Kakegurui XX: prime impressioni sulla Stagione 2 dell'anime Netflix

Ci siamo lasciati trasportare dalle folli vicende dell'Accademia Privata Hyakkaou, tornate su Netflix per una seconda, scoppiettante stagione.

Kakegurui XX: prime impressioni sulla Stagione 2 dell'anime Netflix
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Nell'asfissiante, quanto repentino, calore di un estate palesatasi in modo quasi improvviso e nettamente in anticipo, a farci raggelare il sangue con la sua sana follia ci pensa Netflix con la seconda stagione dell'anime ispirato a Kakegurui, che stavolta prende il titolo Kakegurui XX. Un'indicazione, forse, di quello che dovremmo aspettarci da questa seconda serie che, già dal primissimo episodio, si dimostra ancor più fuori di testa ed esagerata, sotto ogni punto di vista. Per tirare un giudizio definitivo, comunque, è ancora troppo presto, ma se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo dormire sonni tranquilli.

Esagerazione senza freni

La seconda stagione di Kakegurui parte subito con l'acceleratore. Sulla scena piomba immediatamente la bella protagonista Yumeko Jabami, accompagnata dall'amica-nemica Midari Ikishima, entrambe subito alle prese con un'immancabile scommessa, che come al solito si rivelerà del tutto fuori di testa e sopra le righe.

Tutto sembra collocarsi poco prima della scena finale della stagione 1, ripresa dallo stesso punto in conclusione di questo primo episodio della seconda: l'obiettivo sembra quasi fare da monito per ciò che vedremo durante questi nuovi dodici episodi.

Ciò che si evince, chiaramente, è che anche a livello di trama e di narrazione questo nuovo arco promette di addentrarsi ulteriormente non solo nella vita quotidiana della folle Accademia Privata Hyakkaou, ma anche in quella delle menti perverse che la "gestiscono" nell'ombra. Sul finale della puntata iniziale, infatti, si assiste ad una scena che mette subito in chiaro le cose: tutto sta per cambiare, ed il "merito" è proprio da ritrovare nell'avvento di Jabami e della sua incredibile ascesa.

Esplosività cromatica

Ciò che salta subito all'occhio in questa seconda stagione di Kakegurui, curata ancora una volta dallo studio MAPPA, è la diversa direzione intrapresa sul lato prettamente artistico. Rispetto a prima, infatti, i disegni ci appaiono molto più curati, nitidi, precisi e, soprattutto, caratterizzati da una resa cromatica molto più accesa, che definiremmo a tratti aggressiva. Sembra quasi che ad ogni frame venga applicato un sorta di filtro per aumentarne esponenzialmente l'impatto visivo, cosa che, al netto di tutti i gusti possibili, ci sembra funzionare a dovere. A pagarne il prezzo, però, appaiono le animazioni generali.

Nonostante si mantengano su un ottimo livello, esse - in più di un'occasione - sembrano portarsi dietro una sorta di "micro-lag", che rende alcuni passaggi meno naturali e, soprattutto, fastidiosamente lenti. Niente di gravissimo, certo, e soprattutto che vorremmo appurare con il tempo, ma che comunque stona in un contesto altrimenti quasi encomiabile.

Espressioni sonore

Vi avevamo già anticipato che questa seconda stagione parte subito col botto.

E non potrebbe essere altrimenti, grazie anche ad un'opening di tutto rispetto, che ci trascina senza troppe difficoltà nel contesto, coi suoi ritmi e le sue note a tratti ipnotiche. "Kono Yubi Tomare", eseguita dalla pop star nipponica JUNNA, fa da apripista d'eccellenza alla serie, che tuttavia è caratterizzata da un doppiaggio italiano da dimenticare. E se alcune interpretazioni riescono comunque a salvare la baracca, quello che proprio non ci è piaciuto è la pronuncia di nomi e - soprattutto - di alcuni elementi della terminologia del Sol levante, martoriati senza ritegno da un adattamento sottotono.

Kakegurui XX Il primo episodio di Kakegurui XX, seconda stagione dell'anime prodotto da Netlix, parte subito a razzo. La scommessa folle che apre le danze è solo l'antipasto di ciò che vedremo nei restanti undici episodi e noi, sinceramente, non vediamo l'ora di scoprire dove la vicenda andrà a parare. Del resto, lo scontro finale con la presidentessa del Concilio Segreto dell'Accademia, la glaciale Kirari Momobami, ha gettato le basi per una vera e propria rivoluzione che lentamente si sta palesando in seno all'istituto. Insomma: gli elementi per vederne delle belle ci sono tutti, a patto che sorvoliate su un doppiaggio italiano non all'altezza o, al massimo, che decidiate di guardare la serie avvalendovi della lingua originale.