Speciale Makoto Shinkai e la realizzazione di Agartha

Makoto Shinkai, dal Japan Expo, ci svela i segreti del suo lavoro

Speciale Makoto Shinkai e la realizzazione di Agartha
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Venerdì pomeriggio, allo stand della Kaze del Japan Expo di Parigi -presso il quale si sono svolti la maggior parte degli eventi dedicati agli ospiti della sezione animazione e drama- abbiamo incontrato Makoto Shinkai, il regista di Hoshi o ou kodomo (Children who chase lost voices) o, come lo chiama colloquialmente lui, Agartha. Shinkai, lo ricordiamo, è l'artefice di piccoli capolavori dell'animazione giapponese degli anni 2000 come La voce delle stelle e 5 cm al secondo.
All'inizio della masterclass il regista ha spiegato che in Agartha troveremo molti riferimenti alla sua infanzia, e al suo paese natale, e alla fine dell'evento ha ribadito che questi temi nostalgici sono una caratteristica delle sue opere, perché fanno parte del suo passato. Guardano le sue opere è facile riconoscere alcuni elementi ricorrenti: il modo di realizzare i cieli (spesso troviamo visioni dell'alba e del tramonto), i paesaggi e la presenza dei treni. La predominanza di questi aspetti risale nei disegni dell'autore fin da quando aveva cinque anni e disegnava acquarelli, così come nei videogiochi realizzati presso la compagnia Falcon, in cui entrò nel 1994 e vi lavorò per cinque anni.

Mostrando acquarelli, filmati, e spezzoni del film, Shinkai ha mostrato come il percorso che faceva quando andava a scuola da piccolo è stato inserito in Agartha, e come questo l'abbia profondamente infuenzato, visto che usciva di casa la mattina all'alba, tornando a casa al tramonto. Altri elementi che hanno influito sul suo modo di lavorare sono il videogioco Dragon Quest (in una delle sue prime versoni anni '80, in cui il contrasto tra il blu e il verde del paesaggio del videogame è stato ripreso nel film) nonché la passione per le opere di Hayao Miyazaki, che ha influito sulla creazione dei suoi personaggi, molto simili a quelli creati dallo studio Ghibli.
Shinkai è poi passato a fare un breve excursus del suo periodo lavorativo, fino al suo debutto come professionista nel mondo dell'animazione. Dopo aver studiato letteratura, infatti, va a lavorare alla Falcon, presso cui realizza il videogame Ancient Ys Vanished - The final chapter, in cui si possono già notare l'inserimento di alcuni elementi caratteristici come i cieli al tramonto. Nel frattempo Shinkai mostra interesse per i video, realizzando due corti; il secondo di questi sarà un monocromo intitolato Their standing Points, a cui seguirà poco dopo La voce nelle stelle, che rappresenterà il suo debutto professionale.

Utilizzando i suoi film e il videogame di Dragon Quest, Shinkai ha mostrato come è cambiata la definizione nei suoi film, passando da La voce delle stelle (640 pixel), a 5 cm per secondo (1280) e Agharta (1920). Inoltre osservando alcuni screenshoot si può notare come ciascuna opera sia stata punto di ispirazione per la successiva, per quando riguarda le ambientazioni, mentre per il design dei personaggi Shinkai ha ammesso di essersi ispirato a quello dello studio Ghibli.
Partendo dagli storyboard, che fino ad Agharta ha sempre realizzato a mano, ha commentato il processo di costruzione del film, e spiegato alcuni processi dell'animazione, realizzata sempre interamente al computer, con programmi come Photoshop. L'animazione non consiste nel ricreare semplicemente l'immagine dello storyboard: questo lavoro molto preciso richiede revisioni e talvolta alcune modifiche per rendere al meglio il taglio della scena. Il tablet viene invece usato quando è necessario lavorare ai dettagli, come i riflessi e le sfumature. A questo punto si è passati al commento dell'animazione delle scene chiave, in cui vengono segnalati degli appunti per chi poi dovrà realizzare le immagini intermedie tra un movimento chiave e l'altro.
Shinkai ha infine rivelato che la sua squadra si compone di trenta elementi e che la canzone principale di Agharta proviene da uno spot che ha realizzato precedentemente in due versioni, per una ditta di costruzioni giapponese, la Taisei Kasetsu.
La masterclass si è conclusa con uno sneak peak sul suo prossimo film, ancora senza titolo, di cui ha chiesto di non rivelare informazioni. In questo film per la prima volta ha realizzato anche lo storyboard al computer. Nessuna informazione invece riguardante la trama, ma molto probabilmente anche quest'opera conterà i consueti temi nostalgici tipici della sua produzione.