My Hero Academia 6: la guerra tra heroes e villain è alle porte

La sesta stagione di My Hero Academia è arrivata su Crunchyroll ed è pronta a catapultarci in uno scontro che si preannuncia grandioso.

My Hero Academia 6: la guerra tra heroes e villain è alle porte
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Dopo una corposa quinta stagione che ha visto i nostri heroes impegnati nel loro addestramento e ci ha reso noto il tragico passato di Tomura Shigaraki, la nuova stagione di My Hero Academia si apre nel bel mezzo dell'azione, presentandoci nuovi personaggi e preparandoci ad una guerra già annunciata. My Hero Academia 6 è in streaming su Crunchyroll da alcune settimane e, dopo aver visionato i primi episodi, è il momento di sviscerare un po' di impressioni preliminari sulla nuova season: ma prima, ricordatevi di spulciare le tantissime uscite Crunchyroll di novembre ottobre 2022.

È l'ora dei giovani heroes

My Hero Academia entra nel vivo riprendendo da dove ci aveva lasciato, pronto finalmente a far fruttare tutte le premesse disseminate nel corso dei tre archi narrativi adattati nella stagione precedente (l'arco dell'Addestramento Congiunto, l'arco dell'Agenzia di Endeavor e quello denominato My Villain Academia).

È tempo per gli eroi di nuova generazione (presentati lungamente negli scorsi episodi) di interrompere l'addestramento per scendere in campo, tempo per Midoriya, Bakugo e Todoroki di mostrare e mettere in pratica le abilità perfezionate sotto la custodia del Number One Hero Endeavor, è tempo di guerra per lo Yuei e per tutti gli heroes in circolazione.

Senza troppi fronzoli l'anime di Studio Bones mette da parte sequenze più distese o vagamente slice of life per catapultarci nelle prime importanti operazioni che Deku e compagni sono chiamati a compiere. Tutti gli heroes sono implicati, tutti dovranno fornire il loro supporto alla missione guidata da Endeavor.

Gli eroi fanno la prima mossa, si dividono in squadre (Squadra Endeavor e Squadra Edgeshot: rispettivamente impegnate nella cattura di Garaki e nell'arresto dei membri del Fronte di Liberazione) e giocano d'anticipo e nonostante si tratti ancora di un preludio a momenti decisamente più movimentati, le prime missioni "preparatorie" intrattengono e non risparmiano sorprese e colpi di scena. Horikoshi è sempre abile nel riempire questi segmenti di eventi imprevedibili, irruzioni e inattesi contrattacchi, e Studio Bones sa come rendere al meglio i frangenti più concitati.

Nel frattempo la tensione comincia a farsi tangibile, si respira aria di conflitto e l'anime ha già cominciato ad alzare la temperatura, entrando fin da subito in una fase ascendente che porterà presto verso la climax.

I primi episodi gestiscono nel migliore dei modi ritmi e trame, passano dall'intrigo che vede Hawks risultare sempre più decisivo nell'acquisizione di informazioni importanti riguardo al disegno di Tomura Shigaraki, arrivano agli spettacolari scontri con protagonisti Mirko e l'inedito duo Endeavor-Aizawa e ci fanno subito dire addio a un personaggio controverso ma amato dal pubblico, non tralasciando qualche scena utile ad avanzare la sottotrama familiare del Number One Hero.

L'impavida Mirko e il fragile Twice

E proprio gli scontri che vedono Endeavor e Aizawa all'opera e l'eroina Mirko dar finalmente sfoggio della sua forza si contendono la palma di momento più eccitante di questo vivace debutto, con la hero capace di "fare tutto ciò che fa un coniglio, ma meglio" che primeggia nonostante l'elettrizzante collaborazione tra il Flame Hero e il coordinatore della classe 1-A.

È Mirko a rubare la scena grazie a scelte di design sempre perfette, un fare impavido ed esaltante e un stile di combattimento dall'impatto devastante (che ricorda un po' lo shoot style di Midoriya ma all'ennesima potenza). C'è curiosità anche attorno agli avversari che l'eroina si trova ad affrontare, nuovi Nomu concepiti dal dottor Garaki, esseri adesso semi-senzienti denominati High End.

A un momento tanto esaltante e potente fa da controcanto il primo vero avvenimento drammatico di questa stagione, il confronto tra Hawks e Twice. Con una breve ellissi, l'anime ci porta dritti verso la risoluzione, con il Number Two Hero già definitivamente uscito allo scoperto e costretto ad affrontare il "villain dalle mille copie" a causa della sua resistenza alla cattura.

La regia contribuisce a rendere il momento notevolmente emozionante; ma ancora una volta il merito di una tale intensità e di una narrazione tanto struggente è da attribuire ad Horikoshi e alla splendida caratterizzazione che il mangaka ha riservato ai villain nel corso della serie. Il rapporto intenso ma accennato tra Twice e Himiko Toga, il conferimento di una personalità difficile e controversa al villain, la sua inscalfibile dedizione alla causa e alla protezione incondizionata dei suoi compagni lo rendono una "brava persona" (è lo stesso Hawks a dirlo) nonostante si schieri dalla parte dei cattivi. Quasi si fa il tifo per Twice a scapito degli heroes, quasi si spera che Dabi fermi Hawks dal suo intento, di sicuro ci si emoziona nelle battute finali di un terzo episodio che alza già l'asticella.

La maestria di Horikoshi e le animazioni di Studio Bones

È insomma il My Hero Academia di sempre, con tutti i suoi punti forti e con tutte le qualità che l'opera di Horikoshi ha sempre saputo dimostrare con continuità.

È sempre entusiasmante vedere come vengono messi in atto i quirk (e in questi primi episodi sono molti quelli in campo, da Tokoyami a Fat Gum, passando per Edgeshot e Midnight), bello scoprirne le varianti e i segreti e apprezzarne le combinazioni. I poteri sempre originali e inediti ideati da Horikoshi, che dimostra ancora una spiccata creatività, hanno fatto la fortuna di My Hero Academia e continuano ad essere importante motivo di interesse ed intrattenimento. Ugualmente entusiasmante e apprezzabile è la capacità già assodata dell'autore, ancora una volta dimostrata in questo roboante inizio, di gestire una grande quantità di personaggi e introdurne di nuovi, di farli portatori di curiosità e desiderio di indagarne natura e poteri, di caratterizzarli in modo da rendere lo spettatore sensibile alle loro sorti, nonostante sia facile perdersi tra nomi e abilità.

Studio Bones ha poi dimostrato di essere una garanzia sul fronte delle animazioni e del character design, ancora di alto livello (soprattutto nel citato scontro che vede Mirko combattere gli High End) dopo il piccolo passo falso dell'ultima parte della quinta stagione e nonostante le critiche ricevute in passato, decisamente di buona fattura soprattutto nelle sequenze action, notevoli considerando la quantità di episodi (la sesta stagione dovrebbe prevederne 25) e le tempistiche necessarie per la produzione.

In attesa di parti più probanti anche in termini tecnici, siamo sicuri che lo studio saprà rendere giustizia alle due cour più intense e drammatiche dell'intera serie, considerando anche la qualità raggiunta in passato e non dimenticando l'impressionante lavoro svolto per un altro anime di recente uscita su Crunchyroll, Mob Psycho III (ecco le uscite di ottobre sulla piattaforma streaming di Crunchyroll), dimostrazione dell'immenso potenziale di Bones.

La sesta stagione di My Hero Academia sfodera una partenza a razzo, con episodi effettivamente di passaggio, propedeutici ad uno scontro che si prevede epocale ma già assolutamente avvincenti e ben realizzati, ricchi di azione, costellati da scontri entusiasmanti e caratterizzati da un subbuglio generale che mantiene incollati allo schermo.