Game of Familia: un manga ecchi dall'autore di Dead Tube

Analizziamo il primo volume del nuovo manga ecchi di Mikoto Yamaguchi, fantasy isekai pubblicato dal 2018 edito in Italia da J-Pop.

Game of Familia: un manga ecchi dall'autore di Dead Tube
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Game of Familia arriva in Italia grazie a J-Pop, con il primo volume della serie già disponibile (in caso ve le foste perse ecco le novità manga J-POP di maggio 2021). La nuova opera dall'autore di Dead Tube è un concentrato di sortilegi, spade e corpi mozzafiato che bada molto alle apparenze e meno alla sostanza. Mikoto Yamaguchi torna alla violenza e all'erotismo della sua opera più conosciuta, riprendendone i concetti assoluti ed introducendoli in una storia fantasy con protagonisti tre seducenti ragazze e il loro anonimo fratello, evocati in un altro mondo per sconfiggere delle mostruose creature scellerate. Il mangaka è affiancato da D.P ai disegni, già autore di genere ecchi, e pubblica Game of Familia dal 2018 per Kadokawa Shoten. La trama, già reiterata, base comune a molti isekai di ultima generazione, non è di certo una novità: Sasae Hatsushima si ritrova a dover lottare insieme alla sua matrigna e alle sue sorelle contro i Dead Male, creature corrotte e violente. Sono Kanae, Manako e Hinana a formare con il nostro protagonista la Familia, team da gioco di ruolo con una atipica formazione che vede le tre fanciulle dividersi il ruolo di swordual (il guerriero-spadaccino) e Sasae interiorizzare le skills da healer, guardian e sorcerer, grazie all'oscuro patto con tre divinità di tre classi diverse.

Un isekai classico con un team-up bollente

Il nuovo ecchi di casa J-Pop calca le orme dell'isekai classico, riformulandone le regole e giocando con i topoi del genere. Fa sue le caratteristiche tipiche dei manga/anime sugli universi paralleli ma le mostra, le esplicita come a volerle scimmiottare, come a voler rivelare ironicamente la sua natura. Il manga di Mikoto Yamaguchi eredita l'anima da GDR che accomuna la maggior parte degli isekai fantasy. Ci sono un guerriero, un guardiano protettore, un mago e un guaritore, come nei più classici GDR class-based e nei fumetti giapponesi che hanno attinto a piene mani alla dinamica delle classi e dei ruoli. La differenza? Una dose massiccia di fanservice al limite tra l'ecchi e l'hentai, con prosperose eroine che mai si lasciano scappare l'occasione di... farsi scappare qualcosa. Game of Familia è uno dei numerosissimi ecchi a sfondo fantasy usciti negli ultimi anni, diviso tra un goffo erotismo gratuito e una più interessante sessualità funzionale. Nonostante l'uso, comunque frequente, di un eros che ben si incastra nei meccanismi narrativi, nell'economia della trama, nella maggioranza dei casi si tratta, purtroppo, di puro e frivolo fanservice, di nudità ingiustificate e di succinte armature strategicamente distrutte o squarciate. Nettamente più apprezzabile il tentativo di non relegare la sessualità alla dimensione occasionale e fortuita, ma di implicarla nella narrazione per accrescere e definire la sfumatura violenta e crudele dell'ambientazione da dark fantasy e per contribuire alla caratterizzazione tutta negativa dei Dead Male, maligni e perversi mostri ossessionati dai piaceri carnali. Perderebbe però la sua anima ecchi, ormai indissolubilmente legata al fanservice e senza la quale, probabilmente, il manga di Yamaguchi avrebbe poco da dire nel panorama dei fantasy attuali.

Sasae Hatsushima e le sue sorelle

È chiaro come Game of Familia riesca ad accaparrarsi una buona fetta di lettori grazie alle casuali scene di nudo alle terme (ormai onnipresenti negli esponenti del genere) e alle forme straripanti delle protagoniste. Senza il fanservice il manga finirebbe, probabilmente, nell'anonimato, seppure l'autore sperimenti con il genere dell'isekai e con i canoni dei prodotti nipponici spesso figli di una visione evidentemente patriarcale. Interessante, dunque, la scelta di un team-up tutto al femminile (eccezion fatta per il protagonista, unico uomo non antagonista nel primo volume del manga), con personaggi abbastanza stereotipati ma credibili e ben assortiti. Queste amazzoni dalle inverosimili proporzioni riescono a sostenere la storia insieme all'unico personaggio maschile positivo di spicco, Sasae Hatsushima, protagonista misterioso e calcolatore, con un segreto inaccessibile e abilità da over-powered. È la sua enigmatica ambiguità a far di Sasae il personaggio di gran lunga più affascinante, vero trascinatore della serie proprio grazie alle sue intriganti macchinazioni, che lo avvicinano ad una figura antieroica più che ad un eroe ideale.

Gli eroi dell'altro mondo

Non è poi da sottovalutare l'originale disposizione degli accadimenti, e l'uso di una cronologia disordinata da parte dell'autore. Il racconto va avanti tra flashback e flashforward, con la singolare scelta di escludere la caratteristica parte (degli isekai) in cui i protagonisti vengono catapultati nel nuovo mondo per la prima volta. Sasae, la matrigna e le sorellastre si trovano fin dall'inizio nell'universo parallelo e hanno già acquisito abilità uniche ed incantesimi, si sono persino fatti una reputazione all'interno del nuovo mondo. Yamaguchi sorvola sulle fasi preparative, sulla descrizione del mondo ordinario, per procedere a ritroso fino al punto di partenza.

La narrazione sfalsata permette all'autore di centellinare le informazioni e di unire i tasselli nei momenti più adatti, guidando il lettore alla misurata scoperta della verità sull'evocazione dei personaggi e sulla struttura del mondo rappresentato. Non bisogna, però, aspettarsi una reale profondità della storia, visto il world-building poco esplorato e la presenza di creature già largamente assimilate nel corso di anni di fantasy di ogni tipo. È, inoltre, superficiale l'intreccio sviluppato, che si limita a seguire lo schema evocazione-battaglia tra bene e male senza nemmeno sforzarsi troppo nel trovare soluzioni veramente innovative. Bisogna però spezzare una lancia a favore dei disegni di D.P, abile sia nelle parti più propriamente ecchi, sia nelle più concitate scene d'azione, con un discreto character design e una buona realizzazione dei fondali, degli edifici e degli scenari fantasy. D.P è autore ecchi-action ed è facile notare la sua maestria nel creare situazioni erotiche, nel disegnare le avvenenti silhouette e nell'esprimere l'agitazione dei combattimenti. D.P è il profilo perfetto per le tavole del manga pensato da Yamaguchi, adatto per raffigurare l'esasperata violenza della storia, per trasmetterne il lato grottesco e per riempire di sesso e fisionomie caricaturali le pagine di Game of Familia.

Game of Familia È il manga che ci si aspetta, Game of Familia, in tutto e per tutto concorde alle aspettative di chi sa di intraprendere la lettura di un isekai fantasy ecchi, di cui ne è espressione esagerata. Ecchi al limite dell’hentai, fantasy da manuale, isekai nel più classico dei modi. Il manga di Mikoto Yamaguchi è tutte le conclusioni che trarreste guardando alla copertina: scontri tra guerriere dagli abiti poco sobri e dalle forme incontenibili, il tutto condito da un ottimo scenario dark fantasy e da esplicite meccaniche da gioco di ruolo. Game of Familia è un buon manga per gli amanti degli isekai e un’opportunità da cogliere al volo per chi è alla ricerca di un ecchi tra incantesimi e stregonerie.