Jojo Stone Ocean su Netflix: la famiglia Joestar è tornata

È finalmente disponibile su Netflix la nuova stagione della serie più "bizzarra" di sempre. Ecco cosa pensiamo dei primi due episodi.

Jojo Stone Ocean su Netflix: la famiglia Joestar è tornata
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Non chiamatela Jojo, soltanto sua mamma può chiamare così Jolyne Kujo, figlia di Jotaro. Così la protagonista de Le bizzarre avventure di Jojo: Stone Ocean rimarca la sua identità e, in un qualche modo, il suo destino.

Ma soltanto se siete fan della "bizzarra" saga creata da Hirohiko Araki, saprete la "maledizione" di chiamarsi Jojo, se invece vi state chiedendo il senso di queste parole e cercate una motivazione per proseguire la visione della quinta serie (la sesta, seguendo l'ordine dell'opera originale) di una lunga lista di bizzarre avventure, vi presentiamo alcuni buoni motivi per restare "imprigionati" dal lato più femminile e controverso di tutta la saga. Le bizzarre avventure di Jojo: Stone Ocean è finalmente disponibile tra gli anime Netflix di dicembre 2021.

Buon sangue (maledetto), non mente

Abbiamo già incontrato protagonisti femminili nella storia di Jojo, però è la prima volta che il personaggio principale, il fulcro delle vicende, è proprio una erede della famiglia Joestar. Tutto ha avuto inizio nel 1987 con l'omonimo manga. La serie tv, pubblicata nel 2012, è partita dagli albori della storia, con Jonathan Joestar e Dio Brando, poi abbiamo riso, pianto e continuato l'avventura con Joseph, abbiamo viaggiato con Jotaro, ci siamo svegliati a Morio-cho in cerca di una vita normale con Josuke e siamo approdati con Giorno Giovanna in Italia, dove abbiamo finito di jojocare con le sorti (e i nomi) di questa famiglia dai "maledetti" poteri sovrannaturali. Fino a questo momento.

Siamo in Florida stavolta, dieci anni dopo l'inizio degli eventi trattati da Vento Aureo e assistiamo al momento in cui Jolyne Kujo finisce in prigione (nell'anime è stata adattata come Cujoh, questo potrebbe avere un senso anche dal punto di vista della trama, ma al momento, soprattutto per evitare spoiler, non lo approfondiamo). Ma la povera Jolyne, appena diciannovenne, è innocente: rischia di trascorrere quindici anni della sua giovinezza dietro le sbarre per colpa dell'incidente d'auto in cui l'ha coinvolta il suo fidanzato, Romeo Jisso.

Per amore, Jolyne si dichiara colpevole, ma nel momento del bisogno, grazie anche a un astuto avvocato, il suo Romeo la tradisce e la lascia senza il minimo senso di colpa in prigione. Curioso come Romeo guidasse un'Alfa Romeo GTV: se una cosa non manca ad Araki, è proprio l'arguto senso dell'umorismo.

Qualità, David Production

La prima puntata prosegue con un ritmo calzante e abbastanza attinente al manga da cui trae ispirazione: gli spettatori più attenti e meticolosi noteranno alcune differenze, che forse a ben pensarci non avrebbero di certo arricchito la trama, ma avrebbero potuto strizzare l'occhio ai fan e strappare un momento simpatico (ci riferiamo, ad esempio, alla perquisizione corporale prima di entrare nel carcere di massima sicurezza, in cui mancano "gli albori di una nuova umanità").

A parte questo, si può ben poco aggiungere sul lavoro svolto dallo studio di animazione di David Production: nella nostra lista degli anime con le migliori animazioni, vi abbiamo motivato abbondantemente le ragioni per cui questa serie sia uno dei gioielli della corona degli anime contemporanei. Sin dai primi minuti, abbiamo una visione chiara e del tutto "scatenata" del personaggio principale, Jolyne: ribelle e astuta come ogni brava Joestar, è una ragazza sicuramente più emotiva rispetto a suo padre ed è così più facile empatizzare con lei.

Facciamo subito, inoltre, conoscenza di un'altra protagonista di tutto rispetto, Hermès Costello, che mostra un "legame" (se perdonate i giochi di parola) con la nostra Jolyne. Infatti, i poteri della famiglia Joestar vengono subito palesati e la giovane Jojo pare intuire e familiarizzare con la sua natura sovrannaturale molto precocemente.

Un po' com'era successo a Jotaro, il quale, se ben ricordate, aveva dato prova per la prima volta dei suoi poteri dietro le sbarre. Chiamiamole ancora una volta "curiose coincidenze". Soprattutto nel secondo episodio, approfondiamo questo "potere mentale", come definito da Jolyne, e veniamo soprattutto a conoscenza del fatto che non sia l'unica ad averlo. Nel corso della sua permanenza alla prigione Green Dolphin Street, Jolyne scopre una "bizzarra" compagna di cella, Gwess (nome ispirato molto probabilmente al marchio di lusso Guess, proprio come Ermes in realtà è Hermés, data la passione dell'artista a musica e moda). Sarà proprio lei a ispirare Jolyne a far scoprire qualcosa in più sul suo potere mentale, ispirandole persino un nome: Stone Free. Nell'opera originale questo è il nome del potere di Jolyne e sebbene il doppiaggio italiano sia di tutto rispetto, abbiamo tenuto a sottolineare questo passaggio importante. Jolyne ha già deciso che Stone Free l'aiuterà a liberarsi da quest'oceano di pietra che chiamano carcere.

Il filo conduttore

L'ultima considerazione la dedichiamo alla sigla: ancora una volta,

un buon fan di Jojo ha imparato ad amare le opening tanto quanto gli episodi della saga. E a ben vedere, aggiungiamo, dato che sin dalla prima stagione, accompagnata da quella strepitosa canzone, Sono Chi No Sadame di Hiroaki "TOMMY" Tominaga, lo studio di animazione ci ha fatto capire che avrebbe curato ogni dettaglio, ogni istante della serie, a partire proprio dalle sigle, così belle, originali e strepitose, ciascuna a modo suo, tanto che sarebbe difficile stabilire la migliore. Anche stavolta la sigla di Stone Ocean non delude: il "filo conduttore" che ripercorre i momenti salienti della prima parte della storia, ci guida e accompagna con la canzone della band Kishida Kyoudan & The Akeboshi Rockets. La panoramica in computer grafica e i colori squisitamente "alla Jojo", ricalcano il ritmo Pop Rock della canzone, del testo e dell'intera storia, bilanciando persino la sigla di chiusura, che in questo momento ci è sembrata più sottotono rispetto all'opening, ma lo stesso attinente al contesto. Un vasto oceano al tramonto? Decisamente calzante.

Le bizzarre avventure di JoJo - Stone Ocean La famiglia Joestar è tornata, in vesti femminili stavolta: Jolyne Cujoh è una giovane innocente, incastrata dal suo stesso fidanzato, Romeo, ed è condannata a scontare, per un crimine che non ha commesso, quindici anni nel carcere di massima sicurezza, Green Dolphin Street. I primi episodi della nuova serie de Le bizzarre avventure di Jojo promettono, ancora una volta, strepitosi e "bizzarri" colpi di scena: per chi conosce l'opera originale, serializzata dal 2000 al 2003, si tratta di un altro spettacolo stroboscopico, per chi invece non ha familiarità con il manga, vi consigliamo di sedervi comodi e godervi la permanenza in carcere. Jolyne ha voglia di libertà.