A Locarno 62, si parla degli anime di prossima trasmissione sulla Rai

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Durante lo svolgimento del Festival Internazionale del Cinema di Locarno, arrivato alla 62° edizione, iniziato lo scorso 5 agosto e in conclusione questo sabato di ferragosto, sono stati intervistati Carlo Fraccero, direttore del nuovo canale digitale della tv di Stato, Rai4, e la Dynit, presente alla manifestazione, riguardo la messa in onda dal 24 settembre di due serie animate giapponesi che avranno sicuramente grande impatto tra il pubblico appassionato e che sanciscono il ritorno degli anime in un canale Rai. Ricordiamo che i due titoli saranno prossimamente pubblicati in dvd dalla stessa casa editrice bolognese.

Riportiamo l' articolo con l' intervista dal sito 35mm:

Le 'anime' giapponesi tornano sulla Rai. Due serie innovative, "Gurren Lagann" e "Code Glasse: Lelouche of the ribellion", declinazioni del genere ‘mecha' saranno in onda, in seconda serata, sul canale presente nella piattaforma digitale terrestre Rai 4. Le due serie, formate da 50 episodi di 25 minuti, costituiranno un evento di grande impatto nel mondo della televisione. Lo promettono Carlo Freccero, direttore del canale digitale, e la Dynit, rappresentata dal direttore esecutivo della società di produzione, Carlo Cavazzoni, in occasione della presentazione, avvenuta al Festival Internazionale del Film di Locarno. "Quando i blog di fan delle anime giapponesi hanno scoperto che la Rai avrebbe trasmesso due serie televisive in versione fedele all'originale, i commenti rivelavano incredulità - spiega Freccero. Soprattutto perchè la Rai è considerata una rete ‘vecchia'. E invece la realtà è che a partire dal 24 settembre sul canale del digitale terrestre Rai4, il giovedì, andranno in onda gli episodi di due serie di animazione giapponese di grande impatto sul pubblico. Certo, si tratta un pubblico aggiornato, che viaggia su internet, gira filmati con i cellulari, e interagisce con You Tube. Un pubblico, insomma, che riconosce il consumo dei media come primario".

Le due serie, dedicate ad adolescenti-adulti, rappresentano l'evoluzione del genere ‘mecha'. Sin dall'approdo, negli anni settanta, nella televisione italiana, i cartoni giapponesi appartenenti al ‘mecha', si sono imposto nell'immaginario collettivo; su tutti, gli storici e indimenticabili "Ufo Robot" e "Mazinga Z", del maestro Go Nagai. Oggi, il genere ritorna innovato e declinato in nuove avventure di robot, inserite in un contesto fantascientifico, ma non troppo lontano dalla realtà.
"I ‘mecha' rappresentano, in questo presente in cui la piattezza della vita è imperante, la possibilità di un'avventura - continua Freccero, e saranno mandate in onda in una versione fedele all'originale, vale a dire senza alcuna censura. Sono le avventure di fanciulli e fanciulle, che tramite robot esprimono poteri eccezionali. E come in "24" e "Prison Break" i buoni, alla fine si rivelano molto cattivi, e i cattivi si scoprono buoni, a significare che il fascino della narrazione sta nell'azione esasperata. Credo che, oggi, a dover essere censurati, siano i reality e tutti i programmi che lasciano immaginare facili successi nel mondo dello spettacolo".