Shaman King Flowers: un sequel degno di questo nome

In attesa di portare in Italia l'inedito Shaman King: The SuperStar, Star Comics ha dato il via alla nuova edizione del primo sequel di Shaman King.

Shaman King Flowers: un sequel degno di questo nome
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Dato il grande successo riscosso negli ultimi anni da Shaman King Final Edition, pregevole riedizione che in soli 35 albi ha riproposto ai lettori la più famosa serie di Hiroyuki Takei più una lunga carrellata di capitoli extra, la casa editrice Star Comics sta puntando forte su quello che ormai potremmo considerare un "universo esteso". Dopo aver portato in Italia la mini-serie spin-off intitolata Shaman King: Red Crimson, il publisher perugino ha recentemente dato il via alla tanto richiesta nuova edizione di Shaman King Flowers, vero e proprio sequel diretto dell'opera principale che nei prossimi mesi proseguirà con l'ancora inedito Shaman King: The SuperStar.

In attesa di poter mettere le mani sul secondo, abbiamo sfogliamo i primi numeri di Shaman King Flowers e vi proponiamo di seguito le nostre impressioni preliminari sulla mini-serie avente per protagonista il giovane figlio di Asakura Yoh e Anna, inoltre vi invitiamo a scoprire il nuovo anime di Shaman King su Netflix per rimanere aggiornati sulle ultime incarnazioni del franchise.

Next Generation

Ambientata sedici anni dopo la conclusione dello Shaman Fight che ha visto Asakura Hao assumere il ruolo di Shaman King e circa sette dopo la riunione dei Guerrieri Leggendari avvenuta nel vero epilogo della serie, la storia di Shaman King Flowers segue una nuova generazione di sciamani e prepara il terreno per un'altra grande battaglia. Eroe indiscusso della vicenda è Asakura Hana, un tredicenne che frequenta il secondo anno presso la scuola media Shinra.

A differenza di suo padre Yoh, che era caratterizzato da un temperamento mite e spensierato, Hana pare aver ereditato parecchi tratti comportamentali della madre, non a caso cede facilmente all'ira e partecipa spesso a violente risse tra ragazzini. Data la perenne assenza dei suoi genitori, il fanciullo è stato affidato sin dall'infanzia alle amorevoli cure della severissima Tamamura Tamao, che per il suo stesso bene gli ha proibito di utilizzare gli spiriti affinché nessuno possa scoprire i suoi poteri di sciamano; tuttavia, durante le scazzottate coi peggiori teppisti di Tokyo il giovane Hana non esita un solo istante a fondersi col suo spirito guardiano Amidamaru (lo stesso samurai leggendario che diversi anni prima aveva permesso a Yoh di accedere alla fase finale dello Shaman Fight) per conseguire la vittoria.

Nonostante la spiccata aggressività, il protagonista non è esattamente un cattivo ragazzo: affetto da un complesso di inferiorità nei confronti del padre, che a suo avviso ha avuto la fortuna di partecipare allo Shaman Fight, questo conduce purtroppo un'esistenza del tutto priva di significato e le sue giornate sono vuote. Come se non bastasse, l'erede degli Asakura ha ricevuto l'importante missione di proteggere il proprio clan in vista dello Shaman Fight che si svolgerà fra 500 anni, ma l'inesperto e insofferente Hana fatica a comprendere il motivo per cui dovrebbe preoccuparsi di un futuro tanto lontano.

La sua noiosa vita è ben presto scossa dall'arrivo di Asakura Yohane e sua sorella maggiore Ruka, vale a dire i discendenti del Grande Onmyoji Asakura Hao, che mille anni prima dei fatti raccontati nell'opera principale venne esiliato dal resto della famiglia a causa della sua malvagità. Ritenuto estinto da tempo, il clan cadetto degli "Ura-Asakura", che si separò dal ramo principale in epoca Heian, ha però continuato a vivere nelle tenebre, in attesa di potersi vendicare e dimostrare il proprio valore.

Ora che Hao è addirittura diventato Shaman King, i discendenti diretti del sovrano sono finalmente pronti spodestare il resto della famiglia e prenderne il posto, anche perché, avendo un sangue a loro avviso più puro, questi sostengono di meritarlo più di chiunque altro. Per conseguire tale obiettivo, Yohane e il suo spirito guardiano Daikyo Oboro (uno spadaccino portatore di sventura) attaccano anzitutto Hana nello stesso cimitero di Funbarigaoka in cui Yoh conobbe Amidamaru, asserendo che persino il Guerriero Leggendario verrà presto eliminato.

Convinto di essere l'unico in grado di poter sconfiggere Yoh, il rampollo degli Asakura affronta dunque il suo lontano parente, ignorando che entrambi giocheranno un importante ruolo nell'imminente Flower of Maize: una nuova battaglia ormai alle porte che, stando a quanto descritto dalla misteriosa quanto potente Anna l'Itako III, si appresta a "ribaltare le regole del mondo".

Un nuovo inizio alquanto convincente

Pur avendo letto soltanto i primi due volumi (di sei) e non conoscendo ancora gli sviluppi dell'opera, la cui prima edizione era appunto andata esaurita diversi anni orsono, dobbiamo riconoscere di aver apprezzato non poco l'abilità dimostrata da Takei Hiroyuki nello sfruttare alcune criptiche battute del manga originale per imbastire una nuova storia ed esplorarne il vero significato.

Tra continui riferimenti e cameo che rafforzano il legame fra le due serie, Shaman King Flowers si ricollega perfettamente alla sorprendente conclusione del manga precedente, gettando tra l'altro le basi per ampliarne a macchia d'olio l'immaginario. Benché la storia sia ambientata a conti fatti dopo il già menzionato Shaman King: Red Crimson (che ha visto la luce soltanto nel 2018 per approfondire nel dettaglio dei passaggi solo accennati in Flowers), il primo sequel di Shaman King si sta dimostrando una tappa fondamentale per comprendere appieno le motivazioni che spingono personaggi vecchi e nuovi a riprendere le ostilità. Alcuni eventi sono narrati in maniera un tantino disordinata, tuttavia la trama di Shaman King Flowers pare intrigante e scorrevole, anche grazie all'immancabile e spiccato umorismo cui Takei ha abituato i propri lettori, e che puntualmente si traduce in divertenti siparietti comici. L'aspetto più riuscito dell'opera va comunque ricercato ancora una volta nella caratterizzazione dei personaggi, sempre molto accurata, convincente e non di rado capace di spiazzare il lettore.

Dal punto di vista prettamente artistico, Shaman King Flowers non ha davvero nulla da invidiare al proprio predecessore, dal quale ha del resto ereditato la grande cura per i particolari, un character design capace di massimizzare l'espressività degli attori coinvolti e non per ultime delle sequenze di lotta semplicemente spettacolari. Senza nulla togliere ai dettagliatissimi primi piani, le tavole migliori sono senza dubbio le dettagliatissime splash che immortalano gli scontri fra sciamani, in quanto il magistrale impiego di chiaroscuri ed effetti speciali ha permesso ancora una volta al sensei di realizzare dei sensazionali combattimenti pirotecnici.

Proposta alla non troppo modica cifra di €6.50 a volume, la riedizione curata da Star Comics è munita anche stavolta di sovraccoperta e quantomeno i primi due numeri non presentano errori grammaticali o di battitura. Rispetto al formato della Shaman King Final Edition gli albi sono leggermente più alti e accostando le due serie si viene a creare un effetto visivo non proprio piacevole, ciononostante si tratta di un compromesso che accettiamo di buon grado pur di poter continuare a scandagliare l'immaginario nato dalle matite di Takei.

Shaman King -Flowers- Sebbene il sequel cominci parecchi anni dopo la fine del manga principale, la storia di Shaman King Flowers si ricollega impeccabilmente al racconto originale, ponendo sotto i riflettori una nuova generazione di sciamani e le versioni ormai adulte di personaggi che in Shaman King non avevano trovato lo spazio meritato. Tappa essenziale per addentrarsi nell’universo esteso del franchise, che anno dopo anno continua a ricevere nuovi seguiti e spin-off, Shaman King Flowers si sta rivelando una lettura piacevole e tutt’altro che impegnativa. Un ottimo antipasto, insomma, di quanto troveremo a tempo debito in Shaman King: The SuperStar.