J-POP presenta la nuova serie manga di Toru Fujisawa, Kamen Teacher

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La casa editrice J-POP ha pubblicato un lungo focus on riguardante Kamen Teacher, il manga che uscirà prossimamente sotto il suo marchio. Il titolo è una nuova creatura di Toru Fujisawa, mangaka molto conosciuto ai lettori italiani per serie come Shonan Junai Gumi e G.T.O. - Great Teacher Onizuka. La tradizione cinematografica e televisiva giapponese che prende spunto dalle storie di bulli, brutti ceffi e "duri dal cuore puro" che cercano di ostacolare il diffondersi della criminalità, si perde nella notte dei tempi. Qui di seguito troverete un interessante articolo che ripercorre la storia del telefilm di genere "supereroistico" nipponico (tokusatsu), che ha ispirato un'opera come KAMEN TEACHER, nata dall'inconfondibile mano di Toru "G.T.O." Fujisawa. Il viaggio nel mondo dei telefilm giapponesi è più lungo e articolato di quanto ci si possa immaginare. Ricorderete tutti il termine tokusatsu, che in giapponese significa ‘effetti speciali’, e si riferisce a quelle produzioni televisive giapponesi degli anni ’70 (ma anche del decennio precedente e successivo) di genere fantascientifico, fantasy o horror, che hanno costituito la forma di intrattenimento più popolare in Giappone, ma che purtroppo fuori dall’Asia sono conosciuti solo da pochi appassionati del genere.

Ci sono diversi tipi di tokusatsu, che si articolano in kaiju, serie supereroistiche, e serie mecha (quelle di robot mastodontici comandati all'interno da un pilota umano), anche se ci sono state nel corso degli anni produzioni che sono il risultato di una combinazione di più di uno di questi sottogeneri. Ma andiamo con ordine, iniziando con il sottogenere del kaiju. Il termine kaiju in giapponese significa "strana bestia", significato poi allargato a "mostro", e si riferisce a quelle produzioni televisive create negli anni del dopoguerra in Giappone.

Il richiamo al disastro atomico di Hiroshima e Nagasaki è evidente, infatti i protagonisti di queste serie sono bestie spaventose, che sono il risultato di mutazioni genetiche dovute alle radiazioni nucleari. Possono essere animali o insetti, o perfino esseri mitologici, e spesso sono "soldati" al servizio di una forza del male superiore. Il kaiju più famoso è senza dubbio Godzilla, Gojira in
giapponese, prodotto nel 1954.

Il successo è stato tale che, oltre al film, per i decenni successivi sono stati prodotti anche serie televisive, videogiochi, fumetti e libri. Le apparizioni e il ruolo di Godzilla sono stati differenti nel corso degli anni, infatti in seguito all'apprezzamento sempre maggiore del pubblico, il ‘bestione' è anche apparso nel ruolo di eroe, anche se le ultime produzioni l'hanno voluto nel suo ruolo originale, cioè quello di mostro distruttivo. Altro famoso kaiju è Gamera (1965), una tartaruga gigante dotata di canini lunghissimi e affilatissimi; una serie fortunata che vede continuare la sua produzione fino al 2006. Per quanto riguarda la serie supereroistica, è necessario presentare senza esitazioni Kamen Rider, prodotto per la prima volta nel 1971 e nato dal genio di Shotaro Ishinomori, il creatore della mitica epopea di CYBORG 009 edita dalla nostra casa editrice, al quale Toru Fujisawa si ispira apertamente nella creazione di KAMEN TEACHER. Protagonista è un supereroe dalle sembianze d'insetto, nello specifico di cavalletta gigante, che, alla guida della sua motocicletta, insegue e combatte i cattivi. Sono state numerosissime le serie prodotte fino al 2010, con affinità e differenze tra i vari Kamen Rider. Alcuni tratti condivisi dai vari eroi trasformati in cavallette sono la loro abilità di cambiare forma e aumentare la propria forza, e il fatto che i loro poteri siano stati acquisiti a causa di alterazioni prodotte durante operazioni chirurgiche. Elemento essenziale dell'azione delle serie supereroistiche è l'henshin, termine giapponese che significa ‘trasformazione', e si riferisce al momento in cui l'uomo si trasforma e diventa un combattente armato.

Nel 1967 è stata mandata in onda un'altra serie del sottogenere supereroistico del tokusatsu, Ultraman. La trama è semplice, la Terra è sotto la continua minaccia di attacchi extraterrestri e di mostri giganti, ma nemmeno l'unica squadra di polizia, equipaggiata dallo Stato con armi e veicoli avanzati, riesce a difendere il pianeta. Ed è qui che entra in gioco uno dei membri più capaci della squadra, che azionando la ‘Beta Capsule' acquisisce il potere di trasformarsi in un supereroe conosciuto come Ultraman. Tanto è stato il successo di questa serie che sono stati prodotti anche numerosi sequel, come Return of Ultraman, Ultraman Ace, Ultraman Taro, Ultraman Leo... fino al 2004. Anche Megaloman, mandato in onda nel 1979, ha avuto un enorme successo, forse riconducibile all'aspetto non convenzionale del protagonista, con i suoi lunghi capelli bianchi e un nome piuttosto insolito e singolare. Anche qui il protagonista proviene da un altro pianeta, in questo caso dal Pianeta Rosetta, dal quale è fuggito a causa di un'invasione di un esercito del Male, e si rifugia sulla Terra, dove però si sta abbattendo la stessa minaccia. È questo il momento in cui il protagonista si trasforma in Megaloman e inizia la sua missione di salvare la Terra. Negli episodi successivi vedremo come gli amici della squadra di arti marziali nella quale si allena Megaloman, scoprono il suo segreto e si uniscono a lui per portare avanti la missione salvifica contro le forze del male. La serie ha elementi in comune con il genere della serie del Kyodai Hero, i cui eroi hanno la capacità di raggiungere altezze immense per combattere un kaiju, e con il genere delle serie Sentai, cioè una squadra di supereroi che combatte insieme il crimine. A proposito di
Sentai, non si può non parlare di Super Sentai. In giapponese, Super Sentai significa "super squadre" e si riferisce a quelle serie prodotte per la prima volta negli anni '70 in Giappone, che hanno per protagonisti una squadra di supereroi che combattono le forze del male.

Sono ricchissime di effetti speciali e le premesse di ogni serie di Super Sentai sono che un gruppo di cinque eroi (il numero può comunque variare), che hanno ottenuto poteri particolari, indossino tute colorate e, con mosse di arti marziali o armi tecnologicamente avanzate, combattano contro il mostro di turno. Ovviamente è una lotta che vede il bene vincere sempre sul male. La prima serie di Super Sentai è stata prodotta sempre da Shotaro Ishinomori nel 1975 e chiamata Himitsu Sentai Goranger, i cui protagonisti sono un gruppo di cinque supereroi che hanno costituito una squadra di difesa del pianeta contro le forze del male. Caratteristico delleserie Super Sentai è la capacità di questa squadra di supereroi, dopo aver sconfitto i kaiju convenzionali, di unirsi per trasformarsi in un unico grande robot, il mecha, per sconfiggere mostri mastodontici. Spesso questi mecha hanno sembianze umanoidi, ma può capitare che assumano la forma anche di animali o veicoli, e sono pilotati al loro interno da un essere
umano. Il primo mecha umanoide che appare nei manga giapponesi lo
vediamo nel 1956, adattato nel 1963 per quattro serie televisive.

Il robot gigante di Tetsujin 28-Go era però comandato a distanza da un ragazzino e non era quindi pilotato dall'interno. Il primo mecha comandato da un pilota posizionato all'interno di un abitacolo nel robot appare nel 1973, ed è il famoso Mazinger Z, in italiano conosciuto come Mazinga Z.

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