Blue Lock: lo spokon atipico della coppia Kaneshiro-Nomura

Il manga calcistico pubblicato in Giappone dal 2018 arriva in Italia per Planet Manga, pronto a stravolgere tutto ciò che pensavamo sul gioco del calcio.

Blue Lock: lo spokon atipico della coppia Kaneshiro-Nomura
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Dalla penna di Muneyaki Kaneshiro (le matite sono affidate Yusuke Nomura), autore del noto As the Gods Will, arriva un manga di grande successo in Giappone, che riprende il lato survival dell'opera precedente del mangaka introducendolo nel mondo del calcio. Ancora giochi di "sopravvivenza", non mortali ma fatali, cruciali per il destino sportivo del protagonista Yoichi Isagi e dei suoi compagni-rivali: parliamo di Blue Lock, recentemente giunto in Italia grazie a Planet Manga e Panini Comics (e non solo: è in arrivo anche l'anime di Blue Lock).

Nel Giappone odierno, la visionaria Anri Teieri, nuovo membro della Japan Football Union, visualizza un'unica possibilità per mettere fine alla mediocrità della nazionale di calcio nipponica, un drastico cambio di direzione nella formazione di giovani talenti che coincide con una radicale rivisitazione dei principali valori sportivi. La federazione incarica, allora, allo spietato coach Jinpachi Ego lo sviluppo di un programma adatto all'individuazione e alla preparazione dell'attaccante totale, capace di ergersi sugli altri calciatori e portare la nazionale del Giappone alla vittoria del Mondiale.

Uno spokon o un battle royale sportivo?

È l'incipit per uno spokon sicuramente originale, atipico perché profondamente modificato nelle sue dinamiche interne, svuotato dei topoi e degli schemi narrativi tipici, del concetto di gioco di squadra, dell'unione, della cooperazione.
Uno sportivo senza sportività il manga di Kaneshiro, uno spokon in apparenza ma un battle royale di fatto.

Blue Lock è un survival sul rettangolo verde (anzi sul pentagono della "prigione blu"), un battle royale classico trapiantato su un campo di gioco, con tutti gli elementi del genere trasportati in una dimensione sportiva. Blue Lock eredita davvero poco dal genere degli spokon e sembra più corretto definirlo un battle royale sportivo. Ed è già preventivabile dal primo volume del manga che sarà dato grande spazio ad elementi da shonen d'azione, con l'accenno ad "abilità speciali", "mostri interiori" che sono una sorta di raffigurazione concreta dell'ego dei calciatori, che traducono l'astrattezza dell'indole egoistica in un'aura mostruosa, in una specie di potere interiore latente, posseduto solo da chi ha l'individualismo necessario per poter (e volere) imporsi a tutti i costi sugli altri. Insomma, sembra delinearsi un simil power-system da battle shonen puro, e sembra scontata la presenza di vere e proprie battaglie a colpi di dribbling e tiri esagerati nel corso delle partite e delle "estreme" prove all'interno del Blue Lock, con la tipica comparazione di poteri e abilità e una probabilissima loro evoluzione (sicuramente si tratterà di cambiamenti più che altro psicologici), dei veri e propri power-up.

Il ranking e la legge del più forte

Sono ben sviluppati i meccanismi di selezione ed eliminazione all'interno della prigione blu (che dovranno senza dubbio variare e scongiurare la ripetitività nel corso dei prossimi volumi), e l'autore propone un'interessante gerarchia per i 300 partecipanti allo speciale programma, che vuole velatamente essere specchio di una società in cui vige la legge del più forte, i deboli periscono e i potenti fioriscono. E allora i calciatori più abili, più alti nel ranking stilato da Jinpachi Ego, potranno godere di un alloggio più accogliente e di cibo più gustoso, in una micro-società meritocratica in cui il merito è però la fortuna di essere più dotati e talentuosi.

Una visione a metà tra critica sociale e cruda realtà. La tesi di Jinpachi Ego è inesorabile e la sua spiegazione non fa una piega, e cerca di tornare alla natura primordiale del calcio, al senso e allo scopo di uno "sport in cui bisogna segnare più gol degli avversari" e non uno "sport in cui si lotta in undici unendo le proprie forze". L'idea è ovviamente iperbolizzata proprio per dar vita ad un prodotto volutamente innovativo, rinnovatore e sovvertitore dei canoni del manga sportivo. Kaneshiro punta proprio sull'idea della "legge del più forte" che è insita nel calcio e nello sport agonistico più in generale, sfruttandola per realizzare una tacita critica sociale.

I disegni di Yusuke Nomura

Il manga ha poi dalla sua la maestria del disegnatore Yusuke Nomura, bravissimo nella rappresentazione delle espressioni facciali, sempre predilette e rese al meglio attraverso efficaci primi e primissimi piani.

Sono quasi caricaturali perché spesso volutamente esagerate, ma adatte alla resa dell'intensità della tensione ed esplicative dei caratteri, delle personalità dei personaggi, ottimamente sostenuti proprio dai loro ritratti tesi, quasi convulsi. Occhi sgranati, volti turbati, espressioni inquietanti grottesche di sorrisi folli. Sono questi i motivi ricorrenti del disegno di Nomura, capace anche di rendere la meglio la dinamicità di cui un manga sul calcio ha ovviamente bisogno. Sono sempre ben riprodotte acrobazie e corse, tiri e schivate, lanci e palloni impazziti: in definitiva, le azioni di gioco risultano sempre ordinate e chiare, nella tradizione dei migliori spokon in salsa shonen.

Blue Lock Blue Lock è un manga che fa dell'originalità la sua forza, che scardina i canoni del genere di partenza, lo spokon, e li riscrive sfociando in elementi da battle royale e da survival, in hunger games di chi ha fame di vittoria e di successo. Poco spokon e molto battle shoonen, con il calcio come presupposto ma con i duelli e gli scontri come reale principio portante, Blue Lock si presenta come uno dei manga più interessanti degli ultimi anni in tema calcistico e, più in generale sportivo, grazie ai disegni accattivanti di Yusuke Nomura e alla genuina nuova proposta di Muneyaki Kaneshiro.