Black Clover Quartet Knights: analisi del primo volume del manga

Edito in Italia da Planeta Manga, il fumetto tratto dall'omonimo videogioco racconta un'interessante storia incentrata sul comandante Yami.

Black Clover Quartet Knights: analisi del primo volume del manga
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È già trascorso qualche anno da quando Bandai Namco Entertainment ci ha proposto un action game cooperativo basato su Black Clover, che tuttavia era affetto da un sistema di combattimento abbastanza insipido, un'eccessiva povertà contenutistica e da un comparto tecnico assai carente. Eppure, come sottolineato nella nostra recensione di Black Clover: Quartet Knights, il titolo sviluppato dal team di Ilinx aveva comunque un pregio non da poco, ossia l'aver provato a raccontare una storia originale piacevole e ben "incastrata" all'interno del sensazionale immaginario di Yuuki Tabata.

Per la gioia dei fan poco propensi a recuperare il suddetto videogioco, Planet Manga ha recentemente pubblicato in Italia i primi due volumi dell'adattamento a fumetti di Black Clover: Quartet Knights, consentendo a tutti i curiosi di scoprire (o comunque approfondire) un interessante tassello inedito delle caotiche avventure di Asta e degli altri disgraziati appartenenti alla Compagnia del Toro Nero. Incuriositi dalla presenza di scene e situazioni abbastanza dissimili da quelle del gioco, abbiamo esaminato attentamente il primo volumetto dello spin-off e di seguito vi proponiamo le nostre impressioni preliminari sull'opera.

Una sete di vendetta che trascende il tempo

La storia di Black Clover: Quartet Knights si apre con brevissimo flashback atto a introdurre un personaggio originale appartenente al nobile casato dei Freese. Conosciuto come Freese il Veggente, a causa della presunta abilità di prevedere il futuro - una dote che ha permesso alla famiglia di nobili di basso rango di salire di grado nell'arco di una sola generazione -, costui compare appena in un paio di tavole, che tuttavia sembrano voler anticipare un ruolo fondamentale all'interno dell'intreccio narrativo. Gravemente ferito e incapace di accettare che una persona leale alla nazione abbia potuto ricevere un tale trattamento, questi giura infatti vendetta agli incappucciati individui colpevoli di aver dato alle fiamme la sua sfarzosa dimora e di averlo profondamente offeso nell'orgoglio.

La scena si sposta poi di qualche anno, per mostrarci lo svolgimento di un'importante missione assegnata ai Tori Neri direttamente da Julius Novachrono, ovverosia il corrente Imperatore Magico del Regno di Clover. Il protagonista Asta, Noelle Silva, Finral e il comandante Yami sono stati infatti incaricati di esplorare un dungeon molto antico e ormai in rovina, le cui trappole magiche sono però ancora attive. Quando l'attivazione di una di queste provoca l'apparizione di numerosi golem di pietra, il comandante Yami Sukehiro delega ai propri subordinati l'eliminazione delle creature e si separa dal gruppo per poter proseguire col sopralluogo. In un fatale momento di distrazione, dovuto ad uno doloroso ricordo appartenente ad un lontano passato, lo stesso Yami finisce per attivare incautamente una trappola e scompare all'improvviso, lasciando al proprio posto una versione assai più giovane di sé stesso.

Come prevedibile, l'accaduto meraviglia e confonde non poco i giovani Cavalieri Magici, anche perché l'adolescente Yami, dopo essersi svegliato, non ricorda né i volti dei compagni, né gli eventi degli ultimi quattordici anni. La sua identità è comunque confermata immediatamente non solo dall'abbigliamento e dall'aspetto inconfondibile del ragazzo, ma soprattutto dai modi rozzi e dalla peculiare abitudine di lanciare minacce di morte alla benché minima provocazione. Non potendo continuare la missione, Asta e compagni sono quindi costretti a tornare alla base e a portare con loro anche il testardo Yami, il quale, non capendo la situazione e asserendo di dover salvare alla svelta una sua preziosa amica, li affronta in un breve combattimento. Coadiuvato dai Tori Neri, cui nel frattempo viene ordinato di partecipare ad una missione congiunta con la Compagnia dell'Alba Dorata, il giovane Yami si mette dunque sulle tracce della cara amica Karna Freese, che nel presente sembrerebbe essere in qualche modo immischiata nei numerosi casi di sparizione di Cavalieri Magici registrati di recente nella capitale del Regno di Clover.

Apparentemente collocabile qualche tempo dopo la conclusione dei fatti narrati durante l'arco narrativo ambientato all'interno della cosiddetta "Foresta delle Streghe", la trama di Black Clover: Quartet Knights ruota dunque attorno all'insaziabile desiderio di vendetta della famiglia Freese e alla misteriosa figura di Karna, che nonostante l'aspetto minaccioso potrebbe nascondere un significato e delle motivazioni assai più angoscianti.

Un fedele mix di azione e comicità

Sebbene sia ancora troppo presto per giudicare la qualità dell'intreccio, che in ogni caso ci è parso convincente e soprattutto capace di innescare la genuina curiosità del lettore anche grazie a scottanti rivelazioni sul passato del comandante Yami - e che inevitabilmente ne arricchiscono la caratterizzazione -, il primo volume di Black Clover: Quartet Knights ci ha comunque divertiti con buffi siparietti comici e qualche combattimento pirotecnico, che esattamente come nell'opera originale di Yuuki Tabata si alternano a cadenza regolare. Lo spin-off ha infatti ereditato dal proprio genitore la squisita tendenza di trascinare i suoi protagonisti in situazioni al limite dell'assurdo e di risolverle in modi altrettanto non convenzionali. Peccato solo che il fumetto, a differenza del videogioco cooperativo confezionato dai ragazzi di Ilinx, non sia completamente comprensibile anche senza conoscenze pregresse circa l'opera primigenia: se il titolo già disponibile su PlayStation 4 e PC era solito fornire al giocatori le nozioni fondamentali circa il mondo e le leggi di Black Clover, al fine di colmare le eventuali lacune narrative dei curiosi, il fumetto è palesemente indirizzato ai fan di Asta e compagni, ossia gli unici in grado di cogliere i continui riferimenti ai turbolenti eventi verificatisi nell'opera principale.

Il manga di Black Clover: Quartet Knights ha comunque altri attributi degni di nota, a cominciare dal character design di Yumiya Tashiro, che tutto sommato ricorda molto quello di Yuuki Tabata: nonostante l'utilizzo di un tratto squadrato, in leggero contrasto col morbido stile di disegno che contraddistingue l'opera del sensei Tabata, i personaggi risultano estremamente somiglianti. Certo, le tavole sono contraddistinte da un livello di dettaglio inferiore, tant'è che alcuni elementi - come ad esempio i fregi presenti sulla collana della graziosa Noelle Silva - sono del tutto spariti, ma nel complesso è impossibile rimane insoddisfatti dinanzi alla bontà e dinamicità delle scene di combattimento illustrate da Tashiro.

Black Clover: Quartet Knights Tratto dall’omonimo videogioco distribuito da Bandai Namco Entertainment, la trasposizione a fumetti di Black Clover: Quartet Knights sembra dilettevole e travolgente tanto quanto l’opera originale del sensei Tabata, anche perché ne ha conservato le caratteristiche più apprezzate, come ad esempio l’irresistibile comicità sfrenata, la voglia di esagerare e non per ultima la capacità di scatenare l’empatia del lettore verso i personaggi meno fortunati. Elementi che, se mescolati, formano una miscela perfetta e fascinosa, che ci auguriamo possa alla lunga generare un mosaico variopinto e ammaliante anche solo la metà di quello nato dalle matite di Yuuki Tabata.

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