Tex Verso l'Oregon: preview del venticinquesimo Texone

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Il 21 Giugno sarà in tutte l'edicole il venticinquesimo Tex Speciale, meglio noto come Texone per via del grosso formato della pubblicazione. All'interno una storia di 240 pagine intitolata Verso l'Oregon, scritta da Gianfranco Manfredi (Magico Vento) e disegnata dall'argentino Carlos Gomez (Dago), qui al debutto con Bonelli. Il sito della Sergio Bonelli Editore ha intervistato proprio Manfredi a proposito della nuova avventura che Tex vivrà nello stato dell'Oregon. Lo stesso Manfredi si rifarà vivo su Tex mensile con una storia in due albi (Luglio e Agosto) per disegni di Giovanni Ticci. Dopo il break vi proponiamo i passaggi più significativi dell'intervista, mentre in gallery potete visionare alcune tavole d'anteprima.


Quando hai iniziato a scrivere "Verso l'Oregon", sapevi già che sarebbe stato disegnato da Gomez? Com'è stato il tuo rapporto con il disegnatore argentino?


Sì, sapevo che avrei scritto per lui ed è stato così anche nel caso di Ticci. La differenza era che l'autore senese lo conoscevo già, Gomez invece debuttava come disegnatore di Tex e dunque dovevo imparare a conoscerlo. Mi sono bastate le prime tavole realizzate da lui per capire che avevamo un'intesa spontanea e così è iniziata una specie di gara: gli scrivevo situazioni molto spettacolari e difficilissime da rappresentare, e lui ogni volta non solo non si tirava indietro, ma le rendeva al massimo, migliorandole ben al di là delle mie indicazioni.

Quali sono state, in questa occasione, le tue principali fonti d'ispirazione, sia storiche che letterarie?

Quando scrivo Tex, la mia fonte principale è Tex stesso. Al massimo, per superare i momenti di stanchezza, mi rinfresco rivedendo qualche film con John Wayne. La Storia Americana l'ho usata molto come stimolo, nella mia serie Magico Vento, ma in Tex va usata molto più lievemente perché il Ranger non vive nella Storia, ma nel Mito.

E ora? I lettori di Tex ti rivedranno presto alle prese con Aquila della Notte?
 
[...] Tex è un classico, è seguito da un pubblico molto vasto, scrivo un numero ogni tanto e vorrei che i pochi albi che sceneggio si facessero apprezzare. Oltretutto, le storie di Tex sono in genere molto più lunghe. Non me la sentirei di affrontare l'impresa senza avere a fianco un "pard" di cui posso fidarmi ciecamente. Non è questione di bravi o meno bravi. Se uno non è bravo, difficilmente finisce su Tex. È questione di sintonia tra chi scrive e chi disegna. Se la rappresentazione non mi convince, se in un certo stile non riesco proprio a identificarmi, rischierei di scrivere una storia poco convincente...

Tex Verso l'Oregon: preview del venticinquesimo Texone