First look Kobato

First look e analisi del primo volume dell'ultima opera del trio di autrici giapponesi CLAMP

First look Kobato
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Prendete una giovane e dolce ragazza ignara di come va il mondo, delle dinamiche comportamentali tra gli esseri umani e senza un posto in cui poter vivere. Prendete un pupazzo a forma di cane blu arrogante, severo e duro ma capace di sputare fuoco pur di difendere la ragazza in questione e avrete gli ingredienti principali dell'ultima opera delle CLAMP, arrivata finalmente in Italia grazie e J-Pop.
Kobato Hanato ha infatti una missione: quella di riempire una magica bottiglia che porta con se con i sentimenti delle persone che aiuterà durante il suo viaggio. Solo un cuore spezzato o sofferente che viene consolato può infatti aiutarla a manifestare all'interno della bottiglia i kompeito, piccoli confetti simili a stelline di zucchero e solo quando sarà piena, la ragazza potrà realizzare il suo misterioso desiderio. Prima di tutto però, dovrà ottenere la fiducia del signor Yoryogi, il giovane cane-peluche che viaggia con lei e che le fa da guardia del corpo, e dimostrargli che è in grado di adempiere alla difficile prova. Per consolare i cuori delle persone, Kobato deve capire come vanno le cose sulla Terra e come comportarsi a seconda delle situazioni che le capiteranno appresso. L'unica regola, per Kobato, è di non potersi innamorare delle persone che aiuta durante il suo viaggio. Ma chi è Kobato? Come mai non sembra sapere praticamente niente della vita e come ha conosciuto il signor Yoryogi? Qual'è il desiderio che vuole cosi ardentemente realizzare? A queste e ad altre domande, risponderanno come sempre le tre bravissime autrici nel corso della storia di Kobato.
Il primo impatto con Kobato, va detto, è un colpo di fulmine. La delicatezza, la dolcezza del tratto e la cura con cui è disegnata la protagonista, non hanno probabilmente pari nel repertorio CLAMP e, per quanto possa essere strano pensarlo, anche l'amatissima Sakura viene battuta in quanto a dolcezza agli occhi del lettore. Nonostante l’estrema cura sotto il punto grafico sia una caratteristica saliente del trio d’autrici, la giovane ragazza spicca nettamente sugli altri personaggi del manga. Il compito di rappresentare la purezza, l’ingenuità e la spensieratezza è perfettamente centrato nei dettagli del viso e dei sorrisi di Kobato. Dopo poche tavole, senza accorgercene, ci si innamora della ragazza e si è pronti a seguirla in ogni sua peripezia, in attesa del prossimo volume.
Purtroppo, tale attesa si profila abbastanza lunga visto che la gestazione travagliata dell’opera ha portato all’uscita di soli quattro volumi in altrettanti anni. Con la recente conclusione di Tsubasa Reservoir Chronicle, un XXX Holic entrato nella fase finale e l’arrivo della serie animata prevista per ottobre 2009, si spera che il ritmo d’uscita dei tankobon in Giappone e di conseguenza da noi, si velocizzi.
Grande cura riposta da J-Pop per l’edizione italiana, con un primo volume uscito addirittura in due edizioni: una normale con copertina metallizzata e una in edizione limitata, esclusiva per Lucca Comics 2009, in concomitanza con i festeggiamenti tenutisi per il ventennale delle CLAMP, con un sovra-copertina di plastica trasparente, una cover totalmente inedita e delle tavole a colori all’interno dell’albo. Carta bianca, liscia al tatto e di ottima qualità, tonalità della china mai pesante per risaltare i dettagli e un prezzo in linea con gli standard della casa editrice che, seppure poco più alto del solito, giustifica ampiamente l'albo che si ha tra le mani dopo l'acquisto.
Un manga assolutamente consigliato per i fan delle autrici e più in generale, anche per chi ama leggere una storia spensierata e leggera, non eccessivamente banale e comunque sempre divertente. Evitare il colpo di fulmine però, una volta sfogliate le prime pagine (anche se la cover probabilmente basta e avanza a questo scopo), è praticamente impossibile.