Orient: il nuovo interessante anime fantasy su Crunchyroll

Il nuovo anime firmato Shinobu Ohtaka è ora su Crunchyroll in un primo episodio costellato da demoni e popoli ignari del pericolo che stanno correndo.

Orient: il nuovo interessante anime fantasy su Crunchyroll
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Orient è un manga scritto e disegnato da Shinobu Ohtaka serializzato su Weekly Shounen Magazine dal 30 maggio 2018 e su Bessatsu Shounen Magazine dal 9 febbraio 2021. Attualmente è ancora in corso d'opera con ben 13 tankobon che ad oggi, non hanno ancora avuto un ufficiale esordio nelle fumetterie italiane. L'opera però, vede il suo approdo sul "suolo italiano" con Crunchyroll, che lo porterà in simulcast con il Giappone sulla sua piattaforma.
Infatti, esattamente il 3 gennaio 2021 è stato annunciato l'adattamento animato di Orient con un primissimo trailer targato Studio ACGT. Annuncio che è stato accolto con clamore dai fan della serie e non solo, anche il mangaka di Seven Deadly Sins Takaba Suzuki ha celebrato l'anime di Orient con una sua illustrazione.

Come è ben noto, la sensei Ohtaka è stata autrice anche di Magi - The Labyrith of Magic, manga che ha fatto molto parlare di sé fin dalla sua prima pubblicazione su Weekly Shounen Sunday. Non a caso l'opera può vantare di ben due stagioni composte da 25 episodi l'una. L'ultima delle due stagioni Magi - The Kingdom of Magic però, si è conclusa nel lontano 2014 lasciando inevitabilmente incompiuta la trasposizione televisiva. Proprio per questo motivo, l'annuncio anime di Orient ha scatenato i fan di Magi. Ma non perdiamoci in chiacchiere e vediamo com'è questo primo episodio di Orient.

L'unica forza che continua a opporsi agli Oni

La trama di questa nuova serie è ambientata a Hinomoto, una cittadina circondata da alte mura in cui le famiglie vivono serenamente pregando entità soprannaturali chiamate Kishin. Da quanto viene narrato nella storia, i Kishin sono dei demoni superiori che hanno invaso la terra più di 150 prima dei tempi attuali.

Erano demoni feroci che combatterono per prendere il predominio sul nuovo mondo e che non avevano mai avuto degni avversari che gli potessero tenere testa. I Bushi, guerrieri nati nell'epoca Sengoku, erano gli unici che continuavano ancora a opporsi alla minaccia degli oni per cercare di riportare il mondo ai suoi antichi fasti in cui nessuna creatura ultraterrena (malvagia) predominava. Purtroppo, secoli passarono dalla loro prima apparizione, tanto che gli oni e i loro più forti sovrani, i Kishin, vennero man mano accettati dall'umanità finché non divennero delle vere e proprie divinità da pregare e idolatrare. Il mondo è così cambiato, esattamente come era mutata la visione dell'uomo che continuava costantemente a far girare la propria vita intorno a queste nuove figure demoniache. Ma non tutti avevano creduto ai racconti dei libri di storia che si studiavano nelle scuole. Infatti Musashi, il nostro intrepido protagonista, vuole portare a termine il suo sogno di diventare un Bushi e combattere gli oni fin troppo elogiati a benevole entità.

A differenza dei suoi coetanei, Musashi è cresciuto con un Bushi e con suo figlio Kojiro, apprendendo i reali fatti accaduti quando i Bushi e i Kishin si erano scontrati per la prima volta. Portando questi insegnamenti nel cuore, Musashi continuerà a far finta di condividere l'ideologia di quella società malata almeno finché, all'età di quindici anni, non scoprirà l'improvviso voltafaccia degli oni. Questi ultimi, iniziandoli a quella che doveva essere una prestigiosa promozione a "minatori ufficiali" dei venerabili demoni, si riveleranno essere per quello che sono veramente: delle creature malvagie pronte a schiavizzare l'umanità sotto mentite spoglie.

Un'idea non troppo innovativa

Esattamente come ci si aspetterebbe da uno shonen fantasy, sono diverse le caratteristiche che accomunano Orient ad altre opere dello stesso genere: un protagonista vispo ed estroverso che non si ferma davanti a nulla, un alleato fedele dalla personalità opposta che lo spalleggia nella sua missione, un'ambientazione fantastica dove creature folkloristiche prendono improvvisamente vita come principale minaccia da dover affrontare e una trama tendenzialmente lineare che porta l'obiettivo generale di "far fuori tutti i mostri".

Sebbene questo primo episodio ci mostra ben poco di quella che sarà poi la storia nel suo complesso, riesce comunque a dare particolare spazio agli ideali di questa società fittizia. Non a caso, sono molti i riferimenti più o meno espliciti alla dissonanza che c'è tra le regole della società e le convinzioni sottolineate in modo silente da quello che viene considerato come un emarginato. Infatti, si dà molto peso al tema del'ostracizzazione delle minoranze e di come, sebbene si parli di "errori" del passato, siano i figli a dover pagare per le azioni apparentemente inconsulte dei propri avi. Questo è il caso di Kojiro che, essendo figlio di un Bushi, è costretto a vivere come un reietto, additato e allontanato dall'intera città come "redenzione" per aver osato combattere (in passato) i venerabili oni. Questione che evidenzia ancora più marcatamente quanto sia difficile prendere una strada diversa rispetto ad una visione collettiva di giustizia.

Sul piano concettuale Orient non si presenta con una storia del tutto nuova e riprende fortemente argomenti di altre opere già viste. Questo facendo riferimento a tematiche quali le invasioni, i demoni, la conformazione della città (che ricorda molto quella delle imponenti mura concentriche di Attack on Titan), anche le citazioni al folklore e alla mitologia giapponese non sono comunque da sottovalutare (come i Kishin che è il nome buddista per identificare divinità adirate o feroci, o i Bushi che si traducono letteralmente in "uomo d'armi/guerriero").

Insomma, il mondo creato dalla sensei Ohtaka cerca di ricreare una storia fantasy dalla forte connotazione culturale, in cui tenta di aggiungere piccoli particolari anche più moderni (come la moto di Kojiro) che però finiscono per stonare in un ambiente molto tradizionale come quello in cui si muovono i protagonisti.

Un prima puntata nella media

Sebbene dietro l'anime di Orient siano diverse le figure di spicco del mondo dell'animazione come il regista Tetsuya Yanagisawa (che ha lavorato ad anime come High School DXD) e lo sceneggiatore Mariko Kunisawa (Orange), ed abbia doppiatori di un certo calibro come Soma Saito (Adamo in Record of Ragnarok, William James Moriarty in Moriarty The Patriot) e Yuma Uchida (Megumi Fushiguro in Jujutsu Kaisen, Ritsuka Uenoyama in Given), l'anime si presenta come un'opera nella media con alti e bassi a livello di animazioni e disegni.

Il livello di dettaglio cala drasticamente soprattutto nei campi più larghi, ma nel suo insieme il primo episodio si è dimostrato ricco di spunti da cui poter sviluppare al meglio il seguito della trama.

Menzione d'onore va alle opening e alle ending dell'anime, rispettivamente composte alla band Da-iCE (conosciuta per aver preso parte ad altri anime come Black Clover con la canzone "Limits" o One Piece con "Dreamin' On") e che con il suo movimentato singolo "Break Out" accompagna la sigla di Orient, che si conclude invece con Wataru Hatano sulle note di "Naniiro".

Orient Il primo episodio dell’anime di Orient è movimentato e avvincente, con un comparto tecnico nella media che rende abbastanza piacevole l’opera tratta dal manga della sensei Ohtaka. Sebbene sia ancora troppo presto per poterlo definire appieno, Orient promette una trama non troppo complicata con diversi colpi di scena e tanto folklore, elementi che sapranno sicuramente regalare allo spettatore uno shonen fantasy degno di questo nome.