Charlotte: primo sguardo alla nuova serie disponibile su Netflix

Un primo sguardo al nuovo anime prodotto dall'Aniplex e dalla P.A. Works, da poco approdato nel catalogo del colosso americano.

Charlotte: primo sguardo alla nuova serie disponibile su Netflix
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Il mese di luglio continua a serbare grandi sorprese per tutti gli appassionati di animazione giapponese. Tra le varie serie introdotte per l'on demand, sulla piattaforma streaming americana Netflix si è da poco aggiunta la singolare Charlotte. L'anime, co-prodotto dall'Aniplex e dalla P.A. Works, è scritto da Jun Maeda, che si è avvalso della collaborazione del character designer Na-ga. Va aggiunto che entrambi hanno già lavorato assieme per realizzare alcune visual novel per la casa di produzione Key (fondata nel 1998 da Maeda stesso), come Clannad, Kanon, e il recentissimo Harmonia. Per celebrare il 15° anniversario della nascita dell'azienda, nel 2015 è stata realizzato Charlotte, che è anche la seconda serie dello studio, dopo Angel Beats!. Per l'occasione, nello stesso anno, sono stati serializzati anche due adattamenti manga presso l'editore ASCII Media Works, pubblicati su Degenki G's Comic. Finora inedito in Italia, l'anime debutta per la prima volta su Netflix, sorprendendo non pochi utenti. Noi non ci siamo certo fatti perdere l'occasione per pregustare questo titolo: così ci siamo buttati a capofitto nel pilot, al termine del quale siamo pronti a darvi i nostri pareri a riguardo. Premettiamo che non è riuscito a convincerci su più fronti, ma vediamo il perché.

Un dono inaspettato

Yu Otosaka è il tipico protagonista da anime: un ragazzo all'apparenza come tanti che, dopo il divorzio della madre, vive con la sorella un po' ingenua Ayumi con la tutela genitoriale dello zio. Spesso si chiede come sarebbe vivere nel corpo di qualcun altro. Ebbene, Yu nasconde un segreto: ha un misterioso potere che gli permette di possedere il corpo di una persona, ma solo per cinque secondi (veramente poco) e solo se la vittima è nella sua linea visiva; purtroppo, nell'usarlo perde conoscenza. Un potere a dir poco fantastico, che potrebbe essere usato a fin di bene! Yu non la pensa così: preferisce usarlo per proprio tornaconto, come vendicarsi di chi gli ha fatto un torto; ma alla fine usa la sua dote per iscriversi ad una scuola d'élite, cercando da questo momento in poi di vivere una vita "normalissima", mantenendo il segreto. Come lui stesso afferma, Yu è attraente, tanto che le compagne cadono ai suoi piedi, ma punta sempre in alto: vuole stare con la più intelligente di tutte. Non si rende conto che qualcuno, però, lo sta spiando da tempo e sospetta che abbia delle capacità sovrannaturali, aspettando di poter cogliere il momento in cui commetterà un errore: Tomori. Questa è coetanea di Yu e ha il potere di scomparire dal campo visivo del suo avversario. Quando la giovane viene a conoscenza delle abilità del nostro, si fa aiutare da Takajo, un giovane in grado di teletrasportarsi (ma non di stabilire la destinazione) per convincere il protagonista ad iscriversi alla Hoshinoumi Academy, una struttura che cerca di frenare coloro che abusano dei loro poteri. Tomori rivela a Yu che questi superpoteri "infettano" gli adolescenti, ma con il passare del tempo scompariranno. Senza poter dire la sua riguardo l'iscrizione, Yu e Ayumi si ritrovano costretti a trasferirsi in un nuovo complesso: così inizierà per loro una nuova vita.

Heroes

L'incipit dell'episodio ha tonalità molto seriose, acuite dal bianco e nero, in cui l'unico a spiccare in questo mondo monocromatico è l'eroe, immobile nel mezzo di una strada affollata, che si domanda perché è se stesso e non qualcun altro, e pensa di poter essere chiunque lo circondi. Con queste riflessioni al limite del filosofico, lo spettatore ha la sensazione di essere posto dinanzi a una serie complessa e matura, in grado di sorprenderlo in ogni momento, ma anche di spingerlo a riflettere su temi adatti ad un pubblico più adulto. Questa sensazione sparisce immediatamente nella scena seguente, in cui Yu ci spiega cosa è in grado di fare e l'intera narrazione sfiora il demenziale, lasciando non poco stupiti dall'inaspettata piega, il tutto ulteriormente acuito da situazioni al limite del nonsense. Non possiamo ancora dare un'opinione sulla produzione soffermandoci solo sul pilot, ma possiamo dire che non siamo ancora riusciti ad inquadrare con precisione quale direzione essa voglia prendere, anche dopo essere arrivati al finale: non possiamo dire se progredendo con la narrazione essa abbandonerà quell'elemento comico per diventare più matura, oppure continuerà su quella linea lasciandoci molto amareggiati. Elemento positivo è la presenza di un protagonista che potrebbe sembrare anche un po' arrogante, soprattutto per il suo modo di fare; eppure, l'idea di usare questa sorta di antieroe, che non fa buon uso del suo potere, ha attirato le nostre attenzioni, e si percepisce che si tratta di un personaggio ancora da strutturare. Il desiderio di conoscere gli altri studenti della Hoshinoumi e l'inaspettato colpo di scena finale ci hanno però dato le giuste motivazioni per continuare la visione.

La scena iniziale è l'unica che ci ha particolarmente colpito per l'impostazione utilizzata: il bianco e nero, in cui il colore mette in risalto il protagonista, passa improvvisamente ad un'inquadratura completamente a colori, posta alle spalle di Yu, che lentamente si allontana per catturare una magnifica volta celeste, con una stella cometa che fende il cielo. Per i restanti minuti, la resa grafica non ci ha colpiti: l'abbiamo trovata molto semplicistica, nonostante si faccia un buon utilizzo dell'illuminazione, che cambia a seconda delle occasioni. Per quel che concerne il character design, il tratto ci è sembrato pulito e ben realizzato, sebbene non particolarmente originale. Ciononostante, rimane l'ipotesi che si possa trattare di una scelta stilistica ben precisa e collegata ai fondamenti della trama: i protagonisti sono ragazzi comuni, che per un caso fortuito sono entrati in possesso di poteri soprannaturali; probabilmente l'intento degli autori, sul piano visivo, non era quello di creare supereroi, ma persone ordinarie (la decisione di Yu di usare il proprio potere a proprio beneficio è molto umana e poco eroica), calate in situazioni che di ordinario hanno ben poco.

Charlotte (anime) È ancora presto per potersi formare un’opinione definitiva su Charlotte, ma le premesse, benché interessanti, non ci hanno del tutto entusiasmati, eccezion fatta per il cliffhanger finale: un eroe che sembra avere una storia interessante da raccontare e la voglia di conoscere l’origine dei poteri. Il lato artistico è quello che ci ha convinto di meno: non sembra mostrare nulla di eclatante, men che mai nel character design, sebbene l’idea di usare umani con doti inaspettate è interessante. Non possiamo tirare le somme sin da subito sul prodotto finale, perché potrebbe riservarci delle sorprese (o almeno lo speriamo). Staremo a vedere.