Cannon Busters: primo sguardo alla nuova serie anime targata Netflix

Analizziamo il primo episodio della nuova serie anime sbarcata da pochissimi giorni su Netflix: Cannon Busters.

Cannon Busters: primo sguardo alla nuova serie anime targata Netflix
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Su Netflix è ora disponibile la serie anime Cannon Busters, tratta dall'omonimo fumetto creato nel 2005 da LeSean Thomas, prolifico autore che nel corso della sua carriera ha collaborato con importanti brand quali Ben 10: Alien Force, Teenage Mutant Ninja Turtles e La Leggenda di Korra.
La serie anime Cannon Busters, realizzata dagli studi d'animazione Satelight e Yumeta Company, è riuscita a diventare realtà grazie alla campagna Kickstarter dedicata al progetto (servita per realizzare l'episodio pilota).
Prima di recensire l'intera opera, proveremo però a focalizzarci sull'analisi del primo episodio nel nostro consueto first look, per provare a capire cosa aspettarci dalla serie.

Vash the Kid

L'opera ci trasporta in uno strano mondo futuristico/alternativo in cui esseri umani, animali antropomorfi e cyborg convivono insieme.
L'ambientazione, un vero e proprio miscuglio di numerose influenze stilistiche che spaziano dal western al fantasy allo steampunk, risulta abbastanza simile a quanto visto in numerose altre opere, su tutte Trigun.
Il rimando alla celebre opera di Yasuhiro Nightow è tutt'altro che casuale, dato che la stessa trama generale di Cannon Busters (almeno per quanto riguarda questo primo episodio) non può che rimandare alle atmosfere delle avventure vissute da Vash the Stampede.
In questa prima puntata vediamo infatti uno strambo personaggio di nome Philly the Kid inseguito letteralmente dai guai per colpa della taglia spropositata che pende sulla sua testa. Non ci sono però solo degli spietati mercenari a braccarlo, dato che fin da subito vengono presentati allo spettatore altri due personaggi chiave delle vicende: l'androide Samberry e il robot Casey Turnbuckle.

Philly, che ha il potere di rigenerarsi da ferite mortali, viene così trascinato dai due robot in una missione che prevede il recupero di un misterioso principe scomparso.
Il ritmo dell'episodio si attesta su livelli estremamente frenetici, portando di fatto lo spettatore ad assistere a una lunga scena action suddivisa in due fasi distinte.

Nella prima metà della puntata vediamo Philly far sfoggio delle sue incredibili abilità rigenerative (che portano il suo stesso corpo a tenere traccia delle volte che è tornato in vita grazie alla comparsa di veri e propri numeri sulla sua pelle) mentre affronta degli spietati mercenari.

Per quanto sia presente un'elevata dose di violenza - l'anime infatti non si fa problemi a mostrare sangue e interiora ogni volta che può - il tono generale dell'opera rimane sempre tarato su un registro allegro, facendo dell'ironia un vero e proprio caposaldo dell'intera produzione.

Nella seconda fase dell'episodio, l'azione si sposta all'esterno mostrandoci i protagonisti alle prese con un rocambolesco inseguimento a bordo di Bessie, una macchina tecnologica in grado all'occorrenza di trasformarsi in un distruttivo mecha dalle fattezze di un toro gigante.
L'azione, nonostante uno sviluppo abbastanza scontato, viene gestita tutto sommato bene, riuscendo nel complesso a risultare soddisfacente agli occhi dello spettatore.

Senza meta

A fronte quindi di uno sviluppo narrativo improntato sull'azione, in grado sicuramente di far felici gli amanti delle sequenze concitate, a lasciare maggiormente perplessi è forse la caratterizzazione dei personaggi, abbastanza anonimi e spesso stereotipati.

Philly è infatti un protagonista stralunato che sembra non avere ben chiaro cosa fare della propria vita, paradossalmente reso interessante solo per via del suo potere speciale (peraltro davvero poco originale).
Allo stesso modo i due robot non riescono a spiccare particolarmente su tutti gli altri personaggi, anche per via del loro modo di porsi eccessivamente legato a una dimensione prettamente infantile.

Seppur si tratti solo del primo episodio, in certi momenti si ha come l'impressione di trovarsi di fronte a un progetto abbastanza stereotipato, il cui focus principale è quello di mettere in scena situazioni già viste in moltissime altre opere piuttosto che crearne di nuove e originali.
I disegni dell'anime risultano gradevoli seppur il character design non sia sicuramente uno dei punti di forza dell'opera, così come il design dei mecha.

Buone le animazioni, soprattutto quelle legate alle movenze dei personaggi, anche se è ancora troppo presto per dare un giudizio completo riguardo i combattimenti corpo a corpo. L'unica nota dolente è quella legata agli elementi realizzati in computer grafica; le movenze dei mecha non risultano infatti molto fluide, particolare che potrebbe incidere abbastanza sul lungo periodo.

Cannon Busters Il primo episodio di Cannon Busters, seppur tra alti e bassi, risulta in grado di intrattenere lo spettatore per merito di un ritmo davvero frenetico. Purtroppo però ci troviamo di fronte ad alcuni elementi (soprattutto concettuali) troppo simili a molte altre opere viste in passato. Se la serie riuscirà a proporre qualcosa di realmente originale con il proseguire degli episodi, potremmo comunque trovarci davanti a una buon anime. In caso contrario, la noia potrebbe però in breve tempo prendere il sopravvento.