Speciale Sloworld

Turismo lento e fumetto di qualità, insieme a Monza

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E' non a caso il tempio della velocità, il monumento alla sperimentazione e alla passione per le due ruote. Ma è anche un immenso parco recintato (una cinta che corre per oltre 14 chilometri), da esplorare con calma...molta calma. E per giunta pure uno dei simboli di Monza, centro della Brianza sempre più in odore di crescita turistica.
Parliamo dell'Autodromo Nazionale che di gran premi di Formula 1 ne ha visti più di ottanta, l'ultimo qualche settimana fa ha prodotto caparbi sorpassi a oltre 300 Km/h per la gioia del pubblico festante. Ma siamo sicuri che la sua unica vocazione sia quella di proseguire diritto, di non guardarsi indietro, di pigiare costantemente sull'acceleratore? Per qualcuno proprio no: la Fondazione Franco Fossati tanto per fare un esempio, la quale ha eroso spazi e locali nel weekend del 18-19 Settembre del circuito automobilistico per un evento il cui nome è di per sé un emblema della sua filosofia. Sloworld. Ovvero salone del Turismo lento e del Fumetto eccellente.
Vale a dire una due giorni di incontri, mostre, eventi per ricordare, se mai ce ne fosse bisogno, il piacere di sfogliare le pagine di un fumetto, dello scricchiolio che producono a contatto con la punta delle dita. Per invitare chi legge a soffermarsi sui dettagli, sulle minuzie a matita, sul sapiente sfumato. Solo così si può veramente gustare un albo a fumetti.

Slowcomics

Sloworld è anche Slowcomics, una fiera mercato con diverse case editrici e negozi specializzato, nonchè un certo numero di esposizioni come Quel Topolino di carta e fantasia, sugli ottant'anni di Topolino fumetto di cui parleremo prossimamente, Statue Diabolike con innumerevoli action figures del ladro di Astorina e Remembering Osamu Tezuka dalla Hazard Edizioni.
La manifestazione ha quindi ospitato il Premio Internazionale Luciano Bottaro, il Convegno "Quale fumetto per il futuro" e i festeggiamenti per Lupo Alberto numero 300.
Infine, su Topolino 2860 è apparsa la storia "Ciccio e il portento del vivere lento" di Augusto Macchetto e Andrea Freccero, a presentare la filosofia sottesa a Sloworld: quale miglior testimonial dello slow se non l'aiutante (?) di Nonna Papera?

Guide d'autore

La partnership con la Onlus Betania che normalmente si occupa (anche) di turismo desta in primis stupore. E anche quando a una convention fumettistica si inizia a discorrere di itinerari per cavalli e carrozze, di enogastronomia lombarda, di viaggi a passo lento (si veda il fenomeno Slowfoot).
Insistiamo: quale legame con il fumetto? Luigi Bona, giornalista e attuale Presidente della Fondazione Fossati, spiega con cautela l'insolita dicotomia. Esiste una diffusa letteratura fumettistica di guide turistiche redatte da grandi interpreti del fumetto internazionale. Una usanza che affonda le proprie radici nella gestazione del fumetto, secolo XIX, quando a un certo Topferr (vedi la pagina seguente) venne in mente di abbellire gli schizzi dei suoi viaggi con frizzanti didascalie.
Ma più specificamente è a partire dalla fine del Novecento che un certo numero d'autori pensa alle illustrazioni come un mezzo per raccontare la vita e le bellezze delle grandi metropoli europee. La Francia, come spesso accade, prende con grande serietà tale nuova tendenza e tra le guide di molte cittadine d'oltralpe fa stampare una guida di Venezia impreziosita da disegni di Hugo Pratt.
E se Sloworld è anche l'occasione per lanciare "Monza, che storia!" (a breve un approfondimento), prima guida a fumetti del capoluogo lombardo, anche altre città italiane si stanno attrezzando per seguire il trend. Immancabile Lucca, che nella persona di Angelo Nencetti, Presidente del Museo Italiano del Fumetto, proporrà l'anno prossimo (in tempo per la stagione turistica) una guida disegnata delle bellezze della città medioevale. La matita scelta è quella di Gino Gavioli, attempato disegnatore e cofondatore della Gamma Film (ne abbiamo parlato non molto tempo fa), forte degli oltre ottocento disegni collezionati nel corso di viaggi di piacere su e giù per il Vecchio Continente.
Le prime informazioni diramate da Nencetti raccontano di un progetto spesso, ben più ricco delle venti pagine su Monza. Gavioli narra con divertita ironia di Castruccio Castragatti, un lontano parenti del condottiero Castracane, nostro affabile cicerone alla scopetta di luoghi e personalità di Lucca, come ad esempio Giacomo Puccini.

La parola agli artisti

Cosa ne pensano delle iniziative di qui sopra le personalità di spicco del fumetto nostrano? Claudio Villa, copertinista di Tex, prova sin da subito a mettere in relazione velocità e lentezza: anche i piloti di Formula 1 fanno un giro della pista a piedi per prendere confidenza con curve e asfalto prima di una corsa importante. Le due cose, viene da pensare, non sarebbero in contraddizione: andare piano è propedeutico a comprendere meglio l'andare veloci. Come coniugare tale impostazioni teoriche con il disegnare il ranger bonelliano? "Ogni tavola parte sempre da un foglio bianco", ogni vignetta è realizzata a mano, per così dire "a misura d'uomo": riempire il cartaceo supporto piano piano consente di instaurare un contatto con il lettore, quasi una sfida a distinguere in ogni tratto lo sforzo dell'artista. Disegnare Tex Willer poi invita ad esplorare, contemplare un mondo di fantasia, così lontano nel tempo, così autoreferenziale, così distante dal caos giornaliero.
Don Antonio Tarzia dall'alto dei suoi venticinque anni alla direzione de Il Giornalino (ora è in capo al mensile Jesus) ammette di aver sempre cercato giustificazioni teologiche per affermare come la vita vada gustata lentamente, ma poi si scioglie come il più tenero dei bambini a ricordare i molti anni in cui si è occupato di fumetti. Loda il lavoro di Sergio Toppi, il suo stile minuzioso ma anche la grande velocità nel disegnare affinatasi in tanti anni d'esperienza. Racconta tutta una serie di aneddoti di vita vissuta di grande fascino, di come grazie alla passione per il fumetto di qualità abbia girato il mondo. E conclude che rallentare è la sfida più grande: viaggiare il necessario punto di partenza. É mai possibile che uomini d'affari di gradi e qualifiche differenti conoscano le città solo dagli aeroporti? S'incontrano in microloculi allestiti negli scali aeroportuali, stringono mani, firmano contratti e risalgono sugli aerei. C'è indubbiamente qualcosa che non quadra: la globalizzazione incita la consumazione rapida della propria esistenza, che invece andrebbe gustata secondo ritmi e modi fisiologici e naturali. E la mente a questo punto non può che correre alla pagina del Vangelo di Luca altrimenti nota come i discepoli di Emmaus.

A pagina 2 resoconto della mostra "Matite nella valigia Da Topffer allo slow turism disegnato".

Matite nella valigia

Alle tre del mattino me la svignai da Karlsbad temendo che altrimenti non mi avrebbero lasciato partire. Portando con me soltanto un portamantello ed una valigia mi buttai, solo, in una carrozza postale e giunsi a Zwoda alle sette e mezzo in un mattino nebbioso, ma bello e calmo. Le nubi più in alto erano come strisce lanose, quelle più in basso erano dense.

Se il tedesco Goethe è il padre nobile della letteratura da viaggio con Viaggio in Italia (di cui poco sopra si è proposto l'incipit), il ginevrino Rodolphe Topffer né è il corrispettivo a disegni e forse qualcosa di più. Secondo molti a lui si deve il medium fumetto, a lui si devono le prime vignette satiriche (passate sotto il nome di "histories").
Fatto sta che se la Fondazione Fossati desiderava mostrare la profonda filosofia dietro una manifestazione come Sloworld non poteva trovare musa più indicata, agganciando una tradizione che va "da Topffer allo slow turism disegnato". Sulla linea del tempo fanno duecento e rotti anni.
Non molti pannelli esplorativi per una mostra più complementare che altro, ma certamente una rassegna di pregio culturale e di ampia documentazione con molti disegni originali di artisti passati e contemporanei.
"Viaggiare raccontando per immagini - recita la didascalia introduttiva - vuol dire muoversi soffermandosi sul paesaggio, come fa Topffer, osservare le persone riportandone atteggiamenti e parole, come per Longhi e Vivès, spostarsi su sentieri poco battuti o inesplorati, come nelle storie di Hugo Pratt".
Topffer propone schizzi e bozzetti dal sapore naturalistico mischiati a storielle (noi diremmo strip) su usi e costumi di questi strambi europei: i suoi "voyages en zig-zag" rappresentano il suo miglior contributo alle fondamenta del fumetto, che si sistematizzerà solo cinquant'anni più tardi, ma non negherà mai uno sguardo autentico sul mondo che ci circonda.
Subito a destra un pannello compone inserti degli albi di Hugo Pratt, dal classico Corto Maltese a vignette de Il ragazzo rapito, tratto dal romanzo di Stevenson: se il suo gentiluomo di fortuna è la chiara personificazione del carattere perennemente in movimento di Pratt, anche le altre sue opere non hanno mai disdegnato un pezzettino di memorie raccolte dal maestro veneziano nei suoi molti viaggi.
Ma è comunque in Italia che bisogna ricercare la paternità delle guide a fumetti, capaci di "coniugare testo e immagini in modo più immediato". Sono stati i fratelli Domenico e Stefano Di Vitto ad iniziare a raccontare negli anni '80 le bellezze del loro Abruzzo in decine di pubblicazioni. Poi la modo si è trasferita più a Nord con l'Accademia Disney aperta ad ampie collaborazioni: vedi "Conosciamo la Lombardia" con Qui, Quo e Qua, e poi Paperino con i tre nipotini nella storia "Paperino e l'Anti-Antidoto del Trentino". Perchè tanto presenzialismo dei tre paperetti? La loro militanza tra le Giovani Marmotte ne è di sicuro il motivo scatenante.
Questo interesse è stato rilanciato negli ultimi anni dal settimanale "Topolino", per volere dell'attuale direttrice Valentina De Poli, piuttosto attenta alle attuali tendenze del fumetto mondiale, come ad esempio il graphic journalism, "una via di mezzo tra articolo di attualità - per usare le sue parole - corredato da immagini fotografiche e storia con balloon e personaggi, proposto per narrare fatti accaduti e, sopratutto, per raccontare i luoghi".
Dalla teoria alla pratica: la rubrica Papersera di tanto in tanto spedisce ai quattro angoli del mondo Paperino, Paperoga e Paperetta Yè Yè per raccontare mondi e culture distanti da noi. Ultimo quello sul Sud Africa, pubblicato a puntate in concomitanza con i Mondiali di calcio.

Sloworld Convegno dal titolo “Il turismo slow in Italia e il Fumetto come suo medium” è solo all'apparenza una discussione sull'aria fritta. In realtà mette in moto una sinergia che potrà solo approfondirsi negli anni a venire: si parte con guide a fumetti di città italiane e chissà dove si potrebbe arrivare, data anche la lunga tradizione di illustrazioni da viaggio, che affonda le proprie radici in un'epoca in cui di fumetto ancora non si parlava. Filosofia e coscienza slow sono state al centro della due giorni di Sloworld all'Autodromo di Monza, tempio della velocità per gran parte dell'anno, in quell'occasione rampa di lancio per nuove avventure fumettistiche.

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