Anteprima Hip Flask: Selezione Innaturale

Il miglior fumetto Sci-Fi made in USA

Anteprima Hip Flask: Selezione Innaturale
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    Arriva finalmente in Italia uno dei progetti più interessanti e singolari del moderno fumetto statunitense.
    A potersi vantare dell'opportunità di farcelo leggere nel nostro idioma è ancora una volta quella piccola factory del fumetto, con sede Torino, dal nome Vittorio Pavesio Productions (VPP), già nota per il bellissimo "I custodi del Maser" di M. Frezzato.
    Davvero da elogiare l'ottima e raffinata scelta editoriale di VVP, che ha permesso ad autori come S.Bianchi, P.Evangelisti e l'ormai famoso duo Canepa e Barbucci di essere scoperti anche dal resto del mondo.
    Per chi non lo sapesse infatti Sky Doll e Termite Bianca sono diventati dei Best Seller in Francia, mentre S.Bianchi, dopo averci regalato il manifesto dell'ultima Lucca Comics, è oggi alle prese niente meno che con le copertine del Batman americano.

    Settings

    Ma Torniamo al volume in esame, Hip Flask: Selezione Innaturale.
    La storia è Ambientata in un accurato ed affascinante universo narrativo, che potremmo definire noir fantascientifico (Pulp SciFi), dalle atmosfere visive che ricordano capolavori come Blade Runner o il fumetto fantascientifico francese a cavallo tra anni '70 e '80, quello di Bilal e Moebius, tanto per fare qualche nome.
    Il protagonista di questa saga è un investigatore di polizia Metropolitana. C'è però una caratteristica che lo differenzia dalla maggior parte degli altri agenti, un dettaglio che diciamo non lo fa passare
    inosservato, perché Hip, questo il suo nome, è un arguto e malinconico ippopotamo antropomorfo (sì, avete letto bene).
    Ma in Hip Flask c'è molto di più, dato che ci troviamo di fronte ad un opera capace di confrontarsi con tematiche quali l'alterazione genetica, e le possibili nuove forme di razzismo generate da essa, ma anche di tutte quelle problematiche, nei loro aspetti sia morali che concreti, che la società umana affronta, fin dai tempi di Prometeo, nel suo quotidiano rapporto (conflitto?) con Scienza e Tecnologia.
    Ci è davvero difficile comunicarvi la bellezza di questo fumetto, sinteticamente definibile solo come "inusuale"...in tutti i suoi aspetti, anche se la gallery dovrebbe già dare un'idea.

    Background of an istant legend ?

    Ma che cos'è questo Hip Flask, e chi lo ha creato?
    Nato dalla fantasia di Richard Starkings, letterista, scrittore ed editore, nonché capo delle famose Comicraft e Active Image (ditte di lettering e graphic design per molti dei più popolari fumetti usa) e sviluppato successivamente anche dallo sceneggiatore Joe Casey (Marvel e DC) e dal disegnatore Jose Ladronn (Heavy Metal Magazine e Marvel), il personaggio ha avuto una strana genesi.
    Apparso a metà degli anni '90 come mascotte per una linea di fonts della Comicraft e diventato immediatamente molto popolare, prima di diventare un fumetto vero e proprio Hip è stato omaggiato da storie brevi e pin up di autori famosi che ne erano rimasti affascinati, come ad es. Ian Churhill, Jim Lee o Tim sale.
    Solo successivamente, nel 2001, ha iniziato a prender forma nel progetto editoriale pluri annuale con cui lo conosciamo adesso, e di cui vi anticipo sono usciti per ora solo 3 numeri, 2 introduttivi e 1 di storia vera e propria.
    La cadenza infatti è circa di 1 numero ogni 8-10 mesi.

    Future Visions

    Una cosa però dev'essere apparsa immediatamente chiara agli autori, poichè il progetto potesse funzionare e ottenere un proprio spazio vitale, in un mercato ad altissima competizione, soprattutto grafica, come quello americano, il disegnatore doveva essere un fuoriclasse, qualcuno capace di caratterizzare il fumetto con un gusto unico ed originale.
    Fu a quel punto probabilmente che entrò in gioco Jose Ladronn. Non è infatti possibile parlare di Hip Flask senza menzionare il suo disegnatore, con le sue pagine dettagliatissime dagli incredibili colori, capaci di racchiudere e trasmettere tutte le informazioni di cui avere bisogno per calarsi in quell'universo narrativo sin dal primo sguardo.
    Ma dal disegnatore a cui vengono affidate le copertine statunitensi della saga dell' Incal non ci saremmo aspettati di meno.
    Le sue splendide tavole illustrano l'inizio di quella che sembrerebbe proprio essere una storia ben fatta, dal ritmo perfetto e dagli inspirati dialoghi.
    Questo è quel genere di fumetto americano (di nascita indipendente) d'ottimo livello, che oggi si fatica a trovare.
    Esce con il contagocce ma ne vale la pena.

    Hip Flask: Selezione Innaturale Ed è proprio nella cadenza che potrebbe risiedere l'unico neo di questo fumetto, che si legge tutto d'un fiato ed esce con una periodicità quasi annuale. Usiamo il condizionale perchè la qualità, anche quella narrativo-visuale, si dovrebbe ormai aver imparato ad attenderla, dato che è cosa innegabilmente rara. L'edizione italiana è ben fatta e curata, ma avendo optato per il classico formato cartonato tipo BD, appare probabilmente un po' cara a fronte delle sole 38 pagine di fumetto effettivo. Sembra però che per il futuro verrà realizzata anche una più economica e razionale versione brossurata. Sicuramente il mio acquisto più gradito degli ultimi tempi, diventerà un cult. Per informazioni aggiuntive ed una gallery più ampia potete anche visitare lo splendido sito internet dedicato all'indirizzo http://www.hipflask.com