jose, che definire "pivelli" è far loro un complimento, infatti uno di loro morirà in maniera eroica, ma alquanto poco gloriosa.
Esiste anche una compagine comica, data da un gruppetto di bambini orfani ed una mascotte robotica a forma di palla, che hanno la funzione di stemperare con ironia le scene drammatiche.
Ognuno dei personaggi ha una sua determinata funzione, anche nel non averne una, come i suddetti bambini. E' questo che convince, conquista e attrae in Gundam: nessuno, come nella vita, è costantemente protagonista della situazione, ma può costantemente ambire ad esserlo, indifferentemente che egli sia "buono" o "cattivo", esperto o inesperto, uomo o donna, adulto o bambino, uomo o macchina.

Descrizione tecnica: Uno non basta, facciamoci in tre

A complicare la vita nelle battaglie dello U.C. 0078 (Universal Centuri 0078, ovvero la nuova datazione terrestre), ci mancava che venisse in mente a qualcuno di rendere i Mobil Suit Gundam modulari. In che senso? Mo' vediamo: l'RX-78, il Guncannon ed il Guntank sono composti da tre moduli (i primi due mobil suite sono antropomorfi, mentre il Guntank è l'incrocio tra un busto umanoide ed un tank).
I tre moduli sono: per tutti i mobil suit un torso, un Core Fighter ed una sezione inferiore. Gambe per Gundam e Guncannon e cingoli per Guntank. La costante tra questi moduli è il Core Fighter. Si tratta di un jet monoposto, che che ha ancora la velleità dell' "aggancio volante" tipo Brian Condor del Grande Mazinga, ma usata mooolto raramente e con serie difficoltà (esistono puntate in cui si esercitano nell'aggancio, fallendo miseramente). Alla fine, assume più una funzione di sistema di salvataggio. In genere comunque, è più frequente che vengano usati i mobil suit, per ovvi motivi di praticità, già assemblati, lanciati dalla nave madre, la "Base Bianca", a forma vagamente di sfinge, con degli appositi hangar nelle "zampe" anteriori.

RX-78: Nascita e morte di un'anime

Per concludere questa, credetemi, breve carrellata sull'universo Gundam (ci sarebbe molto, forse troppo da dire a riguardo, e solo per questa serie!), volevo ricordare un triste evento. Innanzitutto che, in barba al proverbiale "nessuno è profeta in patria", la serie Gundam, non solo è stata graditissima in Giappone sin dal suo primo capitolo (non esistono solo Gundam e Gundam Wing) ma è stata elevata a "patrimonio nazionale", e non solo per modo di dire. Il fatto "triste", sta' appunto in ciò: dovete sapere che, proprio per la leggerezza con cui gli italiani consideravano i cartoni animati negli anni '70-'80 (erano spettacoli per bambini, nulla più), la serie Gundam venne trasmessa senza il pagamento regolare dei diritti, causandone il ritiro e una sorta di "condanna morale": la serie non sarebbe mai più stata diffusa in Italia. E quando i Giapponesi dicono mai, è mai. Infatti, l'unica delle numerose serie del bianco robottone trasmessa da quella volta è stata la "Wing" (di certo non una delle migliori), e i suoi OAV noti come Endless Waltz (Il valzer senza fine). Di recente, comunque, un manga sul mitico "mobil suite bianco" è stato pubblicato in Italia dalla Planet Manga. Narra le vicende del conflitto in cui compare l'RX-78 per la prima volta. Io personalmente non ho ancora avuto l'onore di leggerlo, ma molte recensioni lo giudicano come estremamente fedele l'anime, che per noi degli anni '70 rimarrà sempre come "l'originale", senza possibilità di seguiti adeguati a surclassarlo.
E allora: Dynamic Italia ci pensi tu?