Edito su Grand Jump di Shueisha dal 2021, Gigantis è un manga seinen scritto da Yoichi Komori e Takayuki Yaamamoto, con i disegni di Ken-Ichi Tachibana (noto soprattutto per essere l'illustratore di Terra Formars). Dopo un paio d'anni di serializzazione in Giappone, e attualmente 4 volumi all'attivo nel Paese del Sol Levante, l'opera arriva finalmente anche in Italia edita da Star Comics (in caso non lo sappiate, Star Comics vi regala uno zainetto di Dragon Ball Super in una promo speciale in questi giorni), che ha già distribuito due albi durante l'estate 2023. Abbiamo sfogliato i primi tankobon e crediamo che Gigantis abbia tutte le carte in regola per appassionare il pubblico interessato al genere, soprattutto per i tanti riferimenti (e le palesi ispirazioni) ad altri celebri congeneri come Attack on Titan. Una serie di analogie che, chiaramente, potrebbero anche innescare scomodi paragoni.
Terrore e morte a Tsushima
La storia di Gigantis segue le vicissitudini di Gen, un liceale orfano di padre che vive insieme a sua madre e sua sorella minore. La dipartita del genitore ha lasciato una ferita profonda sulla famiglia e un grande senso di responsabilità nel protagonista, che sin dal tragico evento ha deciso di prendersi cura dei suoi e di essere forte per il bene dei suoi cari.
I nostri vivono sull'isola di Tsushima (avete imparato a conoscere questa località grazie a Sony PlayStation, ricordate la recensione di Ghost of Tsushima?), ma un giorno accade l'impensabile. Un'epidemia si diffonde sull'isola, trasformando gran parte degli esseri viventi in creature aberranti e deformi: un parassita, in particolare, si impossessa dei corpi altrui e li rende capaci di fondersi con altri animali o persone, dando vita a deformità mostruose e asimmetriche.
In poco tempo l'intera Tsushima finisce dilaniata dal morbo e i pochi sopravvissuti finiscono isolati dal resto del mondo, poiché il governo ha deciso di abbandonare l'isola a se stessa e bloccare il più possibile il diffondersi dell'epidemia al di là del mare. Dopo un anno trascorso a sopravvivere in questo inferno dispotico, Gen infine entra in contatto con un infetto rimanendo gravemente ferito.
Viene salvato per miracolo e portato al sicuro, occasione che gli permette di conoscere la verità: l'entità che ha piegato il mondo proviene forse dallo spazio e si è diffusa in gran parte del globo, ma le forze governative stanno elaborando una controffensiva per debellare tali IAS (Invasive Alien Species). Il segreto è infondere in guerrieri umani il DNA di questi parassiti, così da trasformarli in preziose armi capaci di annientare le forme più evolute di IAS, diventate ormai dei veri e propri titani aberranti. Gen, dal canto suo, sembra essere entrato in possesso di un potere misterioso che permetterà all'umanità di lottare ad armi pari contro il nemico, ed è su questa consapevolezza che i primi due volumi di Gigantis innescano lo lo sviluppo del racconto.
Un mix di elementi vincenti
Ci è sembrato, dopo una prima lettura di Gigantis 1 e 2, che il seinen edito Star Comics abbia diversi elementi in grado di convincere chi deciderà di dargli una chance: fantascienza e distopia si uniscono ad una cornice horror intrisa di sano gore, e in generale il manga gode di un'ottima messinscena. Che sia in occasione di sequenze più orrorifiche e disturbanti, o piuttosto di combattimenti violenti e titanici, l'impatto scenico di Gigantis ci sembra piuttosto soddisfacente, pur consci di trovarci di fronte a nient'altro che un prologo di una storia che deve ancora portarci nel vivo dell'azione.
Se avete letto fin qui, avrete intuito quanto la narrazione prenda ispirazione da titoli più o meno celebri del panorama manga. L'idea di raccontare un'epopea tra giganti, il mistero legato all'origine degli stessi e l'idea di un mondo isolato dal disastro strizzano l'occhio neanche troppo velatamente ad Attack on Titan, dal quale Gigantis riprende un po' anche l'estetica del protagonista. Non di meno, l'idea di un'organizzazione che combatte una minaccia sovrannaturale avvalendosi del suo stesso potere per contrastarla ricorda anche avventure come Ajin: Demi-Human (altro manga che potete leggere grazie a Star Comics e da cui Netflix ha adattato un anime, leggete la recensione di Ajin su Netflix per capire di che parliamo).
Sono elementi di continuità che, da un lato, potrebbero affascinare il pubblico rimasto "orfano" di grandi fenomeni pop come L'Attacco dei Giganti, ma che d'altro canto rischiano anche di sottrarre originalità ad un prodotto che ci è parso volutamente derivativo.
In ogni caso Gigantis ci è sembrato consapevole di questa sua natura, e per questo motivo riteniamo che una lettura quanto meno dei primi capitoli vada fatta per entrare in contatto con l'immaginario (comunque intrigante) creato da Komori, Tachibana e Yamamoto. Anche perché, dopotutto, Gigantis porta in dote degli ottimi disegni: frutto del talento di Ken-Ichi Tachibana, che dopo Terra Formars conferma le sue ottime doti grafiche e la gradevole cura anatomica.
Gigantis: il nuovo manga Star Comics tra alieni e Attack on Titan
Edito da Star Comics, il nuovo manga disegnato dall'illustratore di Terra Formars debutta in Italia: ecco un po' di prime impressioni.
Edito su Grand Jump di Shueisha dal 2021, Gigantis è un manga seinen scritto da Yoichi Komori e Takayuki Yaamamoto, con i disegni di Ken-Ichi Tachibana (noto soprattutto per essere l'illustratore di Terra Formars). Dopo un paio d'anni di serializzazione in Giappone, e attualmente 4 volumi all'attivo nel Paese del Sol Levante, l'opera arriva finalmente anche in Italia edita da Star Comics (in caso non lo sappiate, Star Comics vi regala uno zainetto di Dragon Ball Super in una promo speciale in questi giorni), che ha già distribuito due albi durante l'estate 2023. Abbiamo sfogliato i primi tankobon e crediamo che Gigantis abbia tutte le carte in regola per appassionare il pubblico interessato al genere, soprattutto per i tanti riferimenti (e le palesi ispirazioni) ad altri celebri congeneri come Attack on Titan. Una serie di analogie che, chiaramente, potrebbero anche innescare scomodi paragoni.
Terrore e morte a Tsushima
La storia di Gigantis segue le vicissitudini di Gen, un liceale orfano di padre che vive insieme a sua madre e sua sorella minore. La dipartita del genitore ha lasciato una ferita profonda sulla famiglia e un grande senso di responsabilità nel protagonista, che sin dal tragico evento ha deciso di prendersi cura dei suoi e di essere forte per il bene dei suoi cari.
I nostri vivono sull'isola di Tsushima (avete imparato a conoscere questa località grazie a Sony PlayStation, ricordate la recensione di Ghost of Tsushima?), ma un giorno accade l'impensabile. Un'epidemia si diffonde sull'isola, trasformando gran parte degli esseri viventi in creature aberranti e deformi: un parassita, in particolare, si impossessa dei corpi altrui e li rende capaci di fondersi con altri animali o persone, dando vita a deformità mostruose e asimmetriche.
In poco tempo l'intera Tsushima finisce dilaniata dal morbo e i pochi sopravvissuti finiscono isolati dal resto del mondo, poiché il governo ha deciso di abbandonare l'isola a se stessa e bloccare il più possibile il diffondersi dell'epidemia al di là del mare. Dopo un anno trascorso a sopravvivere in questo inferno dispotico, Gen infine entra in contatto con un infetto rimanendo gravemente ferito.
Viene salvato per miracolo e portato al sicuro, occasione che gli permette di conoscere la verità: l'entità che ha piegato il mondo proviene forse dallo spazio e si è diffusa in gran parte del globo, ma le forze governative stanno elaborando una controffensiva per debellare tali IAS (Invasive Alien Species). Il segreto è infondere in guerrieri umani il DNA di questi parassiti, così da trasformarli in preziose armi capaci di annientare le forme più evolute di IAS, diventate ormai dei veri e propri titani aberranti. Gen, dal canto suo, sembra essere entrato in possesso di un potere misterioso che permetterà all'umanità di lottare ad armi pari contro il nemico, ed è su questa consapevolezza che i primi due volumi di Gigantis innescano lo lo sviluppo del racconto.
Un mix di elementi vincenti
Ci è sembrato, dopo una prima lettura di Gigantis 1 e 2, che il seinen edito Star Comics abbia diversi elementi in grado di convincere chi deciderà di dargli una chance: fantascienza e distopia si uniscono ad una cornice horror intrisa di sano gore, e in generale il manga gode di un'ottima messinscena. Che sia in occasione di sequenze più orrorifiche e disturbanti, o piuttosto di combattimenti violenti e titanici, l'impatto scenico di Gigantis ci sembra piuttosto soddisfacente, pur consci di trovarci di fronte a nient'altro che un prologo di una storia che deve ancora portarci nel vivo dell'azione.
Se avete letto fin qui, avrete intuito quanto la narrazione prenda ispirazione da titoli più o meno celebri del panorama manga. L'idea di raccontare un'epopea tra giganti, il mistero legato all'origine degli stessi e l'idea di un mondo isolato dal disastro strizzano l'occhio neanche troppo velatamente ad Attack on Titan, dal quale Gigantis riprende un po' anche l'estetica del protagonista. Non di meno, l'idea di un'organizzazione che combatte una minaccia sovrannaturale avvalendosi del suo stesso potere per contrastarla ricorda anche avventure come Ajin: Demi-Human (altro manga che potete leggere grazie a Star Comics e da cui Netflix ha adattato un anime, leggete la recensione di Ajin su Netflix per capire di che parliamo).
Sono elementi di continuità che, da un lato, potrebbero affascinare il pubblico rimasto "orfano" di grandi fenomeni pop come L'Attacco dei Giganti, ma che d'altro canto rischiano anche di sottrarre originalità ad un prodotto che ci è parso volutamente derivativo.
In ogni caso Gigantis ci è sembrato consapevole di questa sua natura, e per questo motivo riteniamo che una lettura quanto meno dei primi capitoli vada fatta per entrare in contatto con l'immaginario (comunque intrigante) creato da Komori, Tachibana e Yamamoto. Anche perché, dopotutto, Gigantis porta in dote degli ottimi disegni: frutto del talento di Ken-Ichi Tachibana, che dopo Terra Formars conferma le sue ottime doti grafiche e la gradevole cura anatomica.