Burn the Witch arriva in Italia: Tite Kubo ci fa spiccare il volo

Il one-shot di Tite Kubo ci trasporta in un mondo fantasy a metà tra Bleach e Harry Potter, in una Londra nascosta pullulante di draghi.

Burn the Witch arriva in Italia: Tite Kubo ci fa spiccare il volo
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Streghe, stregoni, draghi e mondi paralleli nel nuovo manga dell'autore di Bleach, un one-shot, di cui è già stato annunciato il sequel, che arriva in Italia edito da Planet Manga pronto a prendere posto negli scaffali degli appassionati di Bleach e dei fantasy alla Harry Potter: Burn the Witch. Nella Londra dell'"altro lato", la Reverse London, draghi maligni e innocui (molti vengono impiegati per i servizi esclusivi per witches e wizards) vivono sotto la custodia dell'Agenzia per la tutela dei draghi naturali, di cui fanno parte le dragon rangers Noel Niihashi e Ninny Spangcole, protagoniste impegnate nel contenimento ei danni causati dalle "aberrazioni" che popolano Reverse London. Sono denaro e fama a spingerle in spettacolari combattimenti volanti senza esclusione di colpi. Alle loro missioni si aggiunge l'inconveniente di dover proteggere il "dragoposseduto" Balgo, ragazzo con una "cotta" per Noel.

Le premesse per una buona saga

Buone premesse, non è vero? Peccato che ci sia poco da aggiungere e che l'incipit basti per descrivere il contenuto del volume, quasi insufficiente persino per fungere da pilot per una serie. Kubo confeziona un ottimo pacchetto, con una carta dai colori esuberanti e un nastro luccicante, ma dimentica il contenuto e ci regala una scatola bella da vedere, una squisita presentazione, ma che si ferma ai presupposti, alle introduzioni, risultando per adesso manchevole.

Burn the Witch ci presenta due protagoniste magnetiche, dalla grande forza ipnotica, capaci di occupare la scena e di polarizzare l'attenzione del lettore. Noel e Ninny sono le vere mattatrici della storia di Tite Kubo, ragazze dalle motivazioni differenti, una più pacata, l'altra più irruente, entrambe dragon rangers per necessità. La collaborazione e le spettacolari combinazioni in battaglia intrattengono, i continui battibecchi divertono ma stancano scandendo nella ripetitività.

Ancor più irritante è il personaggio di Balgo, ridicolizzato da motivazioni e azioni, inconsistente e stereotipato, dalle reazioni assurde e dai comportamenti illogici, in balia degli eventi come un bamboccio dalla caratterizzazione scialba. Si tratta comunque, tutto sommato, di un buon trio che, insieme a dei comprimari ancora abbozzati ma interessanti (il capo Billy Banx Jr. e il direttore della divisione degli Inks, Bruno Bangnyfe), sembra poter sostenere un'eventuale serie basata sul nuovo mondo creato da Tite Kubo.

Mondo già vivo e sfaccettato, potenzialmente ricchissimo e ottimamente delineato fin da questo one-shot/primo volume. Insomma, poco da dire sul world-building che promette bene, con una sicura varietà di luoghi, di specie di draghi, di incantesimi, classi e divisioni anti-drago. Ci sono già una variopinta Reverse London, dark dragons, light dragons, draghi che fungono da mezzi di trasporto (dai personali broom buggy ai pubblici rept liner) e draghi-risorse naturali o alimentari.

Il buon vecchio Tite Kubo

Tutto è reso con estrema attenzione ai dettagli, con un character design eccelso e con concept sempre accattivanti per i draghi, vera "attrazione" del manga dal punto di vista grafico. Tite Kubo torna a deliziarci con il suo stile dinamico ed energico, sempre curato in ogni particolare, e capace di partorire personaggi dall'unicità vitale. Kubo riesce a dar vita a scontri dall'alto tasso di spettacolarità, scenograficamente e registicamente ben rappresentati, dall'impeccabile taglio cinematografico e con trovate narrative che non possono che tradursi in tavole memorabili.

Belli, dunque, gli incantesimi letteralmente sparati da speciali "pistole-bacchette magiche"; bellissimi i broom buggy, draghi adibiti al trasporto privato di witches e wizards, corrispettivi animati delle scope volanti; fantastico il design del drago nero di Bruno, Ricken-Backer, e, soprattutto, del drago leggendario Cinderella, uno dei sette Marchen, creature antiche in circolazione da prima della fondazione di Reverse London. È l'incredibile creatività di Tite Kubo, la capacità di concretizzare le idee, a far della ricchezza "costruttiva" anche una stimolante ricchezza grafica, una varietà visiva sterminata. Il giudizio su Burn the Witch è totalmente influenzato dalla natura del prodotto. Il manga ha poco mordente e risulta scarsamente sviluppato se considerato un one-shot, una storia autoconclusiva, ma è considerabile un ottimo inizio per una saga dal più ampio respiro. L'augurio è che le avventure di Noel e Ninny tra i cieli di Reverse London possano continuare anche oltre il sequel già annunciato (potete recuperare le novità sul continuo di Burn The Witch), in una serie che possa spulciare tra le interessantissime premesse occupandosi di portare avanti e di riprendere la costruzione un mondo già vivo e dall'identità forte, che possa far germogliare i semi piantati nel corso del primo volume appena arrivato in Italia. Insomma, Burn the Witch è un ottimo pilot, ma non un buon one-shot, un preludio quasi perfetto se considerato tale, ma troppo debole come opera a sé.