Fire Force su Italia 2: un battle shonen che merita?

Come annunciato da Yamato Video nel corso dell'estate, l'anime tratto dal fenomenale manga di Atsushi Ohkubo è infine approdato su Italia2!

Fire Force su Italia 2: un battle shonen che merita?
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Nato nel settembre del 79, Atsushi Ohkubo è un mangaka brillante, cui ad oggi dobbiamo due opere divertentissime come Soul Eater e Fire Force. La peculiarità principale del suo stile sta nel fatto che le tavole da lui realizzate riescono a trasmettere al lettore la particolare visione che l'autore ha dell'animo umano, non a caso i suoi personaggi più riusciti sono quelli esageratamente coraggiosi, come lo stesso Shinra di Fire Force, o al contrario quelli più folli e maniacali, come Franken Stein di Soul Eater. È una delle tante ragioni che in tempi recentissimi ci avevano spinti a sperare che l'anime di Fire Force - già disponibile da diverso tempo con sottotitoli in italiano sul canale YouTube di Yamato Video - venisse prima o poi doppiato e trasmesso sul circuito televisivo del Bel Paese.

Neanche a farlo di proposito, in occasione del trentesimo anniversario di Yamato Video il sogno è divenuto realtà e l'adattamento animato di Fire Force ha esordito in prima serata su Italia 2 (canali 66 e 566 del digitale terrestre). Ansiosi di esaminare il frutto del lavoro effettuato dallo studio di doppiaggio X-Trim Solutions, abbiamo quindi visionato i primi cinque episodi della prima stagione e ve ne proponiamo di seguito le nostre impressioni.

Combattere il fuoco col fuoco

Ambientato nella Tokyo dell'anno 198 dell'Era del Sole, il manga di Fire Force ha per protagonisti dei pompieri speciali che ogni giorno cercano di scoprire la causa della "combustione umana spontanea" e, nel frattempo, salvare le anime delle sue sfortunate vittime.

Un giorno, infatti, milioni di individui in ogni angolo del globo hanno cominciato improvvisamente ad ardere fino a consumarsi del tutto, ragion per cui le vittime di quel bizzarro quanto tragico incidente sono state rinominate come "Prima Generazione". In seguito sono apparse anche la Seconda e la Terza Generazione, ossia le vittime del fenomeno che in qualche modo sono invece riuscite ad adattarsi alle fiamme, acquisendo rispettivamente la capacità di manipolarle o addirittura di sprigionarle dal proprio corpo. Al fine di liberare i cittadini di Tokyo - uno dei pochissimi luoghi ancora abitabili - dal terrore seminato da questi incendi, l'esercito, i vigili del fuoco e la Chiesa del Sacro Sole hanno instituito la Fire Force, una squadra di pompieri fuori dal comune e in grado di annientare i micidiali "Incendiati", ossia le vittime della combustione umana spontanea estremamente violente e che purtroppo non si fermano finché il nucleo posizionato in prossimità del cuore non viene distrutto da forze esterne.

Dotato dei portentosi poteri tipici della Terza Generazione, il giovane Kusakabe Shinra si arruola nell'Ottava Brigata della Fire Force per diventare un eroe e mantenere la promessa fatta molti anni addietro a sua madre. Quando egli era ancora un bambino, un incendio scoppiato in casa sua l'ha privato della madre e del fratellino appena nato, che purtroppo sono rimasti carbonizzati. Rimasto orfano, Shinra è stato per giunta ritenuto responsabile dell'incidente, poiché da quel giorno ha acquisito la straordinaria capacità di sprigionare fiamme dai piedi, nonché di utilizzarle per sollevarsi in volo e spostarsi a grande velocità.

Questo sfortunato episodio e il ghigno quasi malefico che assume in maniera involontaria nei momenti di forte stress, a causa dei lineamenti del viso che si tendono inavvertitamente, gli sono valsi lo spiacevole soprannome di "Demone". Ciononostante, il pompiere pirocineta è determinato a raggiungere il proprio scopo, anche perché lavorando all'interno della Fire Force spera di poter un giorno scoprire cosa sia realmente accaduto quel giorno di dodici anni prima e identificare la stana figura intravista tra le fiamme che consumarono la sua famiglia.

Tuttavia, quello che Shinra ancora ignora è che all'interno vi siano individui sleali e dalle intenzioni tutt'altro che pulite: si sospetta infatti che qualcuno abbia già svelato il mistero della combustione umana spontanea, ma dal momento che ciascuna compagnia è influenzata dalle organizzazioni fondatrici della Fire Force e dalle potenti industrie Haijima, queste tendono a non condividere le informazioni ottenute. Messa in piedi da una parte fidata dell'agenzia dei vigili del fuoco e composta unicamente da membri scelti, l'Ottava Brigata deve quindi investigare anche sulle altre sette compagnie e scoprire la verità che qualcuno ha deciso di tenere nascosta.

Semplicemente esagerato

Se Fire Force è tendenzialmente un tipico "battle shonen", la sua trama risulta molto originale e complessa, anche perché a differenza di tanti altri congeneri, che appunto tendono a snocciolare importanti informazioni soltanto col tempo, sin dalle prime battute l'opera dipinge in maniera minuziosa l'universo post-apocalittico in cui è ambientata la vicenda.

Non per nulla, già nei primi tre-quattro episodi vengono a galla misteri e cospirazioni che tengono lo spettatore incollato allo schermo e lo sorprendono di continuo con eventi caotici e spediti. A seconda delle situazioni, la volontà di esagerare è infatti il principale pregio di Ohkubo e al tempo stesso il suo difetto più grande: se è impossibile negare la capacità dell'autore di suscitare la curiosità del lettore e intrattenerlo con parallelismi storico-culturali con la nostra epoca, piacevoli dosi di tragicità e comicità, nonché combattimenti pirotecnici, bisogna ammettere che troppo spesso il mangaka si abbandona ad un fanservice sfrenato e talvolta anche invadente.

Questo primo pacchetto di episodi non è sufficiente per tirare conclusioni sulla caratterizzazione dei personaggi, che tra battute e situazioni imbarazzanti si direbbero strampalati quanto e forse anche più di quelli del prorompente Soul Eater. In compenso abbiamo apprezzato la scelta di Ohkubo di non focalizzarsi esclusivamente sugli individui dotati di poteri particolari e tipici del genere: mentre Shinra e il compagno Arthur possono infatti contare sulle capacità straordinarie che caratterizzano la Terza Generazione, tra i pompieri della Fire Force vi sono pure delle figure che affrontano la calamità con mezzi del tutto convenzionali, come le armi da fuoco, senza mai uscire dalla sfera dell'umano.

È un contrasto interessante che, similmente a quanto avviene da sempre nei fumetti supereroistici Marvel e DC, ci ricorda che non sono tanto i poteri a delineare l'eroe, quanto il coraggio e l'intenzione di proteggere di indifesi con ogni mezzo a propria disposizione, indipendentemente dall'essere "super" o meno.

Un promettente inizio

Realizzato dallo studio d'animazione David Production, cui si devono tra le altre cose Cells at Work!, Monster Hunter Stories: Ride On e il remake di Captain Tsubasa, l'adattamento di Fire Force ci ha sorpresi con animazioni di alto livello. Mescolando bidimensionalità e computer grafica, lo studio ha realizzato dei combattimenti tra pompieri e Incendiati a dir poco spettacolari, che quindi esaltano ulteriormente la già scoppiettante vena action dell'omonimo fumetto.

Sorvolando sull'opinabile scelta di non riprodurre i lineamenti del viso dei personaggi inquadrati da prospettive particolari e distanti, il character designer Morioka Hideyuki ha svolto un lavoro più che discreto e il suo stile è molto fedele a quello di Ohkubo. Ottimi invece i fondali sempre ricchi di dettagli e la vivace colonna sonora composta da Suehiro Ken'ichirou (Goblin Slayer, Re:Zero), che ancora una volta accompagna la narrazione con brani frizzanti e delicati a seconda delle necessità.

Affidata allo studio di doppiaggio X-Trim Solutions, la traccia italiana ci ha lasciato delle ottime impressioni, sia perché la traduzione e l'adattamento risultano molto fedeli ai testi originali (a differenza di quanto svolto da Planeta Manga col manga di Fire Force), e almeno in questi primi cinque episodi non abbiamo beccato errori da segnalare, sia perché il direttore del doppiaggio, Patrizio Prata, ha effettuato degli accostamenti vocali pressoché perfetti. Chiamati a interpretare rispettivamente Shinra e Arthur, Andrea Oldani ed Ezio Vivolo hanno riposto molta attenzione nella caratterizzazione dei propri ruoli, ma è il sempre fenomenale e carismatico Claudio Moneta, intravisto stavolta nei panni del misterioso Joker, ad averci colpiti più di chiunque altro con una strepitosa performance recitativa.

Fire Force Questo primo contatto con Fire Force ha scacciato in un solo colpo i timori maturati nelle scorse settimane. Non solo la versione in onda sulla rete Mediaset non presenta alcuna censura, ma lo studio di doppiaggio X-Trim Solutions sembrerebbe aver dato vita a una traccia fedele e impreziosita da superbi accostamenti vocali. Frenetico, esagerato e persino un po’ piccante, Fire Force è un battle shonen originale e divertente, che consigliamo tanto agli appassionati del genere quanto al pubblico casual.