Recentemente Dynit ha fatto un annuncio a dir poco inaspettato: ha iniziato una collaborazione con Amazon Prime Video, ma non ha di certo lasciato indietro la piattaforma italiana VVVVID. No Guns Life ha da poco iniziato il simulcast proprio su VVVVID. Il nuovo anime targato Madhouse ha attirato subito la nostra attenzione per il singolare protagonista dalla testa a forma di pistola: con un pizzico di curiosità e di circospezione ci siamo avvicinati alla nuova produzione. Abbiamo visto il primo episodio e non neghiamo che siamo rimasti colpiti dal lavoro che i ragazzi di Madhouse sono riusciti a confezionare.
Pecore Elettriche
In un futuro non ben specificato, è scoppiata una guerra che ha portato a delle inevitabili conseguenze: una crisi economica, e la crescita della criminalità. Dopo alcuni anni dalla fine delle ostilità, inizia a vedersi una costante crescita economica, ma non ancora una soluzione alla violenza sempre più dilagante, che sta prendendo il controllo delle città.
Una delle metropoli che è riuscita a rialzarsi è quella in cui si svolgono gli eventi (probabilmente del Giappone), grazie all'azienda Berurhen: nei periodi in cui divampavano gli scontri, l'impresa si è arricchita sviluppando "estensioni" per il corpo umano, che hanno migliorato la vita di molti. Le persone con gli impianti tecnologici sono chiamate Extend.
Il protagonista di No Guns Life è l'Extend Inui Juzo, dalla testa a forma di revolver, con tanto di tamburo estraibile, in caso debba essere pulito; il suo singolare aspetto spaventa le persone, ma ben presto si tranquillizzano, perché capiscono che non è minaccioso. Inui indossa il classico trench da investigatore privato, ma il suo lavoro è differente: risolve i problemi che coinvolgono altri Extend, se il compenso è adeguato, non importa cosa debba fare. Dopo aver portato a termine l'ennesimo incarico, Inui sta tornando in ufficio, quando s'imbatte in una scena del crimine: un Extend ha rapito un ragazzino ed ha ucciso un passante che ha cercato di fermarlo. Ciò che colpisce l'attenzione del Nostro, in verità, è la presenza di una suora che si muove indisturbata sul luogo del delitto. Successivamente, Inui torna alla "base", dove viene informato che in sua assenza si è sentito un forte boato, come un colpo di pistola.
Il protagonista nota che una finestra è stata distrutta; alle sue spalle vi è un inquietante robot con una maschera da oni, ed un ragazzino tra le braccia. Il risolutore è sicuramente incuriosito da cosa sta accadendo: perché mai un ricercato dovrebbe rifugiarsi da lui?
Non sapendo cosa fare, il protagonista ha intenzione di chiamare l'ufficio sicurezza, ma gli uomini bussano alla porta, ancor prima che possa comporre il numero.
La conversazione tra Inui e gli agenti ci permette di avere un'infarinatura sul protagonista e su una legge che regolamenta gli Extend: Inui è un Over Extend (una sovraestensione) e molto probabilmente ha ottenuto il permesso per farsi implementare modifiche più estreme, che lo hanno portato ad avere la testa a forma di pistola. Sembra, inoltre, che ogni essere umano con un'estensione debba rispettare la normativa Extend, di cui non sappiamo ancora molto, ma probabilmente si tratta di leggi più restrittive sulla libertà di movimento ed azione degli Extend.
Inui capisce che la faccenda è troppo sospetta, c'è qualcosa di marcio in profondità, e non può stare con le mani in mano: dopo aver congedato gli uomini della sicurezza, accetta di prendersi cura del bambino. Meglio fermarci per evitare eventuali spoiler, perché la trama ha tutte le premesse per essere sempre più incalzante, seguendo gli stilemi di un thriller politico, dagli inaspettati risvolti macabri, ben condito da elementi sci-fi/cyberpunk: ben presto scopriamo che il caso in cui si trova coinvolto Inui è legato in qualche modo alla Beruhren.
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Estensione fuori controllo (il pilot) riesce a buttarci nell'azione sin da subito: non si perde in inutili giri di parole, e ci lascia il tempo necessario per ambientarci nel futuro descritto dalla serie, spiegandoci cosa siano gli Extend e qual è il lavoro di Inui Juzo.
Senza, però, spingersi troppo in là con le spiegazioni, lasciandoci qualcosa per le puntate seguenti, come scoprire le motivazioni che ha portato allo scoppio della guerra, e quanto la Beruhren è coinvolta nel caso. Da un lato siamo consapevoli che molto probabilmente non avremo modo di approfondire nel dettaglio quali siano state le cause degli scontri, in quanto si percepisce che fungono solo da semplice cornice del mondo sci-fi. D'altro canto, invece, speriamo che venga dato il giusto risalto all'azienda che ha ideato le estensioni, perché sembra giocare un ruolo chiave nella sceneggiatura. Senza rivelare troppo di quanto visto nella prima puntata, possiamo dirvi che ha catturato sin da subito la nostra attenzione, colpevole anche un interessante cliffhanger finale, e una volta arrivati ai titoli di coda abbiamo avuto ben chiara la direzione che potrebbe intraprendere No Guns Life. Questo, però, non deve essere considerato necessariamente un difetto: non sappiamo bene come proseguiranno gli eventi, e se la narrazione avrà un andamento lineare (come sembra essere), ciò non esclude la presenza di colpi di scena che potrebbero sorprenderci da un momento all'altro.
L'anime sembra far leva molto sul desiderio di scoprire come potrebbero svilupparsi le puntate seguenti, e di vedere quali ruoli ricopriranno i vari personaggi annunciati o mostrati durante la opening: uno di questi appare nell'episodio, ma staremo a vedere in che modo si avvicinerà al risolutore protagonista e quanto influenzerà la storyline.
Ciò che più ci ha affascinato della nuova produzione di Madhouse è l'atmosfera tipica degli hardboiled. Il protagonista, a cui manca solo un cappello a tesa larga per essere un perfetto detective privato, ha un carattere strafottente, freddo ed impassibile, che ci ha ricordati quello di alcuni personaggi delle opere noir. È però il comparto tecnico a dare alla produzione le tinte tipiche delle pellicole noir. La scena di apertura racchiude molti stereotipi del genere.
Ambientata nell'ufficio del protagonista, è caratterizzata da una scarsa illuminazione: la fievole luce dei lampioni filtra attraverso le veneziane; luci ed ombre giocano sul vedo-non vedo, in modo da farci capire subito che l'eroe ha una testa deforme, ma senza mostrarcela ancora in tutta la sua complessità; un telefono squilla, e Inui Juzo risponde e si accende una sigaretta con un fiammifero, rischiarando la bocca metallica.
La telecamera inquadra, dunque, la parte superiore della testa, questa volta soffermandosi sulla protuberanza a forma di canna di pistola. L'unico elemento che manca a questa scena, per essere un perfetto noir, è l'arrivo di una donna sexy che ingaggia l'investigatore. Quando il risolutore lascia l'ufficio, il viso è adombrato, e l'unica fonte di luce è data dalla sigaretta. L'intera puntata è caratterizzata da un'illuminazione opaca, che mette in risalto una città cupa, illuminata dalle luci al neon. A coronare le scene vi è una musica jazz, tra pianoforte, contrabbasso e batteria, che rievoca gli arrangiamenti di alcune pellicole hardboiled. In alcuni momenti, però, il jazz cede il passo ad una musica certamente più veloce e ritmata, ma al contempo banale. Ad alleggerire il tutto vi è una comicità spicciola, che non strappa più di una lieve sorriso. Abbiamo notato un gradevole connubio tra le tinte "nere" e gli elementi sci-fi, che rende l'opera visivamente apprezzabile, grazie a disegni certosini, soprattutto per la cura dei dettagli della testa del protagonista e di altri Extend apparsi nella puntata, che valorizzano un character design che sembra essere molto complesso; al netto, però, di alcuni momenti in cui il tratto è poco curato. Nonostante i lievi difetti, è da apprezzare il lavoro svolto da Madhouse nel portare alla luce uno sci-fi dalle sfumature noir.
No Guns Life è sicuramente un’opera che ha tutte le carte in regola per essere affascinante. Sebbene dal primo episodio sia abbastanza chiara la direzione che l’ordito voglia intraprendere, non escludiamo che potrebbero esserci alcuni plot twist dietro l’angolo. Il punto di forza dell’intera produzione è il punto d’incontro tra lo sci-fi ed il noir: il comparto tecnico crea un’atmosfera suggestiva, attraverso una fotografia cupa, che gioca molto sulle luci e sulle ombre, e una musica jazz danno alle scene tonalità associabili a quelle degli hardboiled.