J-POP presenta ufficialmente il manga Golgo 13

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Dopo un primo focus on pubblicato qualche giorno fa, la casa editrice J-POP è lieta di presentare ufficialmente la selezione delle migliori storie della serie manga Golgo 13, il cui primo volume di tre che saranno raccolti un elegante box da collezione, è disponibile per l'acquisto presso il sito ufficiale dell'editore. L'antologia Golgo 13: Autor's selection che ci apprestiamo a pubblicare rappresenta una vera e propria chicca per tutti gli appassionati di manga, sia vintage che non.

Con un'edizione di lusso in 3 volumi in formato 12x17 da quasi 400 pagine ciascuno, muniti di sovraccoperta, e racchiusi in un box dalla grafica decisamente accattivante, quest'opera rappresenta lo sforzo fatto dall'intero staff J-POP per portare al pubblico italiano quello che possiamo considerare a tutti gli effetti come un pezzo fondamentale della storia del manga.

Come già accaduto per la nostra edizione di CYBORG 009, si potrà decidere se acquistare il box con già al suo interno i 3 volumi al prezzo di 22,50 euro, oppure attendere l'uscita scaglionata degli stessi a 7,50 euro cadauno.

Serializzato a partire dal 1969 e tuttora in corso di pubblicazione, Golgo 13 rappresenta il manga più longevo tra quelli attualmente in corso di pubblicazione sul mercato giapponese, nonché la terza serie per numero di volumetti, contando oltre 160 tankobon (i tipici volumetti che raccolgono capitoli di manga precedentemente serializzati su riviste), e secondo solo ai pur acclamati in patria Kochikame e Dokaben. Partorito dalla mente e dalla matita di Takao Saito, costituisce un vero e proprio cult del noir nipponico, un classico dell'immaginario pop del Sol Levante (frequenti le sue "apparizioni" in parodie e spot pubblicitari), nonché una delle espressioni più riuscite del così detto gekiga (letteralmente "immagini drammatiche").

Si tratta di un termine coniato dal mangaka Yoshihiro Tatsumi nel 1957 per indicare un genere di fumetto che si distingueva dal mainstream allora dominante incarnato da Osamu Tezuka (ciononostante, in seguito influenzato a sua volta dal gekiga) distaccandosene da una parte per l'accentuazione dei contenuti drammatici e, dall'altra, per il realismo grafico. Insieme a Tatsumi e ad altri autori quali Hiroshi Hirata, Mitsuteru Yokoyama o Sanpei Shirato, solo per citarne alcuni, Saito ha contribuito a definire i tratti tipici del genere e, in questo senso, con Golgo 13 ha raggiunto il risultato più celebre e riuscito della sua produzione.

Stiamo parlando infatti di una serie che può vantare oltre 200 milioni di copie vendute in tutto il mondo, vincitrice del prestigioso premio Shogakukan nel 1975, capace nel corso degli anni di ottenere due adattamenti cinematografici (1973 e 1977, quest'ultimo con Sonny Chiba nei panni del protagonista), con un terzo in cantiere prodotto dalla francese Davis Films, un lungometraggio animato (Golgo 13: Il professionista, del 1983, edito in Italia da Yamato Video), un oav (Golgo 13: Queen Bee, del 1998) e una serie animata televisiva in 50 episodi (2008-2009), oltre ad avere ispirato ben cinque videogiochi. In particolare, rispetto alle opere animate, fatta eccezione per la più recente serie televisiva, vale la pena segnalare la regia del compianto maestro Osamu Dezaki, già alla direzione di classici dell'animazione giapponese quali Lady Oscar, Rocky Joe, Jenny la tennista, di alcuni lungometraggi di Lupin III, oltre al più vicino film di Clannad.
Golgo 13 racconta la storia dell'omonimo protagonista, alias Duke Togo, infallibile killer conosciuto in tutto il mondo per le sue incredibili doti di tiratore scelto, capace di maneggiare ogni arma e di cimentarsi al meglio nelle arti marziali. Con il suo personalissimo codice d'onore, Golgo 13 è una garanzia per tutti coloro che richiedono i suoi servizi. E non sono pochi. Dai servizi segreti (CIA, KGB, SIS...), alle organizzazioni mafiose, dai governi mondiali a insospettabili "persone comuni" in grado di poter pagare il suo salatissimo ingaggio, lo vediamo accettare ogni sorta di contratto a patto che vengano rispettate alcune imprescindibili condizioni: nessuna stretta di mano (la mano destra è indispensabile e va tenuta sempre libera), una volta portato a termine l'incarico non è ammesso nessun ulteriore contatto tra lui e il cliente e, infine, è necessario fornirgli la spiegazione delle ragioni per cui viene richiesto il suo lavoro.

Il massiccio protagonista, dagli occhi penetranti, dalla corporatura atletica e dalla mascella pronunciata, è un uomo tra i 30 e i 40 anni, orientale (probabilmente giapponese, ma non è così chiaro), la cui vera identità, sulla quale nel corso della serie vengono fatte alcune supposizioni, rimane sostanzialmente oscura. Come abbia fatto a diventare quello che è, cosa nasconda il suo passato e chi gli abbia dato il soprannome di Golgo 13 resta un mistero. Di certo sappiamo però che il nome Golgo 13 ha un'ispirazione biblica, riferendosi al Golgota, la sommità di Gerusalemme sulla quale venne crocifisso Gesù, mentre il numero tredici riprende il numero dei presenti all'Ultima Cena e viene considerato nella cristianità, così come del resto da molte altre culture anche più antiche, un numero nefasto.

Duke Togo riporta indubbiamente alla mente altri famosi personaggi della letteratura, del cinema o del fumetto, uomini misteriosi e straordinariamente abili, in grado, proprio come lui, di compiere imprese apparentemente sovrumane e di muoversi nell'ombra senza essere individuati; possiamo accostarlo per esempio al James Bond di Fleming, a Diabolik o anche, se vogliamo, per certi aspetti, ad alcuni personaggi dei manga giapponesi come Lupin III e Ryo Saeba (City Hunter). In comune con questi, Golgo 13 ha l'infallibilità nelle operazioni che compie, ma se ne distacca non tanto per una modalità d'azione assolutamente solitaria o per la diversa professione, quanto piuttosto per il tono serio e drammatico che aleggia nelle sue storie, distante da quello più scanzonato presente nelle vicende di Lupin III e Ryo Saeba o intriso di british humour dell'agente 007. Può apparire certamente più prossimo al nostrano Diabolik, il "re del terrore", quanto a spietatezza e lucidità, ma anche in questo caso emerge una differenza rilevante: diversamente dal ladro creato dalle sorelle Giussani, il protagonista di Saito non si lega sentimentalmente a nessuno. Non c'è nessuna Eva Kant per lui e anzi, differenziandosi nettamente anche dai personaggi sopra citati, pare che per Duke Togo le donne non rappresentino a di più di un passatempo e rispetto alle quali non si fa alcuno scrupolo nello sfruttarle o, in alcuni casi, nel picchiarle o ucciderle.

Nel corso dei diversi contratti che porta a termine, seguiamo Golgo 13 in giro per il mondo attraverso gli ultimi decenni della storia mondiale. Proprio questo aspetto del viaggio attraverso la storia recente, dalla Guerra Fredda, alle svariate forme di terrorismo di matrice politica o religiosa, incontrando capimafia e narcotrafficanti, governi e servizi segreti, non privo peraltro di una certa connotazione di denuncia sociale, costituisce uno dei punti che più cattura l'attenzione, stimolando la curiosità e fornendo allo stesso tempo un quadro sufficientemente ricco di riferimenti a personaggi ed eventi reali. Oltre all'attenzione storica per gli eventi illustrati, un altro tratto particolarmente rilevante della serie è rappresentato dalla cura nella descrizione delle armi utilizzate; un elemento che non mancherà di soddisfare i cultori in materia. Ecco così che accanto all'M16 custom utilizzato solitamente dal protagonista, impariamo a conoscere diverse marche di fucili (Mauser, Weatherby, FN Herstal), prototipi storicamente esistiti (XM29 del programma OICW - Objective Individual Combat Weapon), una serie di sistemi di precisione e un lungo elenco di munizioni tra quelle più utilizzate, il tutto condito da spiegazioni piuttosto dettagliate sul funzionamento di armi spesso modificate ad hoc per uno scopo preciso.

Gli episodi raccontati nel corso della serie sono tendenzialmente autoconclusivi e sono pochi i personaggi che vediamo riproporsi intorno al protagonista (un esempio è il suo "fornitore" di armi). Inoltre, mentre il quadro storico intorno a lui segue la realtà e muta nel corso del tempo, Duke Togo rimane in una dimensione di atemporalità, secondo un paradosso spesso ricorrente nelle serie così lunghe che non prevedono alcun segno di invecchiamento per l'eroe, conferendogli in tal modo una certa aura di "immortalità", da superuomo oltre il tempo e lo spazio.

Già, l'eroe. Può Golgo 13 essere considerato tale? O non è forse più propriamente corretto definirlo anti-eroe, visti i valori che veicola con il suo esempio? La risposta probabilmente sta nel mezzo. Duke Togo è sì un sicario senza scrupoli, ma rimane fedele a un suo personalissimo codice d'onore; appare certamente freddo e distaccato, calcolatore e imperturbabile (anche quando è a letto con una donna), ma non è crudele solo per il gusto di esserlo. Probabilmente, e qui sta il suo fascino, è solo un uomo maledettamente reale calato in un mondo fatto di avidità, soldi e potere nel quale anche i killer hanno un loro preciso ruolo. Meglio ancora se sono maledettamente abili!