Speciale Ken il Guerriero

Uno Special dedicato al discendente della sacra scuola di Hokuto

Speciale Ken il Guerriero
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  • Anime
  • Hokuto No Ken

    "Tu sei già morto, ti restano 7 secondi di vita". Quante volte abbiamo sentito questa frase? E quante l'abbiamo detta noi, magari giocando da bambini (anche se c'è qualcuno che continua a farlo pur essendo grandicello he he )? Hokuto no Ken, in Italia Ken il Guerriero, è una pietra miliare della storia dei manga (e degli anime) e nonostante gli anni rimane sempre un mito, sia per i fan più datati che per le nuove generazioni. Complice anche la ripetuta trasmissione sulle reti locali, Kenshiro è uno dei personaggi più amati nel nostro paese e praticamente nessuno è rimasto insensibile al carisma dei protagonisti della serie e alla genialità che vi sta dietro, in primis l'idea di far esplodere la gente con la stimolazione dei punti di pressione. Per non parlare poi di alcune frasi epiche destinate a tramandarsi nella storia...

    Il 2004 è stato l'anno della rinascita di Ken. Il ritorno di Hokuto arriva infatti su un doppio fronte: da un lato Panini inizia la pubblicazione di Soten no Ken, prequel del manga originale e a cura degli stessi autori. Dall'altro Shin Vision porta in Italia Shin Hokuto no Ken, una trilogia animata molto recente con protagonista il nostro eroe preferito. E' tempo quindi di fare una summa del mondo creato da Buron Son e Tetsuo Hara...

    La Storia

    In un mondo distrutto da una catastrofe atomica, l’uomo è costretto a lottare per la sopravvivenza e le razzie da parte di banditi sono all’ordine del giorno. In questa confusione brilla un’unica speranza: Kenshiro. Adottato in giovane età da Ryuken, maestro di Hokuto, è stato allenato alle arti marziali insieme ad altri ragazzi, ma solamente lui si è dimostrato il adatto a divenire il successore di Hokuto.
    La tecnica segreta della scuola di Hokuto consiste nel conoscere e colpire i punti di pressione del corpo umano per provocare effetti distruttivi di vario genere; con un solo dito Ken è in grado di far esplodere il torace o la testa dei propri avversari in pochissimi secondi, oppure paralizzarli per sempre, cosa che a quei tempi fece molto scalpore (eravamo abituati a Goldrake e Mazinga :) ).
    Ma Ken non è il solo a conoscere queste tecniche, infatti tra i bambini adottati da Ryuken vi erano anche altri tre ragazzi: Jagger, Toki e il suo fratello maggiore, Raoul. Quest’ultimo divenuto geloso di Ken è deciso a conquistare il mondo e sconfiggere il successore di Hokuto con qualsiasi mezzo, divenendo così la nemesi perfetta per Ken.
    Ma l’unico intento di quest’ultimo è di salvare la donna amata, Julia, dalle grinfie di Shin, uno dei più potenti rappresentanti della scuola di Nanto. Ed è lo stesso Shin ad aver procurato a Ken le cicatrici sul petto con la forma della costellazione del grande carro, simbolo della scuola di Hokuto, che lo accompagneranno in tutte le sue avventure.
    Come è facile immaginare Ken non riuscirà subito a raggiungere Julia, ma dovrà scontrarsi con innumerevoli avversari accompagnato solo da Burt e Lynn, due bambini che lo aiuteranno nel suo lungo viaggio mentre nuovi e vecchi nemici compariranno lungo la strada.
    La seconda serie, molto più corta della prima, vede il successore di Hokuto aiutare Burt e Lynn (ormai grandi e a capo di un esercito) contro l’Imperatore protetto dai generali della Scuola Imperiale di Cento. L’erede di Hokuto riesce a sconfiggere tutti, ma uno di loro fugge portando con se Lynn verso l’isola dei Demon i (Terra degli Ashura), dove Ken troverà il suo ultimo e più potente nemico mentre lentamente scoprirà (e scopriremo) sempre più sull’oscuro passato del nostro eroe e sulla Sacra Scuola di Hokuto.

    Manga

    Il manga di Hokuto no Ken è da molti considerato la "vera" espressione della storia di Buronson e Tetsuo Hara e anche l'unica da mitizzare. Nonostante personalmente ritenga che l'anime sia veramente valido ugualmente, c'è del vero in questa convinzione: ogni vero appassionato dovrebbe avere nella sua collezione i 27 volumetti (rifacendomi all'ultima edizione Star Comics) di questo meraviglioso fumetto. Il tratto deciso e dettagliato è inconfondibile e la storia si articolava senza punti morti risultando sempre coinvolgente. Ken è il classico duro, anzi è l'antonomasia di quel tipo di personaggio. Tipo di poche parole, forse non è neppure il più amato della saga dato che alcuni suoi compagni/nemici come Rei o Raul sono anche più apprezzati. Ma tutti sono contraddistinti dallo stesso denominatore comune: un carisma senza pari, che spesso viene fuori in azioni dal sapore epico o in discorsi che lasciano il segno. Uno dei pregi di Hokuto no Ken è infatti proprio la caratterizzazione dei personaggi che con un design unico e poche battute riescono a conquistare il cuore del lettore. Alcuni dicono che non si può dire di essere veri appassionati se non si sa citare a braccio almeno qualche battuta tratta da HnK: come dar loro torto?
    Ma in questo manga c'è ben altro oltre a personaggi con la "P" maiuscola. C'è anche una trama articolata e ricca di colpi di scena (anche se forse hanno esagerato con le parentele...) e plot carico di drammaticità e sentimenti.
    Ma forse la cosa più bella di Ken è proprio la particolarità delle scuole di arti marziali cui appartengono i personaggi. Hokuto, con la sua capacità di stimolare i centri nervosi e ottenere i più disparati effetti, oppure Nanto che permette di tagliare qualsiasi cosa come fosse burro e con un'eleganza senza pari. Impossibile non restarne quantomeno affascinati.

    Anime

    Nel 1988, sulla scia del grande successo del manga, arrivò sui teleschermi di quasi tutto il mondo la serie animata di Ken il Guerriero. Prodotta dalla Toei Doga era composta da due serie distinte: la prima, della durata di 109 episodi, riprendeva i primi 15 volumi del manga mentre la seconda, di soli 43 episodi, si basa sugli ultimi eventi della saga di Hokuto.
    Entrambe le serie sono molto fedeli all’opera di Testuo Hara e Yoshiyuki Okamura (conosciuto con lo pseudonimo di Buronson), discostandosi pochissimo dalla trama.
    La prima serie di Ken il Guerriero segnò sicuramente il successo di questo personaggio in Italia, le animazioni erano ottimamente realizzate per quegli anni e l’atmosfera molto cruda e violenta (una novità) aiutò l’ascesa del maestro di Hokuto. I combattimenti contro i nemici principali sono veramente ben realizzati, ma quando Ken combatte contro antagonisti secondari le scene tendono a divenire sempre più scontate e ripetitive, con il successore di Hokuto che massacra una trentina di persone con un movimento unico del braccio. La seconda serie è sicuramente più curata: le animazioni e il character design sono di molto migliorati e i combattimenti sono ancora più spettacolari, ma non vi sono ulteriori differenze anche perchè non passarono molti anni tra le due serie. Ken nei movimenti (e nell’aspetto, almeno inizialmente dato che poi assomiglia di più a Silvester Stallone...) ricorda molto Bruce Lee e perfino il doppiatore giapponese Akira Kamiya si è ispirato a quest’ultimo per fare il tipico verso che accompagna ogni pugno dell’Erede di Hokuto e che è diventato leggenda anche da noi: infatti Alessio Cigliano, colui che ha dato la voce italiana a Ken, ha preferito mantenere la versione originale (per nostra fortuna).
    Altro enorme pregio di quest’opera è la cura minuziosa verso tutti i personaggi, la trama e le ambientazioni. Oltre alla Scuola di Hokuto e ai suoi discepoli Tetsuo Hara ha dato vita ad altre scuole ognuna con il suo stile, con le sue caratteristiche e i suoi rappresentanti: come dimenticare la Scuola di Nanto con Rei, Shin, Yuda, Shu o Saouzer, oppure la Scuola di Hokuto Gemmi con Ork e Hiyo. Tutti diversi tra loro, ma accomunati da uno stesso tormento interiore che unisce tutte le figure create dalla mente di Hara.
    Persino le sigle iniziali hanno avuto molto successo:”Ken il Guerriero” (Macchiarella e Maioli) cantata da Spectra e “Tough Boy” (versione originale) vengono ancora oggi, a distanza di molti anni, cantate in continuazione dai fan delle serie come se fossero passati solamente pochi anni.
    La serie animata di Ken il Guerriero è stata una delle più amate da tutti i ragazzi (ormai più che ventenni), e ancora oggi, grazie ad alcune emittenti private che la trasmettono, anche altri ragazzi stanno ammirando la brillante costellazione dell’Orsa Maggiore mentre provano a farsi saltare la testa degli amici colpendoli nei punti di pressione.

    Soten no Ken

    Una delle ultime produzioni giunte in Italia è proprio Soten No Ken, meglio conosciuto come “Ken il guerriero: le origini del mito” edita dalla Planet Manga. Tuttavia non si tratta di un seguito delle famigerate avventure di Hokuto No Ken, bensì di un prequel.
    La storia difatti è ambientata in una Cina di inizio secolo scorso ed è quindi lontana da quella cupa atmosfera post-nucleare che aveva caratterizzato le avventure dell’uomo dalle 7 stelle. Il protagonista è quindi un nuovo Ken, sempre erede della sacra scuola di Hokuto, conosciuto dai suoi amici come Kenshiro Kasumi, ma antenato di Ken e con un’aria insolitamente diversa con capelli lunghi e mossi e uno sguardo da bullo. Ma cosa c’è dietro al nuovo Kenshiro che vive beatamente in Giappone svolgendo un semplice lavoro di professore in un’università femminile, nascondendo la sua forza dietro un paio di occhiali e un atteggiamento decisamente pacato ed imbarazzato ? A questo mistero verrà risposto subito nei primi numeri: Kenshiro viene dalla Cina, più precisamente da Shangai dove era conosciuto come il famoso quanto temuto “Re dell’Inferno” a causa della sua disumana forza e dal fatto che in breve tempo aveva fatto collassare la squadra del Fiore Rosso, una cosca mafiosa che regolava il traffico di sostanze stupefacenti nella stessa Shangai, a favore del ChinPan, altra cosca mafiosa ma retta da grandi ideali di amicizia e nobiltà morale.
    La storia viene introdotta dall’arrivo in Giappone di un vecchio membro del ChinPan che dà una brutta notizia al “nuovo” guerriero di Hokuto: i suoi amici sono stati sterminati dal Fiore Rosso e quindi il Re dell’inferno tornerà ad esistere in cerca di vendetta.
    La storia si presenta quindi in questo modo e presenta parecchie differenze dal più famoso sequel e solo il tempo ci potrà dire se sono migliori o peggiori. Per ora, anche a causa dell’edizione sottiletta con cui è stato pubblicato, mi sento di poter dire che non è proprio il top degli acquisti, ma è, come al solito, sicuramente apprezzabile da parte dei fan della saga degli uomini dalle 7 stelle.
    Cosa che subito colpirà è la differenza tra i due Kenshiro, quest’ultimo difatti apparirà decisamente diverso, molto più emotivo e non mancherà mai di versare qualche lacrima per i compagni defunti. Ma una cosa a favore della nuova serie è sicuramente l’incontro-scontro tra ben 3 eredi della divina scuola che non manca di deliziare gli occhi del lettore con le straordinarie tecniche di quest’ultima. Però veniamo al dunque: la storia nei primi numeri fatica ad ingranare e francamente è abbastanza lontana dalla quella tanto bella quanto drammatica che aveva caratterizzato le vicende del Ken post-nucleare; infatti la storia essendo ambientata in un ambiente diverso spesso prova a commuovere il lettore con le vicende che accadono al protagonista, ma che spesso risultano abbastanza prive di mordente o troppo melense. Stupisce sicuramente il fatto di vedere il nostro Kenshiro spesso con delle sigarette in bocca, ma come spiegato meglio con lo svilupparsi del manga si tratta di incensi funebri che il protagonista dedica ai suoi avversari e che usa nelle sue tecniche.
    Alla regia ovviamente troviamo il duo Buronson&Hara che si dividono i compiti di sceneggiatura e disegno: Hara svolge le sue mansioni di disegno come al solito, difatti non ci sono stati grossi cambi di stile con le “classiche” mani sproporzionate per mettere meglio in evidenza le tecniche divine, mentre Buronson almeno dopo l’inizio sembra faticare ad ingranare con la storia, infatti per ora mancano quei grandi antagonisti che ci erano tanto piaciuti in precedenza. Nemmeno i nuovi eredi della scuola sembrano reggere il confronto con i vari Raul, Kaioh, Shin, Sauzer e di conseguenza sembra mancare quel qualcosa che rendeva Hokuto no Ken il grande manga che tutti conoscono. In conclusione non è un titolo da bocciare completamente , ma per rendere sicuramente più gradevole la lettura l’ideale sarebbe non pensare al famoso sequel... e a volte è difficile! :)

    Merchandise

    L’incredibile successo della serie ha portato varie case di produzione giapponese (soprattutto la Kayodo) a creare ed esportare delle vere e proprie opere d’arte su Kenshiro. In molti casi infatti, definirle semplicemente delle action figures non fa che sminuirle.
    I prezzi non sono per nulla proibitivi e l’ultima serie edita dalla Kayodo: “Fist Of The North Star”, sta continuando a sfornare sempre nuovi modellini con una cura quasi maniacale per i particolari che faranno la gioia d'ogni amante di Kenshiro e delle Action Figures.

    Un successo molto grande lo ebbe anche il gioco di carte ispirato a Kenshiro: edito dall’Alchemia (ora Alkazar) questo gioco di carte inventato da Alessio Meda sfruttava i fotogrammi della serie per dare vita a dei veri scontri.
    Lo scopo del gioco è quello di creare un proprio “esercito” imperniato su una sola Scuola, con uno o più maestri, in modo da riuscire a conquistare i luoghi dell’avversario. Ci sono carte per gli equipaggiamenti, per le tecniche e per gli eventi. Purtroppo visto il budget molto limitato, col tempo cominciarono ad apparire contraddizioni tra varie carte o vari problemi di comprensione delle regole. Forse per questo motivo (o per concorrenti come la Wizards Of The Coast) il gioco rimase semplicemente una meteora destinata a sparire dopo poco tempo.

    Per chi ancora non lo sapesse, dedicato a Ken esiste anche un film con attori in carne e ossa. Non spenderò molte parole su questa pellicola immonda, vi basti sapere che Kenshiro ha dei wurster al posto delle cicatrici sul petto e che in comune con la storia reale c'è veramente pochissimo. Qualcuno dirà che almeno ci sarà un po' di azione e che la fantastica tecnica di hokuto deve esserci. Certo, peccato che più che pugni ken tira pacche sulle spalle in una maniera orrida. Insomma, aggiungo solo che Shin uccide il suo maestro a colpi di pistola per farvi capire che se amate Ken il vostro obiettivo primario dev'essere stare alla larga da questo "film".

    Videogiochi

    Ben altro discorso si può fare in termini videoludici. Per Sega Mega Drive ricordo un picchiaduro a scorrimento tutto sommato carino ma che di certo non è il massimo. Per SNES invece sono usciti una serie di picchiaduro 1vs1 che fanno a gara per decidere quale sia il meno giocabile o il più limitato. Per vedere qualcosa che davvero ricordi l'amato anime o manga bisogna possedere una bella Playstation, sul cui gioco vale la pena spendere qualche parola in più. Il videogame in questione infatti è totalmente in 3D e vanta una folta schiera di personaggi. Nella modalità principale si potrà usare solo Ken (ma a scelta anche Toki e Rei in talune occasioni) e ripercorre tutta la prima serie seguendo pedissequamente il manga. Ma del resto la cura riposta la si notava fin dalla sigla iniziale: uguale a quella dell'anime ma realizzata in 3D. Certo essendo passati alcuni anni la grafica poligonale non è certo granchè se confrontata ai prodotti odierni, ma quello che conta è il divertimento: infatti la sensazione di "fare molto male" c'è tutta, Ken si muove velocemente e i nemici salteranno in aria esattamente come nel cartone animato. Inoltre in alcuni momenti premendo sequenze particolari di tasti si otterranno delle mosse speciali con una buona dose di sangue in allegato! Aggiungo che terminando il gioco si sbloccano praticamente tutti i personaggi della prima serie e si può giocare anche con un amico uno contro uno. Insomma è davvero un gioiellino che bisogna possedere.
    Sempre in tema di videogiochi cito a onor di cronaca l'ultimo prodotto targato Sega Ages, che altro non è che un picchiaduro 1vs1 dedicato proprio a Ken e disponibile per Playstation 2 (ultima riga di immagini in fondo). Essendo un prodotto appena uscito non sappiamo ancora dare giudizi sulla sua effettiva qualità. Tuttavia alcune indiscrezioni pare suggeriscano che si tratti di un gioco dal dubbio valore.
    Infine se andate in sala giochi non potete non aver provato il mitico punch-game di Hokuto no Ken: un gioco spassosissimo in cui bisogna colpire a pugni dei dischi di gomma al momento giusto per battere gli avversari. Una perla.

    Ken il Guerriero - La Trilogia

    Come già accennato nella prefazione, oltre a Soten no Ken, quest'anno un'altra incarnazione del mitico successore della scuola di Hokuto è arrivata nel bel paese: Shin Hokuto no Ken. Questa serie di 3 OAV di casa Shin Vision altro non è che la trasposizione animata - con qualche adattamento - del romanzo edito da Star Comics qualche anno fa, più o meno contemporaneamente alla conclusione della serie manga regolare. Inutile sottolineare quanto tutti i fan abbiano atteso con grandi aspettative questo momento: finalmente Kenshiro è tornato!

    Regular Edition VS Collector's Edition

    Proprio per venire incontro al grande seguito che la saga di Buronson e Tetsuo Hara ha in Italia, Shin Vision propone due versioni di questi OAV: una "regular" e una "collector's" con contenuti aggiuntivi, a soli 5€ di differenza. Cerchiamo di vedere in cosa si differenziano.
    Tanto per cominciare i menu del DVD hanno uno stile diverso, anche se comunque piacevole. Particolarmente apprezzata la scelta di inserire durante i "cambi pagina" frasi ad effetto del protagonista, così come il mitico "UATATATATATA" quando si inizia la visione :)
    A parte questo particolare comunque la vera distinzione tra le due edizioni la fa il comparto audio: mentre nella regular si può disporre al massimo di un Dolby Sorround 2.0 (ita e jap), nella versione deluxe è disponibile anche il Dolby Digital EX, il DTS ES 96/24 e l'audio originale giapponese è in Dolby Digital 5.1. Ecco che quindi l'appellativo "Collector's" trova sua giustificazione: di sicuro per questa differenza di prezzo, a patto di avere un impianto adeguato all'usufrutto di queste tecnologie, vale la pena prendere quest'ultima edizione.
    In comune invece (oltre agli extra comprendenti trailer, promo, anticipazioni e un booklet a colori sulla storia di Ken e su questa trilogia), c'è la qualità video davvero notevole, sia per quanto riguarda la resa su DVD, che per quanto concerne le animazioni e i disegni. Davvero tutto di ottima fattura, soprattutto i combattimenti (com'era presagibile). Ma anche il doppiaggio non è da meno. Per sostituire la mitica voce di Ken della serie TV (che a forza di repliche su Italia 7 è impossibile dimenticare) Shin Vision ha scomodato nientemeno che Massimo De Ambrosis, con risultati ottimi. Inoltre è stata mantenuta la tradizione di utilizzare l'originale giapponese durante l'altrettanto mitico "UATATATATATA".

    Realizzazione

    Parlando invece dell'anime in se, devo ammettere di essere rimasto un pochino deluso. Tralasciando il fatto che il character design di Ken è un po' lontano da quello originale, il difetto principale di questo singolo episodio è che la trama (che parla di una città dominata da una figura dai divini poteri) è un po' fiacca. Di fatto uno dei punti forza della serie TV di Hokuto no Ken era che in soli 20 minuti di cose ne succedevano molte, e Ken aveva diverse occasioni per menare le mani. Invece in questo "La Città Stregata", al di là del fatto che la trama di base è un po' debole, tra la parte iniziale in cui viene "ripresentato" Ken e quella dello scontro finale, non c'è un gran ritmo.
    Ad ogni modo non voglio essere eccessivamente critico, da un lato perchè è solo il primo episodio e nei prossimi dovrebbero esserci cose decisamente più interessanti, e dall'altro perchè non c'è niente da fare, Ken è Ken: vedere in azione la Sacra Scuola di Hokuto è impagabile, così come poter gustare finalmente delle esplosioni (dei corpi, e di cosa altrimenti? :) ) realizzate con grande dettaglio e suprattutto con plasma in abbondanza!

    Ken Il Guerriero Il giudizio globale su questa serie deve essere rimandato a quando avremo modo di visionare il terzo episodio. Tuttavia per quanto concerne questo primo DVD, il giudizio finale è il sunto di quanto già espresso durante la recensione. Dal punto di vista dell'edizione non possiamo che applaudire. Ancora applausi anche per la realizzazione tecnica dell'anime. Dal punto di vista narrativo invece resta un po' di amaro in bocca.