Fire Force: prime impressioni sull'anime di David Production

Tratto dal manga di Atsushi Okubo, il papà di Soul Eater, l'anime di Fire Force saprà stupirvi per qualità tecnica e racconto.

Fire Force: prime impressioni sull'anime di David Production
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Dal 2015 Atsushi Okubo (il papà dell'apprezzato Soul Eater) serializza, su Weekly Shonen Magazine, Fire Force, un originale shonen basato sul mondo dei pompieri. In questi giorni ha debuttato finalmente quello che sappiamo sarà un lunghissimo adattamento anime, firmato dal talentuoso staff di David Production. A gran sorpresa, poi, è stato annunciato che il simulcast italiano della serie sarà curato da Yamato Video, che pubblicherà un episodio alla settimana - con tanto di sottotitoli e testi in italiano - sul proprio canale YouTube, Yamato Animation. Ci siamo quindi fiondati nella visione del pilot che ci ha impressionati per qualità dell'animazione e dei disegni. Tuffiamoci, quindi, nel caldo rovente di Fire Force.

Pompieri e battaglie

La premessa di partenza, per molti, potrà sembrare banale e già vista: un ragazzino energico che si arruola nell'ottava brigata della Fire Force, il corpo dei Vigili del Fuoco, perché sogna di diventare un eroe e di essere acclamato da tutti. Nulla di diverso dal classico canovaccio di partenza di un qualsiasi battle shonen adolescenziale. L'originalità dell'idea sta, però, nel worldbuilding di contorno, nel background del protagonista e nel carisma dei comprimari che ruotano attorno a lui.

Già l'inizio del racconto, quasi in medias res, vuole immergerci sin da subito nell'immaginario di partenza, che appare già ricco e stratificato: Shinra Kusakabe, mentre attende un treno in stazione, si ritrova ad assistere ad un'offensiva della Fire Force, impegnata nel fronteggiare una creatura completamente avvolta dalle fiamme. Dopo un po', però, è lo stesso Shinra che si getta nella mischia, mettendo in mostra a sua volta un potere di fuoco che pervade tutto il suo corpo e traendo in salvo i pompieri dalle grinfie della bestia.

Solo dopo veniamo a sapere di più sui personaggi: Shinra è stato già assegnato all'ottava brigata della Fire Force e non aspetta altro che indossare la divisa luminescente per dimostrare al mondo di cos'è capace. Poi apprendiamo due importanti verità: la prima riguarda le origini dell'immaginario imbastito dall'anime tratto dal manga di Okubo, ovvero il proliferare di un particolare cataclisma che ha dato vita agli Incendiati, creature incapaci di trapassare nell'aldilà e tormentate da un incontrollabile senso di distruzione.

Alcuni individui, peraltro, hanno ereditato dei misteriosi poteri di fuoco in seguito al fenomeno di autocombustione e la misteriosa mutazione si è evoluta di generazione in generazione. Questi individui, come Shinra, non vengono ben visti dalla popolazione, che ne ha paura, e qui otteniamo la seconda grande verità del primo episodio di Fire Force: il passato di Kusakabe. Il giovane ha dei trascorsi molto dolorosi, in quanto perse sia la madre che il fratellino in tenera età in seguito a una micidiale combustione che distrusse persino la sua casa.

Molti, vista la natura anomala di Shinra, credettero che fu il bambino a scatenare l'esplosione, ma nessuno eccetto il nostro sa che quel giorno fu una creatura misteriosa a togliere la vita ai suoi familiari. Da allora, quindi, Kusakabe decide di votare la sua vita a cacciare ed abbattere gli Incendiati e scoprire la verità su quel tragico giorno, ma deve fare continuamente i conti con la diffidenza altrui: egli è un giovane un po' stravagante, che a causa del suo passato tragico non riesce più a sorridere con sincerità, riservando ai suoi interlocutori una smorfia irritante ed ambigua. Eppure, già alla fine del primo episodio, qualcosa cambia per Shinra: il suo eroismo viene a galla, soprattutto grazie ai compagni della sua brigata, dando inizio all'ascesa della sua carriera. Come potete vedere, uno shonen dalle premesse piuttosto classiche. Ma originale nel suo svilupparsi.

La firma di David Production

Non è però la trama ad averci impressionato, seppur ammettiamo che calare il mondo dei pompieri in una sorta di battle shonen supereroistico sia un'idea intrigante, soprattutto perché l'immaginario creato da Atsushi Okubo unisce il panorama delle forze dell'ordine con un interessante sottotesto religioso. Come dicevamo, però, il punto a favore di Fire Force risiede nella messinscena e nel comparto tecnico.

A nostro parere, osservando il primo episodio della serie, David Production potrebbe aver messo a segno l'ennesimo colpaccio dopo alcune produzioni molto interessanti come il remake di Captain Tsubasa, Cells at Work e soprattutto Le Bizzarre Avventure di JoJo: Vento Aureo, che si appresta a ricevere un doppio episodio finale di un'ora. Basta già solo osservare i primi minuti dell'episodio 1 (intitolato Shinra Kusakabe si arruola) per osservare l'incredibile lavoro sia sul design che sulle animazioni.

Perfetto il primo, poiché perfettamente in linea con le tavole del manga da cui è tratto, senza particolari sbavature, in grado di replicare tanto la forte espressività dei protagonisti quanto tutto l'immaginario di contorno, inclusa qualche lieve sfumatura ecchi per quanto riguarda i corpi sinuosi e sensuali di alcune protagoniste, che sulla scia della forte componente sexy intravista in Soul Eater si candidano ad un ruolo profondamente ambiguo e provocatorio. Siamo rimasti colpiti soprattutto dalle animazioni, fatte di movimenti di macchina incredibilmente dinamici e spettacolari.

Le sequenze più convincenti sono figlie di due virtuosismi ben definiti: una fluidità da applausi per le movenze dei protagonisti, convincenti in ogni mossa o colpo scambiato con i nemici, e l'ottimo utilizzo della computer grafica. Quest'ultima, in alcune occasioni, forse è troppo evidente, soprattutto nei passaggi dedicati agli spostamenti su autovetture. Quando c'è da sfoderare gli artigli, però, ovvero durante i combattimenti, la CGI si amalgama perfettamente con il disegno, dando vita a scene di azione dall'impatto cinematografico, impreziosito da coreografie molto sopra la media.

Menzion d'onore anche al sonoro, composto da una soundtrack estremamente sontuosa e molto ben orchestrata, soprattutto nei momenti più solenni, così come pure entrambe le sigle sfoggiano un buon background musicale. Insomma, non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti del primo episodio di Fire Force: un plauso va a David Production che, se riuscirà a mantenere ugualmente alti gli standard di tutta la serie, meriterà un posto di diritto nell'Olimpo dell'industria anime.