Of Machines and Beasts: macchine vs natura nel webtoon di Jundo Comics

Il webtoon cinese di Kuaikan ha da poco ricevuto una trasposizione cartacea per mano di Jundo, piattaforma italiana di fumetti digitali.

Of Machines and Beasts: macchine vs natura nel webtoon di Jundo Comics
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Il mercato dei webtoon è in costante crescita, lo dimostra l'esponenziale aumento di manhwa coreani che occupano le nostre librerie, fumetti nati in seno alla rivoluzione digitale, alle innovative modalità di lettura, ideati per la fruizione a scorrimento verticale, ma capaci di raggiungere un successo tale da assicurarsi un adattamento cartaceo, una derivazione tradizionale analogica che ha visto arrivare negli ultimi anni webtoon come Solo Leveling (al seguente link vi spieghiamo perché Solo Leveling è un fumetto sorprendente) e Tower of God (per approfondire leggete la nostra recensione di Tower of God)

È, in questo senso, pionieristica l'operazione intrapresa da Jundo, prima piattaforma italiana di fumetti digitali a dedicarsi con decisione ai webtoon cinesi e prima in assoluto a realizzare una versione fisica di un manhua di casa Kuaikan, Of Machines and Beasts.

Cyborg vs Spiriti bestia

Scritto e disegnato da Chenxi, Of Machines and Beasts è uno dei manga di punta di Kuaikan, con più di 1,8 miliardi di visualizzazioni. Il fumetto fantasy post-apocalittico vede la terra ormai orfana degli esseri umani e contesa da due nuovi gruppi: i Cyborg e gli Spiriti bestia, in perenne lotta per il possesso dei territori, in una nuova incarnazione dello scontro tra macchine e natura.

Il volume pubblicato da Jundo comprende il prologo e i primi 3 capitoli dell'opera, che guarda da vicino agli shonen giapponesi e ad un certo modo di rappresentare e "coreografie" i combattimenti che ricorda, invece, i generi cinematografici del gong fu e del wuxiapian.

L'influenza wuxia è evidente, poi, nella presentazione di un protagonista solitario e anarchico, un artista marziale di cui non conosciamo ancora le ragioni ma percepiamo la risolutezza. "Shoneniano", però, nel carattere e nei toni a tratti un po' leggeri. Nel mezzo un eccitante scambio di persona, con il cyborg Hei Tong Chi, questo il nome del protagonista del mangia, che approfitta dell'equivoco servendosi dell'identità di Bai Mu, misterioso personaggio ucciso proprio dal cyborg dai capelli bianchi. Sullo sfondo, poi, l'idea di due fazioni in conflitto costante ma uguali nella precarietà della loro sussistenza, identiche di fronte allo scorrere del tempo perché entrambe soggette al deterioramento, alla metamorfosi che ne sancisce, inevitabilmente, la fine: l'"infezione cibernetica" meccanizza gradualmente i cyborg fino a annullarne la coscienza, gli Spiriti bestia assumono caratteristiche animali andando incontro allo stesso destino.

Due stirpi tanto uguali quanto in contrasto, di cui i cyborg paiono costituire la parte aggressiva e tiranneggiante che dichiara a gran voce la propria superiorità, mentre gli Spiriti bestia manifestano una spiritualità che ne afferma l'equilibrio, l'armonia con l'ambiente. Macchine prevaricatrici contro natura e sostenibilità, un tema che si rinnova e si ripropone con spunti interessanti in Of Machines and Beasts, che s'incarica di presentare un nuovo mondo, una realtà post-apocalittica che è però destinata a seguire le stesse leggi, gli stessi paradossi della civiltà pre-apocalittica dove, ancora, arnesi e congegni corrompevano la natura e l'assoggettavano.

Tema comunque velato a favore di una storia che predilige l'azione e mette al centro combattimenti spettacolari, costruendo, comunque, un mondo che è vivo dopo la morte (degli umani), "ghibliano" nella fantasia e nella colorata configurazione, vasto e gradevolmente inesplorato, stimolante nel mistero dei suoi spazi, la cui perlustrazione si presta alle modalità di conduzione della narrazione, sintomaticamente votato all'espediente del viaggio.

Azione forsennata e disegni dinamici

Gli scontri contenuti nel primo volume ci danno un assaggio delle possibilità di differenziazione delle abilità di cyborg e Spiriti bestia, i primi possessori di aggeggi e dispositivi tecnologici, gli altri affidatisi a veri e propri poteri scaturiti dal loro mistico contatto con la natura.

È ancora presto per confermare l'effettività della caratterizzazione dei poteri e delle tecniche, ma il potenziale in questo senso è elevato e quanto visto lascia ben sperare (oltre alle abilità conosciamo anche le prime debolezze di Hei Tong, costretto a monitorare costantemente lo stato della sua batteria, elemento che introduce un ulteriore aspetto interessante).Non è necessario sperare, invece, per la qualità dei disegni, che appaiono già accattivanti ed estremamente dinamici, perfetti sia in merito al character design, sia nella resa del cinismo e della frenetici degli scontri. I personaggi, da Hei Tong Shi alla piccola Taotao Ahi Yue, passando persino per i meno importanti, sono ottimamente caratterizzati: Chenxi si rifà, anche in questo caso, ad uno stile evidentemente shoneniano per dar vita alle sue creature e lo scarto cromatico tra i personaggi contribuisce a definirne la peculiarità e renderli unici e riconoscibili.

Ma Of Machines and Beasts eccelle soprattutto nella riproduzione dei movimenti rapidi che caratterizzano i combattimenti, mostrandoci già in occasione del primo scontro che vede Hei Tong entrare in azione, una straordinaria capacità di rappresentare tutto il dinamismo degli spostamenti attraverso un taglio e una visione cinematografica di cui la dettagliata sequenza di frame consequenziali che vede il protagonista sguainare la spada e attaccare i nemici è l'esempio più esaltante di questi primi capitoli che, al di là di un riuscito adattamento cartaceo, sfruttano al meglio lo scorrimento verticale del formato digitale dell'opera restituendoci la sensazione di assistere ad una sequenza.

Prescindendo dalle valutazioni sulla qualità dell'opera di Chenxi, conta sottolineare, ancora una volta, la bontà del lavoro messo in atto da Jundo, piattaforma giovanissima che ha saputo introdursi egregiamente nel settore dei fumetti orientali andando a riempire un mercato ancora debolmente esplorato in Italia come quello dei webtoon cinesi, risultando persino pionieristica nella scelta di produrre una versione cartacea del manga di punta di Kuaikan.