In The Land of Leadale: un nuovo isekai fantasy su Crunchyroll

Arriva su Crunchyroll il primo episodio di In The Land of Leadale: l'anime ha qualcosa da offrire nel panorama attuale disseminato di isekai?

In The Land of Leadale: un nuovo isekai fantasy su Crunchyroll
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Il 2022 è partito col botto per la piattaforma streaming di Crunchyroll, con una stagione invernale ricca di novità (leggete le nostre prime impressioni sul nuovo interessante anime fantasy Orient e sul dolce Akebi's Sailor Uniform) e con la grande esclusiva della seconda parte dell'ultima stagione de L'Attacco dei Giganti. Tra i titoli appena sbarcati sul sito non poteva mancare In The Land of Leadale, un classico isekai fantasy, genere ormai fertilissimo, capace di fruttare declinazioni di qualità (SAO, Re:Zero, Log Horizon, Vita da Slime gli esponenti di spicco) ma forse soggetto a fin troppe riproposizioni lontane dalla complessità degli anime più validi.

Ancora un isekai fantasy

Se il primo episodio della serie su Crunchyroll è indicativo della qualità dell'anime nella sua interezza, In The Land of Leadale non fa purtroppo eccezione, e non riesce a distinguersi per originalità e riconoscibilità in questa primissima uscita. Attimi prima della sua morte, la coscienza di Kagami Keina pare essersi trasferita permanentemente nell'avatar di un'elfa da lei impersonato all'interno del gioco online Leadale. Anche nel mondo fantasy Cayna (questo il nome dell'avatar) pare vivere qualcosa di anomalo: si ritrova, senza possedere memoria del passato, catapultata in avanti di 200 anni, in una Leadale cambiata e molte domande sugli avvenimenti accaduti nei due secoli trascorsi.

Una premessa che ripone tutta la sua attrattiva sull'incipit "post-mortem" e sul topos classico della protagonista smemorata, che consente a In The Land of Leadale di rimanere appetibile e sufficientemente coinvolgente nonostante evidenti difetti e mancanze. Di fatto, visionato il primo episodio, si rimane essenzialmente incuriositi dai motivi della morte e dal salto temporale in-game, e anche abbastanza intrigati dalla ricostruzione che potrebbe seguire nei prossimi episodi, con delle interessanti prime allusioni sul passato malvagio di Cayna, il cui nome da villain risuona e intimorisce ancora dopo 200 anni.

Ma l'impressione è che questi buoni spunti non troveranno realmente seguito nel proseguio della narrazione, per un anime che, in base a quanto visto nelle prime battute, pare vivere di una leggerezza narrativa che è più superficialità che intrattenimento poco impegnativo. I tempi sono inutilmente dilatati e la drammaturgia sembra puntare sulla delicatezza, ma non riesce a replicare l'aura leggiadra e spensierata che si propone senza scadere in una messa in scena scialba, sbiadita, manchevole.

Un comparto visivo poco riconoscibile

Mancanze che sono, dunque, il vero nucleo problematico dell'anime tratto dalla light novel omonima. L'opera scritta da Ceez e illustrata da Tenmaso ha riscontrato un'ottima accoglienza in Giappone, e non è un caso che Crunchyroll abbia messo gli occhi sul prodotto decidendo di farne una trasposizione animata.

La serie diretta da Masayuki Yanase pare però essere, a una prima occhiata, davvero troppo derivativa e superficiale. Non si tratta soltanto di un comparto tecnico mediocre mal supportato da musiche inconsistenti e animazioni dimenticabili, ma di un character design davvero poco ispirato. Per quanto la staticità e la limitatezza delle animazioni possa essere "giustificabile" per una storia che non sembra fare dell'azione concreta e la dinamicità dei cambiamenti e delle situazioni la proprio prerogativa, meno comprensibile rimane il lavoro modesto svolto dal trio Toshihide Masudato, Eri Kojima e Kaho Deguchi. I disegnatori danno vita un'estetica decisamente trascurabile, che nonostante una base di partenza di certo non notevole in termini di singolarità, non riescono neppure a mantenere la gradevolezza e la leggerezza piacevole del design originale.

Il personaggio di Cayna è anonimo e poco riconoscibile e lo stesso vale per gli altri personaggi presentati e per il mondo fantasy fin qui proposto. La delusione si estende anche agli spazi e ad ogni elemento di Leadale, con un "sistema di gioco" che non possiede nulla di innovativo e che non si sforza nemmeno di approfondire, per un primo episodio che si limita al compitino e non lascia ben sperare per i restanti episodi.