Battle Game in 5 Seconds, la Battle Royale ha inizio su Crunchyroll

Uno sguardo ai primi episodi di una serie che, prendendo spunto da classici a tema, promette di unire una sana azione a svolte più intime e personali.

Battle Game in 5 Seconds, la Battle Royale  ha inizio su Crunchyroll
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Uno spazio chiuso, o meglio limitato da qualcuno che non intende farci uscire. Una sorta di prigione, ma molto peggio, poiché i reclusi ignorano il motivo della loro incarcerazione, costretti ad affrontarsi in scontri potenzialmente all'ultimo sangue mentre vengono osservati a distanza.

Messa così la base narrativa di Battle games in 5 seconds - disponibile su Crunchyroll - sembrerebbe essere una sorta di ibrido tra le atmosfere horror alla Saw (leggete qui la nostra recensione di Saw L'enigmista) e le dinamiche da survival tutti contro tutti ispirate a un grande classico, prima letterario e poi cinematografico, come Battle Royale. E i primi due episodi, pur in un tono più giocoso che realmente violento, sembrano perseguire quest'ipotesi: ma andiamo con ordine, introducendovi alla genesi narrativa di queste prime puntate, con la capostipite in particolare che pone le colonne per quanto avverrà in seguito.

Battle game in 5 seconds: anime affini

L'inizio della serie, la cui durata è di dodici episodi, ci accompagna alla scoperta di due dei personaggi principali, ossia Akira Shiroyanagi e Yuri Amagake.

Il primo è uno studente appassionato di videogiochi con problemi a relazionarsi con le persone. Un giorno, mentre si sta recando a scuola, viene attaccato da un misterioso e gigantesco individuo coperto da fitte bende e dopo un breve combattimento riesce a sconfiggerlo. Ma dopo lo scontro una ragazza-gatto compare all'improvviso e dopo averlo stordito lo rapisce. La seconda figura predominante è una ragazza adolescente alle prese con una difficile situazione familiare, con la madre che si accompagna spesso a uomini diversi. L'ultimo di questi ha già una figlia piccola e Yuri si trova costretta a prendersene cura. Quando un compagno che la stalkerava minaccia il suicidio, la sua vita cambierà per sempre...

Questi due personaggi, così come molti altri individui, si risveglieranno all'improvviso in un'enorme stanza, con dei bracciali impossibili da togliere ai loro polsi. La ragazza gatto, di nome Mion, li informa che da adesso in poi non hanno più diritti e che dovranno affrontarsi in combattimenti per sperare di riottenere la libertà. Ognuno di loro sarà dotato di una particolare abilità che gli tornerà utile durante la lotta...

Tra azione e dramma

Alla base vi è l'omonimo manga scritto da Saizo Harawata e disegnato da Kashiwa Miyako, pubblicato in patria da Shogakukan's MangaONE e remake di un web-comic dello stesso Harawata. L'approccio dell'opera originaria, nonché di questo rifacimento animato, è rivolto ad un'azione pura e semplice, con le schermaglie tra i vari contendenti che caratterizzano - almeno inizialmente - buona parte degli episodi, condividendo il tempo a disposizione con un substrato più intimo e drammatico che ci porta alla scoperta dei protagonisti.

In particolar modo la seconda puntata tratta tematiche più mature del previsto, con il personaggio di Yugi al centro di complesse vicende familiari: la madre snaturata e il compito di badare alla piccola, futura sorellastra si aprono a interessanti divagazioni emotive. La stessa anima ludica a venire lambisce il discorso della pedofilia, un argomento molto caldo in terra nipponica, e il morboso potere del lurido sfidante intorbidisce ulteriormente il tutto.

Sia chiaro, Battle Game in 5 seconds appare come una produzione incentrata all'intrattenimento e la presenza di personaggi folkloristici e grotteschi non fa che confermare queste prime impressioni. Ma qualche spunto più profondo pare emergere e questo di certo non guasta in una narrazione che, almeno a giudicare da questi primi cinquanta minuti oggetto di analisi, sembra poter offrire il corretto mix tra diverse sfumature, con un approccio visivo - elemento certo da non mettere in secondo piano - di buon livello, nonostante parzialmente prevedibile nelle scelte di character design. Ma lo stile resta ad ogni modo accattivante nel suo classicismo, accompagnano degnamente i passaggi clou di una serie che si promette ricca di sorprese.