Fate/Zero: primo sguardo nuova serie approdata su Netflix

Abbiamo visto il primo episodio di Fate/Zero, pronti a scoprire quali sono le vicende che coinvolgeranno Kiritsugu e Kirei.

Fate/Zero: primo sguardo nuova serie approdata su Netflix
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Quando l'anno scorso su Netflix sono arrivati Unlimited Blade Works e Fate/Apocrypha ci siamo chiesti quando avrebbe debuttato il prequel Fate/Zero. Nei mesi successivi, alla libreria si sono aggiunti vari titoli facenti parte del franchise partorito da Nasu e Takeuchi, alcuni dei quali interessanti, altri un po' meno; questo non ha fatto altro che aumentare la nostra voglia di vedere il tanto acclamato prologo della saga. L'attesa è finita, finalmente: da oggi, 1 aprile, sarà disponibile Fate/Zero per tutti gli abbonati Netflix, in originale con i sottotitoli in italiano. Un periodo ideale per vedere questo prequel, perché il 18 giugno nei cinema italiani arriverà Lost Butterfly, seconda pellicola della trilogia che adatta la terza route della visual novel.

Fate/Zero è tratto dall'omonima light novel disegnata da Takeuchi stesso, e scritta da Gen Urobuchi, con la supervisione di Nasu; a seguito del successo riscosso dall'opera è iniziata la serializzazione di un manga, edito in Italia da Edizioni Star Comics. È doveroso chiarire che Fate/Zero è la prima opera ispirata al franchise realizzata dallo studio Ufotable, che solo in seguito ha curato Unlimited Blade Works e la trilogia di film. Non potevamo certo farci sfuggire l'occasione di scoprire gli eventi della quarta Guerra del Santo Graal.

La nascita di una rivalità

Il pilot di Fate/Zero è molto esaustivo a livello narrativo. Si apre mostrando Kiritsugu Emiya seduto in una cappella. Una domestica giunge ad informarlo che è nata sua figlia. La moglie di Kiritsugu, Iri, è un membro della famiglia di alchimisti Einzbern. L'uomo è preoccupato che, per colpa sua, Iri possa morire, ma non è ancora ben chiaro il motivo; la donna non teme quello che potrebbe accadere, perché è felice di aver trovato una persona che è riuscita a farle comprendere l'importanza della vita.

Kiritsugu non si sente pronto a prendere in braccio la nascitura, ed Iri gli dice che da lì ad otto anni tutte le sue battaglie giungeranno a termine, e con il potere del Santo Graal potrà realizzare il suo sogno: un mondo utopico in cui nessuno avrà un motivo per piangere. Incoraggiato da quelle parole, l'uomo conosce finalmente sua figlia, Illyasviel.
La scena si sposta in Italia, dove troviamo un giovane Kirei Kotomine, con suo padre e con Tokiomi Tohsaka; qui vengono fornite le prime importanti informazioni sul funzionamento della Guerra del Santo Graal. La sacra reliquia sceglie tra i maghi sette Master che considera idonei a possederla, a cui vengono affidati i Servant; i Master sono segnati con un marchio indelebile sulla mano, una Sigillo di Comando, da utilizzare per impartire ordini ai Servant.

Gli scontri si svolgono in totale segretezza, e per far sì che questa regola venga rispettata viene nominato un Supervisore dalla Santa Sede; ruolo ricoperto, per l'occasione, dal padre di Kirei, che già ha arbitrato gli scontri precedenti. Nonostante la sua giovane età e la sua inesperienza con la magia, Kirei è stato scelto dal Graal per partecipare alla prossima guerra. Siccome la famiglia Tohsaka ha sempre collaborato con la Chiesa, è opportuno continuare a sostenerla: Kirei deve allenarsi duramente con i Tohsaka, per essere un degno mago, e formare un'alleanza segreta con Tokiomi, per permettergli di conquistare il Graal ed esaudire il desiderio di raggiungere la Radice. Kirei accetta senza indugi.

Vi è un nuovo cambio di ambientazione: a Fuyuki, dove si terranno gli scontri, giunge Kariya Matou, membro dell'omonima famiglia, e amico di Aoi Tohsaka, moglie di Tokiomi. Kariya viene a sapere, non con poco ribrezzo, che la figlia di Aoi è stata ceduta a Zouken Matou, per portare avanti il nome della famiglia, in quanto nelle sue vene scorre il sangue di un mago, per poi usarla per vincere una futura guerra.

Per renderla più forte, Zouken sottopone la bambina alle folli magie del controllo dei vermi. Per porre fine a queste barbarie, Kariya accetta di sottoporsi alle migliorie dei Matou, e di partecipare alla Guerra che sta per avere luogo, con la promessa di portare il Graal alla famiglia.
Con un ultimo cambio di setting, l'azione si sposta a Londra, nella Torre dell'Orologio, sede dei maghi, dove facciamo la conoscenza del professore Kayneth El-Melloi Archibald, e di uno dei suoi studenti, Waver Velvet. L'attenzione si focalizza sul giovane, il quale scopre le origini della Guerra. 200 anni prima degli eventi narrati, le Tre Nobili Famiglie Fondatrici - Tohsaka, Einzbern, e Makiri - unirono le forze per evocare il Graal, in grado di esaudire qualunque desiderio, ma poiché la reliquia poteva ascoltare una sola preghiera, le tre famiglie si rivoltarono una contro l'altra. Ebbe inizio la prima Guerra del Santo Graal. Da allora, ogni 60 anni, il Calice appare a Fuyuki e dona ai 7 maghi più degni il potere di evocare uno Spirito Eroico, un Servant, che appartiene ad una classe di guerrieri: Saber, Archer, Lancer, Caster, Assassin, Raider, e Berserker. Per richiamare gli eroi, però, i maghi devono usare una reliquia come catalizzatore.

La narrazione prosegue con un'alternanza di punti di vista, utile per conoscere meglio i vari partecipanti ed i motivi che li spingono ad unirsi agli scontri. Inoltre, s'iniziano a gettare le basi per la futura rivalità tra Kirei e Kiritsugu. L'episodio termina con l'evocazione dei Servant, lasciando presagire che la Guerra del Santo Graal è ormai alle porte.

Fase preparatoria

Quello che ci ha particolarmente colpiti di questa puntata introduttiva è l'attenzione riposta nel non lasciare nulla al caso. Siccome Unlimited Blade Works è arrivato prima in Italia, è stato inevitabile approcciarsi a Fate/Zero con una prospettiva diversa: abbiamo visto questo pilot ben consapevoli di cosa sarebbe successo in seguito, ma non per questo la visione ne ha risentito. Sebbene questa sia un'opera iniziale, non abbiamo potuto fare a meno di pensare ad Unlimited Blade Works, ed è per questo motivo che alcune situazioni mostrate nel pilot hanno un effetto diverso, soprattutto conoscendo gli eventi futuri.

Sorge quindi una domanda spontanea: chiunque non abbia avuto modo di vedere la serie del 2014, può approcciarsi al prequel? La risposta è affermativa, perché durante la visione del pilot abbiamo avuto la sensazione che sia pienamente godibile anche da chi non conosce l'opera, e potrebbe cogliere questa occasione per avvicinarsi all'universo di Nasu e Takeuchi. Infatti, l'intento degli autori era quello di riportare in vita il franchise dopo l'anime del 2006 dello Studio Deen, Fate/stay night, che non è stato ben accolto dai fan. Quale miglior modo per la Ufotable di ricominciare nuovamente, se non con un capitolo "Zero"?

Viene quindi narrata una storia completamente nuova, che può accogliere sia i fan delusi dalla serie precedente che nuovi spettatori, incuriositi dalla trama, offrendo un prodotto il più esaustivo possibile. Grazie ai 40 minuti di durata, il pilot si prende il tempo necessario per spiegare nel dettaglio in cosa consiste la Guerra del Santo Graal e quali sono le sue origini; inoltre, con il continuo cambio di prospettiva, iniziamo a conoscere i vari personaggi che ci accompagneranno nel corso della stagione.

Ovviamente, essendo questo solo un incipit, sono numerose le domande sorte in corso di visione. Tra le varie, attendiamo di scoprire come si concluderà la Guerra: da un lato, chiunque abbia visto prima Unlimited Blade Works, conosce già l'esito e le conseguenze, e potrebbe avere un quadro più completo sulle vicende di Fate/stay night, approfondendo maggiormente gli eventi, conoscendo il variegato cast di attori presente, e scoprendo cosa ha portato alla distruzione della città di Fuyuki; d'altro canto, invece, siccome il prodotto vuole essere un nuovo inizio, e vista la minuziosa cura riposta nel presentare i vari Master, un neofita potrebbe proseguire la visione senza problemi, e qualora dovesse avere risposte esaustive, potrebbe voler scoprire le vicende di Shirou Emiya.

Giunti alle battute finali, siamo stati pervasi da un forte senso di curiosità, che ci ha spinti a voler proseguire a tutti i costi con la visione, per conoscere meglio Master e Servant, e scoprire quale sarà l'esito degli scontri. Al momento, però, è difficile stabilire se la sceneggiatura riuscirà a rispettare le nostre aspettative.
Sebbene la serie sia del 2011, sembra essere molto attuale per quanto riguarda il comparto visivo. Una cura maggiore la si nota nella resa ambientale, in cui il tratto è più dettagliato e certosino; nonostante ciò, i disegni dei personaggi sono comunque ben curati, soprattutto nei primi piani, con sporadiche ed impercettibili sbavature, e riescono a sposarsi alla perfezione con l'ambiente circostante.

Il character design è molto variegato ed ispirato, e si evidenzia una differenza tra la resa dei Master e dei Servant: i primi hanno uno stile molto semplice, che mette comunque in risalto il loro lato "umano"; i secondi, per quel breve lasso di tempo in cui appaiono sulla scena, hanno un design ben più elaborato. Il tutto riesce a far passare in secondo piano quelle sporadiche inquadrature in cui si nota un tratto digitale, che comunque non rovina la scena.

Notevole anche la fotografia che nei momenti più cupi diventa scura; quando invece la situazione è più solare e allegra, la luce è più accesa e vivida. Siccome questo episodio ha una narrazione molto lenta, che ha il solo intento di introdurre i vari partecipanti alla guerra, non abbiamo avuto modo di testare come si comporta il versante tecnico nelle situazioni più concitate; ma avendo avuto modo di apprezzare il lavoro svolto dai ragazzi della Ufotable con Unlimited Blade Works, crediamo che non rimarremo delusi, e che potrebbero sorprenderci mostrando scontri spettacolari, senza mettere in secondo piano la sceneggiatura.

Fate/Zero Dopo aver visto il primo episodio, sentiamo di approvare Fate/Zero sia dal punto di vista narrativo che qualitativo. Con una durata elevata, riesce a presentare il cast di attori ed inizia a gettare le basi di quello che potrebbe essere il prodotto finale. È ancora presto per dire esattamente come potrebbe proseguire la narrazione, ma se continua a voler accontentare sia un pubblico di appassionati che i nuovi arrivati, potrebbe essere una produzione molto soddisfacente. Il comparto tecnico è ben realizzato, con un character design variegato. Non vediamo l’ora, in definitiva, di vedere come se la cava durante i combattimenti.