Robert Kirkman è uno tra i più importanti sceneggiatori dell'ultimo decennio che, dopo aver raggiunto l'Olimpo del successo con The Walking Dead, ha inaspettatamente deciso di cambiare rotta, confrontandosi con un panorama tanto vario quanto ostico: quello delle arti marziali.
Il buon Kirkman aveva già fatto assaporare al proprio pubblico scene di pura estasi combattiva in Invincible, il suo più grande capolavoro che presto avrà anche una propria controparte animata grazia alla collaborazione con Amazon Prime Video, ma mai prima d'ora si era spinto in un genere così peculiare. Stiamo parlando specificamente di Fire Power, edito da SaldaPress in Italia, che si è recentemente presentato a noi con il primo volume denominato simbolicamente proprio Preludio.
Questo primo albo è un sagace e orchestrato antipasto di un disegno che, stando alle premesse, promette essere una gradita e inaspettata sorpresa. Daremo in conclusione un primo giudizio, ora lasciamo spazio a quello che ci ha colpito o meno sia in termini di sceneggiatura che di grafica, essendo coinvolta una figura di rilievo del fumetto americano qual è Chris Samnee.
Owen Jhonson, tra misteri e pugni infuocati
Fire Power parte diretto come un pugno fulmineo, mettendo subito in chiaro la figura centrica dell'opera: Owen Jhonson. Ragazzo cresciuto con la smania di conoscere le origini dei suo veri genitori, essendo stato adottato in tenerissima età, ha da sempre seguito strade impervie che lo hanno portato, sfida dopo sfida, a fare la conoscenza del luogo dove cambierà definitivamente ogni personale concezione della propria vita: il Tempio del Pugno di Fuoco.

Qui prende vita un racconto ricercato, supportato magistralmente da un disegno e dei colori tanto dinamici quanto colorati. Un impasto che rapirà l'attenzione del lettore. Samnee è in evidente stato di grazia negli ultimi anni e, senza tanti giri di parole, dona all'idea originaria di Kirkman una completezza praticamente perfetta. Non vi stancherete mai e poi mai di osservare le tavole presenti dentro l'albo.
Tra cinema orientale e cult '80 e ‘90
Fire Power ha degli evidenti capisaldi a cui è ispirato e in questo Preludio, che permette egregiamente di familiarizzare con i personaggi e l'ambientazione, si manifestano in maniera cristallina. Avevamo riscontrato alcuni di questi elementi in Invincible ma in questa nuova opera, che nel corso degli ultimi mesi ha stravolto in positivo il mercato americano del fumetto (200.000 copie vendute in una manciata di giorni), alcune tra le più note passioni di Robert Kirkman sono ben presenti e sono loro stesse il motore dell'azione: il cinema orientale, sia il Wuxiapian che la Kung Fu Comedy, e alcuni tra i più noti cult '80 e '90 come Karate Kid e La Prova.

Le atmosfere orchestrate dall'autore porteranno chi legge ad alternare momenti di riflessione, di comicità, di violenza e infine di sorpresa. Funziona tutto in maniera armoniosa, e si ha la sensazione di uno splendido equilibrio tra scrittura e comparto visivo. Non sarebbe così svolgente, pensando proprio al talento crossmediale di Kirkman, che Fire Power possa diventare in futuro un prezioso materiale di adattamento per una serie televisiva.